Sub

Nuovo Iscritto
Salve a tutti,vorrei porvi un quesito,sperando che qualche esperto sia in grado di rispondere.
Mio padre,insieme ad altri 2 fratelli,è intestatario per eredità di una casa,perciò possiede 1/3 della stessa.
Quando mio nonno (vale a dire il padre di mio padre e ovviamente dei 2 fratelli) era ancora in vita,uno dei fratelli di mio padre ha ceduto il proprio terzo di casa alla moglie;in questo passaggio,ci sono 2 cose che non mi sono chiare:
1)tutti e 3 i fratelli hanno firmato,ma il padre si è rifiutato di farlo;nonostante tutto,è stata confermata la legalità della cosa,anche se mi suona strano;
2)abbiamo poi scoperto che il terzo della casa venduto da marito a moglie,è stato ceduto a un valore di circa 1/8 rispetto al vero valore di quel terzo di casa;inoltre non è stata rispettata la prassi che consisterebbe,in parole povere,nel redigere una DICHIARAZIONE SCRITTA nella quale il fratello dichiara a quale prezzo venderebbe alla moglie il terzo di casa,per poter poi consentire agli altri cointestatari di poter fare un'offerta maggiore.
Ora,visto che proprio questa signora è all'origine di problemi per la vendita dell'immobile stesso,e considerato che la Legge non ci dà modo di avvalerci su di lei per la sua volontà di non vendere,vorrei sapere se sia possibile avvalerci invece su di lei per uno dei 2 punti di cui sopra.
Grazie mille,a presto
 

goldsilver

Membro Junior
ma scusa tuo zio, fratello di tuo padre avrebbe dovuto rispettare il diritto di prelazione dei suoi fratelli
prima di vendere alla moglie.
l'ha fatto???
 

Sub

Nuovo Iscritto
E' quello il mio dubbio,è stato fatto rispettare il diritto di prelazione visto che mio zio NON HA COMUNICATO FORMALMENTE la cifra a cui avrebbe venduto la propria parte alla moglie?I fratelli hanno firmato un atto in cui non c'era scritto nulla di tutto ciò;atto che tra l'altro non è stato firmato dal padre dei fratelli,ora passato a miglior vita,che in quel momento era il proprietario dell'immobile.
 

goldsilver

Membro Junior
allora tuo zio avrebbe prima dovuto informare i fratelli in quanto coeredi della sua intenzione di vendere la sua quota con A/R dando 60 gg di tempo come da termini di Legge per la risposta.
questo, in parole semplici e' il diritto di prelazione.
una volta trascorsi 60 gg senza risposta avrebbe potuto vendere poi a chi voleva.
 

Sub

Nuovo Iscritto
quindi se non ha la prova di questa a/r esiste la possibilità di rivalersi in sede legale nonostante i fratelli abbiano firmato?Ma la firma del padre dei fratelli non c'entra nulla?
 

goldsilver

Membro Junior
quindi se non ha la prova di questa a/r esiste la possibilità di rivalersi in sede legale nonostante i fratelli abbiano firmato?Ma la firma del padre dei fratelli non c'entra nulla?

ma cosa hanno firmato i tuoi zii e tuo padre??? E cosa c'entra la firma di tuo nonno???
La casa era 1/3 ciascuno dei tre fratelli??? O era anche di tuo nonno???
 

Diego Antonello

Membro Attivo
Agente Immobiliare
tieni presente che la maggior parte delle azioni a difesa dell'eredità si prescrive in 5 o 10 anni.......ammesso e non concesso che qualche azione fosse ammissibile in un caso del genere...
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Quando mio nonno (vale a dire il padre di mio padre e ovviamente dei 2 fratelli) era ancora in vita,uno dei fratelli di mio padre ha ceduto il proprio terzo di casa alla moglie

Mi sembra che alle varie risposte, sia sfuggito il dato iniziale: inoltre ho dubbi sul punto della prelazione.

Dalla descrizione fatta, sembra che uno dei 3 figli abbia "promesso" la vendita della sua quota "spettante", prima di ereditare effettivamente l'immobile.

Di fatto, se non aveva ancora ereditato, il patto tra fratelli è quanto meno prematuro.

Dopodiché non sappiamo cosa sia successo in fase di dichiarazione di successione: se questa è stata regolarmente fatta, il fratello che intendeva cedere la sua quota, credo abbia dovuto prima accettare l'eredità, per poi vendere la sua quota. Tutti questi passaggi devono avvenire per atti trascritti.

Quanto alla vendita alla moglie, l'articolo 732 sulla prelazione fra coeredi parla di alienazione ad un estraneo: occorre verificare se ai fini del codice la moglie sia in questo caso da considerarsi un estraneo. Di fatto in caso di morte del marito sarebbe subentrata anche lei come coerede.

Da ultimo occorrerebbe sapere esattamente cosa i fratelli hanno controfirmato. Dalla descrizione sembrerebbe una rinuncia ad esercitare il diritto di prelazione, nel caso la quota del fratello fosse ceduta alla consorte.
 
M

marcellogall

Ospite
Non è facile capire cosa sia successo. Una cosa è certa: tutti i patti firmati prima del decesso del nonno non hanno valore. La rinuncia all'eredità può essere esercitata dopo il decesso del de cuius e non prima.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto