brina82

Membro Storico
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A mio avviso ha ragione il Notaio, ad essere pignoli: costui ha anche tutti gli interessi, visto che per lui è lavoro da fare...

Tuttavia, credo che l'escamotage per evitare il Notaio poteva essere che ciascuno presentasse la propria CILA, indicando il tramezzo in questione, forse in accordo con quanto indica @marcanto

A quel punto ciascuno si accatastava il suo, e solo un Notaio pignolo avrebbe potuto "impugnare" questo iter.

È anche vero che a questo punto si potrebbe provare ad andare avanti così, ciascuno accatastando il suo (il Notaio non controllerà mai la CILA con i propri occhi, cambiate Notaio!)...

Una vecchia palazzina di mio nonno è composta da diversi appartamenti, dei miei zii/cugini e di mia mamma. La corte, indivisa per l'intera superficie da 50 anni, è stata sempre definita come BCNC (bene comune non censibile), da quando fu realizzato l'edificio, e negli atti di divisione e compravendita viene sempre menzionata questa "corte comune".

Qualche cugino di recente ha effettuato delle modifiche al piano terra, annettendo delle aree alla propria abitazione del piano terra (realizzando un giardino recintato), il tutto come da elaborato planimetrico e accatastamento.

Quando ho visto questa recente nuova configurazione dei sub. relativi al piano terra, dal confronto col vecchio elaborato planimetrico risalente a decenni fa, ho pensato che il geometra che si era occupato del lavoro dei miei cugini, avesse fatto anche da Notaio...

In questi anni ci sono stati diversi atti di compravendita, tutti andati a buon fine (la magica parolina "corte comune" ha coperto tutte le magagne), ma a rigore, il tecnico avrebbe dovuto in primis censire quelle aree come aree urbane (frazionandole al catasto fabbricati come F/1) al fine del trasferimento di diritti, poi tutti i fratelli sarebbero dovuto andare dal Notaio a fare l'atto di divisione per cedere quelle aree ai proprietari degli appartamenti del piano terra, e solo a posteriori le aree sarebbero potute essere accorpate agli appartamenti del piano terra, catastalmente...

Inutile dire che il Notaio non fa tutti questi controlli incrociati tra planimetrie storiche ed elaborati planimetrici (anche se a mio avviso dovrebbe incaricare un tecnico per farli, altrimenti rischia di commettere errori), cosa che nelle esecuzioni immobiliari i CTU fanno, segnalando queste irregolarità.
 

marcanto

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Ovviamente riferendomi al #20.
Prima Leggiti la giurisprudenza /sentenze così eviti di dire sciocchezze !!

Se non è nel titolo di proprietà e' in comune ?
E chi ha mai detto il contrario.
 
Ultima modifica di un moderatore:

cafelab

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Ho fatto da CTP in una causa molto simile,
litigio fra parenti per una sopraelevazione fatta in comune accordo come nel racconto di @brina82 che alla fine è diventato una causa di anni


L'immobile è dotato di un sottotetto, al secondo piano ed accessibile con due ingressi separati, che non risultava accatastato al momento della stipula del rogito e che pertanto non è stato menzionato.

Il fatto che non fosse accatastato vuol dire poco
invece bisognerebbe andare a vedere cosa era questo locale, come lo descriveva l'atto originale di proprietà e come lo descrivono gli atti di compravendita

Successivamene, in accordo con il vicino di appartamento, abbiamo diviso il sottotetto realizzando un muro e creando due subalterni. Il notatio dice che i sub sono ricaduti in comunione e che per avere la proprietà esclusiva dovrei procedere alla divisione notarile o giudiziale.

Il notaio avrà sicuramente un quadro più chiaro della situazione, per me ha ragione lui adesso siete entrambi comproprietari per 1/2 del locale
il fatto che in mezzo ci sia un tramezzo non vuol dire nulla, la cila non fa divisione della proprietà

Hai ragione invece nel dire che con la CILA il comune non avalla, ma avrebbe dovuto controllare.

Il comune non entra in questioni privatistiche, controlla solo che i lavori rispettano le norme sul lavoro in nero e le leggi urbanistiche e igieniche
in realtà neppure controlla
 
Ultima modifica:

brina82

Membro Storico
Professionista
Il fatto che non fosse accatastato vuol dire poco
invece bisognerebbe andare a vedere cosa era questo locale, come lo descriveva l'atto originale di proprietà e come lo descrivono gli atti di compravendita



Il notaio avrà sicuramente un quadro più chiaro della situazione, per me ha ragione lui adesso siete entrambi comproprietari per 1/2 del locale
Non essendo locali accatastati e non comparendo neppure negli atti, credo il Notaio dia per scontato che trattasi di parti comuni, come se fossero le strutture di un edificio, il tetto e via dicendo, ecco perché ne chiede la divisione...
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Prima Leggiti la giurisprudenza /sentenze

Infatti.

Tuttavia, credo che l'escamotage per evitare il Notaio poteva essere che ciascuno presentasse la propria CILA, indicando il tramezzo in questione, forse in accordo con quanto indica @marcanto

A quel punto ciascuno si accatastava il suo, e solo un Notaio pignolo avrebbe potuto "impugnare" questo iter.

Qualunque pinco pallino può lagnare la manovra.

Posto che il marcanto sosteneva l'esatto contrario.
Ovvero, che tramezzi o accessi vari alle parti comuni, potessero spuntare dal nulla con "architetture spontanee".

In assenza del titolo di proprietà, l'oggetto che aveva la sua destinazione per l'uso comune, và riportato in pristino.

Questo l'ordinamento consolidato e già cassato.
 

cafelab

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Professionista
Infatti sarebbe una pazzia,
la causa a cui ho partecipato era proprio qualcosa di simile

A e B sono proprietari di "metà" del sottotetto
A nella sua parte mette pavimenti di marmo e pareti di cristallo
B lascia tutto a rustico
ma B è comunque titolare di metà del valore del sottotetto finchè la divisione non viene completata e domani ti può fare causa


PS
poco tempo fa ho scoperto che qualche condomino ha fatto convertire lo spazio di accesso alle cantine sotto casa dei miei utilizzato informalmente come rimessa e accatastato bcnc in c6 e frazionandolo, senza dirci nulla
secondo te, che dovrei fare?
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Posto che il marcanto sosteneva l'esatto contrario.
Ovvero, che tramezzi o accessi vari alle parti comuni, potessero spuntare dal nulla con "architetture spontanee".
presentando una CILA, quindi dichiarando che la divisione con tramezzo NON esisteva prima e che lo vogliono fare dopo, hanno appunto posto in essere la comunione (spazio unico) del sottotetto.
Senza CILA avrebbero potuto vantare come proprietà esclusiva il sottotetto sovrastante ogni singola unità.
> la condizione sarebbe stata fare un tramezzo "sotto banco" in parole povere senza CILA.

Tanto entrambi avevano un ingresso singolo, mancano elementi che possono ricondurre alla comunione come: impianti, linee etcc
si trattata di accatastare quello che non lo era ...............
si potrà dire (e scommetto che qualcuno lo dice) che fare un tramezzo senza pratica di assenso non è del tutto pulito ........ma il gioco valeva la candela a confronto con la matassa da districare adesso !!
 

cafelab

Moderatore
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La cila è ininfluente,
quello è un sottotetto, in comune, non censito, il fatto che tu ci metti in mezzo un muro non cambia nulla
lo frazioni in due? non cambia nulla uguale
A possiede 1/2 del sottotetto 1 e 1/2 del sottotetto 2
B possiede 1/2 del sottotetto 1 e 1/2 del sottotetto 2
 

brina82

Membro Storico
Professionista
si potrà dire (e scommetto che qualcuno lo dice) che fare un tramezzo senza pratica di assenso non è del tutto pulito ........ma il gioco valeva la candela a confronto con la matassa da districare adesso !!
Proprio di quello mi preoccupavo: in assenza di CILA credo che potrebbero bocciare il docfa; in presenza di CILA (SCIA o quello che è) che contempla entrambi i proprietari ed entrambi gli ambienti come se fosse un frazionamento, con ante senza tramezzo e post col tramezzo, allora uno si darebbe la zappa sui piedi; ma se ognuno presenta una CILA con ante=post e il disegno riporta in entrambe le CILA quel tramezzo (mai esistito e fatto appunto "sotto banco"), come se fosse una mancanza di elaborato in termini di progetto originario (verificare gli elaborati al Comune!), si potrebbe forse aggirare il problema; quindi Pyer come vedi mi pare sia lo stesso ragionamento di @marcanto (in più ho detto di fare una pratica urbanistica che sembrerebbe inutile, ma che di fatto legittima il sottotetto, altrimenti c'è il rischio che il catasto possa bocciare il Docfa...).
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
La cila è ininfluente,
quello è un sottotetto, in comune, non censito, il fatto che tu ci metti in mezzo un muro non cambia nulla
lo frazioni in due? non cambia nulla uguale
A possiede 1/2 del sottotetto 1 e 1/2 del sottotetto 2
B possiede 1/2 del sottotetto 1 e 1/2 del sottotetto 2
Concordo in pieno
 

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