chiccav600

Membro Junior
Privato Cittadino
Salve a tutti.

- 2013 decede la moglie. Eredità 50% marito, 50% figlia.
- 2013 il marito rinuncia per evitare che la sua quota finisca in mano ad Equitalia. Figlia eredita 100%.
- 2015 il marito decede, lasciando solo debiti alla figlia. Nullatenente.

Equitalia ha in teoria 5 anni di tempo per opporsi alla rinuncia e accettare l'eredità al posto del debitore.

1) Può Equitalia far ciò dopo il decesso del debitore? O si può fare solo finché il debitore è in vita?

2) È una cosa che succede sempre? Oppure nel caso in cui quel 50% rifiutato avesse un valore esiguo, Equitalia manco si prende la briga di mettere in piedi tutto il processo? Come mai in due anni ancora non hanno proceduto? Aspettano fino all'ultimo di solito?

3) Se nell'arco di questi 2 anni parte dell'eredità rifiutata fosse già stata venduta a terzi dalla figlia, vendite regolari, non fraudolente, Equitalia potrebbe revocare anche quelle?
 

chiccav600

Membro Junior
Privato Cittadino
PS:
con "vendite regolari" intendo che, non essendo io a conoscenza di questi debiti di mio padre, ho ricevuto delle proposte di acquisto per alcune proprietà e le ho di conseguenza vendute.

Al momento della rinuncia mio padre mi disse che preferiva non avere proprietà intestate, per non incasinarmi la vita in caso di fallimento della sua attività in proprio, e che si accontentava del diritto di abitazione da vedovo... e io gli ho creduto come una fessa!
 

Luna_

Membro Senior
Professionista
Direi che non aveva tutti i torti non pensi. Comunque se l'eredita' é stata accettata da altri non credo Equitalia possa far nulla. A maggior ragione se ci sono tutti questi passaggi ulteriori e la cifra non é da capogiro
 

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