plutarco

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Buongiorno a voi tutti, vorrei un parere di tipo legale.
Il mio compagno è possessore di una casa al 50% ereditata, insieme al fratello, alla morte della madre.
Ha sempre vissuto lì, mentre il fratello si è trasferito da più di dieci anni nelle Marche, ed insieme al mio compagno vivono, in comodato d'uso gratuito, il padre con sua moglie.
Nel 2009 sono stati effettuati dei lavori di ristrutturazione dell'immobile, a livello di infissi, resa abitabile del primo piano della casa ed altri lavori, sostenuti da entrambi i fratelli.
Ora, il fratello vorrebbe che il mio compagno comprasse la sua metà previa valutazione dell'immobile.
E pretende una sorta di "giustizia" ossia un reso delle spese compiute dieci anni fa per la ristrutturazione della casa che all'epoca furono fatti per volere di entrambi, anche perché la casa aveva infissi degli anni 70.
È legale come cosa?
Cioè, il mio compagno dovrà rimborsare quella quota?
Preciso che per il mio compagno risulta prima casa, per il fratello seconda.
Grazie per l' attenzione.
Il fratello ha può tranquillamente vendere la sua quota dando diritto di prelazione agli eredi oppure, se non vi è riscontro, vendendo ad altri. Attenzione! Il fratello, per ripicca, potrebbe richiedere lo scioglimento della comunione.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Sembra che non vogliate rispondere alla Sara.

@Sara. 88

Date la ragione ai fessi.

Rimborsate al fratello avente titolo cedente, la spesa sostenuta per gli infissi, con una rapida intesa, per acquisire il pieno titolo della casa.

I vostri soldi spesi oggi si consolideranno un domani.

Quelli presi da tuo cognato finiranno in crusca.
 

plutarco

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Sembra che non vogliate rispondere alla Sara.

@Sara. 88

Date la ragione ai fessi.

Rimborsate al fratello avente titolo cedente, la spesa sostenuta per gli infissi, con una rapida intesa, per acquisire il pieno titolo della casa.

I vostri soldi spesi oggi si consolideranno un domani.

Quelli presi da tuo cognato finiranno in crusca.
Eccolo ancora qui.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
Non sono un legale, ma ti scrivo comunque come la penso:
Il fratello di tuo cognato ha solo speso soldi negli ultimi anni (tra tasse e lavori) per un immobile che non usa e trovo più che ovvio che non veda l'ora di liberarsene.... Non lo ha fatto prima probabilmente perché conosce la situazione e non vuole lasciare il padre in mezzo a una strada! La situazione comunque si è "aggravata" dato che sono andate a vivere nel suo immobile altre due persone. Probabilmente ha capito che il momento era giusto data la richiesta del tuo compagno del rent to buy. Non posso dargli torto dato che dubito che qualcuno voglia pagare anni di tasse per un immobile che poi però non può usare.
Sulla richiesta invece non credo che abbia troppa fondatezza giuridica, poiché le spese le ha sostenute per quanto proprietario, mentre avrebbe potuto chiedere per anni un affitto riferito alla sua percentuale utilizzata da altri. Quindi alla fine liquidarlo con l'aggiunta dei soldi spesi per gli infissi non è così male, seguendo anche il consiglio di Pyer. Tutto sta nel fatto se ne abbiate la possibilità, dato che ne dubito vista la proposta del rent to buy.

Ultimo appunto sulle spese di agenzia: se la vendita la fanno tra fratelli perché pagare la mediazione a un'agenzia? Al massimo gli pagherete la stima dell'immobile per avere una base da cui partire, e probabilmente il fratello venditore farà lo stesso con altro professionista.
 

plutarco

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Chi era il proprietario della casa in origine??? Se il padre del tuo compagno e la defunta madre erano sposati spetta anche al padre del tuo compagno l'eredità a meno che non abbia fatto rinuncia..
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Situazione complicata, come spesso accade, quando tra fratelli non si va troppo d'accordo e subentrano motivi economici. Sappiamo tutti che vendere solo una porzione di casa è un grosso problema. Lo scioglimento della comunione è legato alla tipologia dell'immobile, mica sempre si può suddividere...
La cosa migliore sarebbe accordarsi su una liquidazione, anche a rate, e quindi di comprare la metà della proprietà altrui.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Ora, il fratello vorrebbe che il mio compagno comprasse la sua metà previa valutazione dell'immobile.
E questo mi pare saggio, anche se potrebbero non trovarsi d’accordo sulla valutazione.
E pretende una sorta di "giustizia" ossia un reso delle spese compiute dieci anni fa per la ristrutturazione della casa che all'epoca furono fatti per volere di entrambi, anche perché la casa aveva infissi degli anni 70.
Non capisco il problema: i lavori fatti vanno ad incrementare il valore dell’immobile.
La valutazione che sarà eseguita comprenderà già il fatto che la casa abbia gli infissi “nuovi”.

Se la casa era della mamma, era la residenza della famiglia, e i genitori non erano divorziati, alla morte della mamma il padre dovrebbe aver ereditato quantomeno il diritto di abitazione.
Quindi i fratelli avrebbero “solo” la nuda proprietà.
La valutazione allora dipenderebbe dall’età del padre.
Se così fosse, mi pare azzardato spendere soldi per una casa di cui comunque non si potrebbe disporre liberamente.

Dovresti chiarire meglio la situazione.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Probabilmente al fratello del tuo compagno stava bene che il padre abitasse lì, anche se in coabitazione con il tuo compagno e con altre persone. Ma di fronte alla proposta di acquisto col rent-to-buy, ha ritenuto di rilanciare proponendo una compravendita della sua quota.

Nulla di strano, visto che comunque è proprietario di una quota di casa che non gode e che gli costa solo soldi. Fino a che la gode il padre, può aver pensato di chiudere un occhio, ma se il fratello la vuole, allora che la paghi il giusto.
Il rent-to-buy non è attraente per il venditore, che non vede i soldi perché li prende pian piano, e non sa se alla fine venderà o no, quindi non ha visione di quello che saranno le sue disponibilità in futuro. Tra fratelli, poi, meglio concludere in fretta piuttosto che creare situazioni destinate a trascinarsi nel tempo, soprattutto se, pur non avendo motivi di attrito, si vive lontani e si hanno visioni diverse delle cose.

Mi pare invece priva di fondamento, sia giuridico che meramente economico, la richiesta della spesa per la ristrutturazione. Ti vendo metà casa a prezzo di valutazione quindi inclusi nel prezzo i lavori di ristrutturazione, e poi ti chiedo un'altra volta il costo dei lavori?
Non ha senso, a meno che... dieci anni fa i lavori di ristrutturazione non li abbia pagati tutti lui. In questo caso avrebbe ragione a chiedere un supplemento rispetto al valore della quota.
 

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