Braveheart84rm

Membro Attivo
Privato Cittadino
e io trovo insulsa la tua risposta, Ponz (che con te ho già discusso in passato vista la tua arroganza), poiché la classica risposta di chi, invece della luna, ha guardato il dito.

So benissimo che tante persone sanno fare il loro mestiere senza essere dei "burocrati del linguaggio",ma qui si tratta proprio di cose basilari, e ritengo che in un lavoro a contatto con il pubblico sapersi esprimere correttamente sia fondamentale.

Tuttavia il senso del discorso è questo: se una persona non ha nemmeno voglia di andarsi a rispolverare la grammatica italiana (perchè un lapsus ci può stare), quanta voglia avrà di impegnarsi, studiare e formarsi per svolgere al meglio il vostro lavoro? Non lo so mica. E specifico che la mia è una riflessione generica (sai quante volte ho letto "qual'è", o peggio ancora "ce lo" come verbo avere), non mi riferisco a nessuno in particolare qua dentro (anzi trovo che ci sia gente molto preparata). Eppure sono convinto che tanti agenti immobiliari non solo scrivono "qual'è", ma non sanno nemmeno magari la differenza tra catasto e urbanistica, come funziona veramente il piano casa, eccetera. Il discorso è che spesso dietro quel "qual'è" si nasconde una negligenza generica, che in seguito causa veri e propri disastri.

Questa ovviamente è una riflessione generica, non mi riferisco a nessuno in particolare qua dentro, anche perché non conosco nessuno in maniera approfondita.
 

Braveheart84rm

Membro Attivo
Privato Cittadino
la zia dici? vatti a fidare dei parenti ..... magari gli risolvi i problemi aggratis e in più ti danno dell'incompetente.;)

è l'esempio che mi è venuto in mente, e non parlo per pregiudizio, perché ho avuto modo di verificare come opera, purtroppo. E, a questo punto, meglio seguire un parere a pagamento ma competente, che uno gratuito che conduce a catastrofi.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
NOn so a chi tu riferisca, ma sapere se si deve usare o meno l'elisione, è roba da cruscaroli (i burocrati del linguaggio).

Io guardo ai concetti e SO che le persone che fanno grande il mondo o che fatturano milioni spesso non saprebbero rispondere a codesta domanda, ma sono bravissimi a fare il loro mestiere o a fare cose che il cruscarolo che sa la differenza tra elisione, troncamenti e ciucciarazzi non si immagina nemmeno.

Posso comprendere cosa volevi dire e in parte esser pure d'accordo (o daccordo? :p ), ma il tuo tentativo di mirare qualcuno in particolare con questo ridicolo appunto ha reso inefficace il tuo scritto nel poter portare qualsiasi riflessione sul tema... tanto insulsa è la premessa intendo. ;)

Tra l'altro la lingua (e al correttezza della stessa), lo fa l'uso e la consuetudine. Se la crusca dice che una forma grammaticale è scorretta, quando questa venisse usata correntemente, a (o ad?) adattarsi sarà la crusca, non le persone... ;)

Guardate i concetti va, che è meglio... tanto meglio.

LA fuori è pieno di gente che sa dove mettere un apostrofo o un elisione, e non capisce cosa legge.

Sono pienamente d'accordo.

Conosco diversi agenti, che pure so' che erano stati bocciati alle scuole medie, che ancora oggi non sanno dove mettere l'acca o sbagliano a mettere le doppie.

Eppure i conti li sanno fare, vendono montagne di case e danno da lavorare, a decine di persone.

Personalmente, io penso che il raggiungimento della solidita' economica, ecquivale ad una laurea.

Ad honorem.

e io trovo insulsa la tua risposta, Ponz (che con te ho già discusso in passato vista la tua arroganza), poiché la classica risposta di chi, invece della luna, ha guardato il dito.

So benissimo che tante persone sanno fare il loro mestiere senza essere dei "burocrati del linguaggio",ma qui si tratta proprio di cose basilari, e ritengo che in un lavoro a contatto con il pubblico sapersi esprimere correttamente sia fondamentale.

Tuttavia il senso del discorso è questo: se una persona non ha nemmeno voglia di andarsi a rispolverare la grammatica italiana (perchè un lapsus ci può stare), quanta voglia avrà di impegnarsi, studiare e formarsi per svolgere al meglio il vostro lavoro? Non lo so mica. E specifico che la mia è una riflessione generica (sai quante volte ho letto "qual'è", o peggio ancora "ce lo" come verbo avere), non mi riferisco a nessuno in particolare qua dentro (anzi trovo che ci sia gente molto preparata). Eppure sono convinto che tanti agenti immobiliari non solo scrivono "qual'è", ma non sanno nemmeno magari la differenza tra catasto e urbanistica, come funziona veramente il piano casa, eccetera. Il discorso è che spesso dietro quel "qual'è" si nasconde una negligenza generica, che in seguito causa veri e propri disastri.

Questa ovviamente è una riflessione generica, non mi riferisco a nessuno in particolare qua dentro, anche perché non conosco nessuno in maniera approfondita.

Michele Ferrero, fu costretto ad abbandonare i suoi studi, per occuparsi del laboratorio di pasticceria di famiglia.

Parlava solo il dialetto piemontese e nemmeno aveva grandi doti comunicative.

Si narra, che molto spesso, rifiutasse di assumere i laureati.
Sostenendo, che piu le persone studiano, piu diventano stupide.

Nonostante questi suoi "limiti", con prodotti di qualita" riconosciuta in tutto il mondo, e' riuscito a trasformare una piccola bottega di un paesino di provincia, in una multinazionale.
Con decine, di migliaia di dipendenti, in oltre cinquanta paesi.
 

Braveheart84rm

Membro Attivo
Privato Cittadino
ma per fare il pasticcere servono altre abilità, anche se un mestiere del genere richiede certe conoscenze. E cmq attenzione, io non parlo di TITOLI, che si possono comprare nei diplomifici, parlo di conoscenza e, sopratutto, voglia di aggiornarsi e tenersi al passo con i tempi. Io non so quanti agenti fanno questo lavoro, ma basandomi sulle mie esperienze e su quanto leggo, pare che siano una minoranza.
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Eppure sono convinto che tanti agenti immobiliari non solo scrivono "qual'è", ma non sanno nemmeno magari la differenza tra catasto e urbanistica, come funziona veramente il piano casa, eccetera. Il discorso è che spesso dietro quel "qual'è" si nasconde una negligenza generica, che in seguito causa veri e propri disastri.
Hai ragione quando affermi che è indispensabile un minimo di correttezza nella forma, nel lessico e nell'ortografia (soprattutto nello scrivere) per svolgere qualsiasi attività intellettuale, ma è altrettanto vero che tutto ciò c'entra come "i cavoli a merenda" con le competenze tecniche o la presunta negligenza nell'aggiornarsi.
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Veramente sul caso Ferrero non ho mai letto una cosa simile. Un'azienda dove i proprietario e' considerato l'uomo piu ricco d'Italia non credo selezioni cacciando i laureati. Piuttosto so che lui premiava la creatività. Tra l'altro il capitano dell'azienda scrive libri.... Ma qui si sta generalizzando. La curiosità il coltivare il sapere non si impara sui libri ma è una dote personale.
 

Ale.

Membro Senior
Professionista
Le persone si dividono di solito in " procedurali" ed " emozionali" ......di solito i bravi a scuola sono procedurali, cioe' metodici ma poi incapaci di creare.....qualcuno mi segnali un imprenditore di successo col 110 e lode......mentre di solito i bravi a scuola sono ottimi funzionari dipendenti.
Per quanto riguarda la preparazione dell AI di cui si discute diciamo che e' lo specchio di un paese come l Italia....chi chiede piu preparazione alla Ai dovrebbe chiedersi del livello generale di preparazione in questo paese e cercare tutti di fare un passo in avanti....per adesso se sei intelligente saprai scegliere il giusto Ai indipendentemente da come scrive.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Veramente sul caso Ferrero non ho mai letto una cosa simile. Un'azienda dove i proprietario e' considerato l'uomo piu ricco d'Italia non credo selezioni cacciando i laureati. Piuttosto so che lui premiava la creatività. Tra l'altro il capitano dell'azienda scrive libri.... Ma qui si sta generalizzando. La curiosità il coltivare il sapere non si impara sui libri ma è una dote personale.
Veramente sul caso Ferrero non ho mai letto una cosa simile. Un'azienda dove i proprietario e' considerato l'uomo piu ricco d'Italia non credo selezioni cacciando i laureati. Piuttosto so che lui premiava la creatività. Tra l'altro il capitano dell'azienda scrive libri.... Ma qui si sta generalizzando. La curiosità il coltivare il sapere non si impara sui libri ma è una dote personale.

Corriere della sera 15.02.2015

(Bastian Contraria)
 

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