dingo77

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Buona serta a tutti.
Da oggi pomeriggio avrò letto centinaia di pagine del vostro forum, ed oltre olte ad aver appreso molte nozioni relative all'aspetto normativo, dopo ore di lettura sono convinto che possiate aiutarmi nel rispondere ad alcuni dubbi e perplessità.
Premetto che il geometra al quale ho affidato "burocraticamente" la mia pratica sarà fuori città fino a metà della prossima settimana e pertanto attualmente non posso rivolgermi a lui.
Devo ristrutturare un appartamento costruito ante 1990. Tale ristrutturazione oltre al rifecimento dei bagni consiste anche nell'abbattimento di muri di tramezzo e quindi relativo cambio di planimetria catastale che, ovviamente sarà poi aggiornata dal geometra. Sto ricevendo diversi preventivi da ditte qualificate, ed una di queste stamattina mi ha posto il problema relativo all'impossibilità della certificazione dell'impianto elettrico, in quanto il condominio è sprovvisto di messa a terra. Ora vi chiedo: Se l'intero stabile è ante 1990, ed io ripristino ovvero rifaccio tutto l'impianto elettrico del mio solo appartamento, la certificazione è subordinata comunque alla messa a terra, o basta il differenzia da 30 mA e linee sezionate...? E se la ristrutturazione riguardasse il rifacimento di non tutto ma solo una parte dell'attuale impianto elettrico? In caso contrario come dovrei comportarmi, dato che stasera l'amministratore mi ha manifestato la non disponibilità a farmi calare un cavo dal quarto piano (che andrebbe poi interrato a pozzetto) fino al cortile condominiale?

Grazie a tutti
 

Bagudi

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Ti risponderà un tecnico, ma a me risultava che con la legge 46/90 gli stabili erano obbligati a procurarsi la messa a terra condominiale.

L'amministratore non lo sa ?
 

dingo77

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie della risposta. Da quello che ho avuto modo di capire io, la 46/90 non obbliga il condominio o comunque l'amministratore a far montare l'anello di terra all'intero stabile, bensì è il D.P.R. 462/01 il quale, individuando il condominio come ambiente di lavoro, impone la messa in sicurezza e quindi la messa a terra...
Può darsi comunque che ho sbagliato a capire questo aspetto normativo.
 

ssimone75

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Grazie della risposta. Da quello che ho avuto modo di capire io, la 46/90 non obbliga il condominio o comunque l'amministratore a far montare l'anello di terra all'intero stabile, bensì è il D.P.R. 462/01 il quale, individuando il condominio come ambiente di lavoro, impone la messa in sicurezza e quindi la messa a terra...
Può darsi comunque che ho sbagliato a capire questo aspetto normativo.

Hai capito bene.
Il tuo amministratore conferma il livello medio della categoria: non hanno minimamente idea di che responsabilità abbiano.
Sono equiparati a datori di lavoro, se succede qualcosa c'è il penale che li aspetta...
Io glielo farei presente a voce, se non ci vuole sentire gli invierei una bella raccomandata dove specificherei le mie intenzioni e le mie richieste e chiederei risposta scritta.
 

studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
Allora la tua situazione è complessa, a anche se molto facile da riscontrare.
Tu rifacendo l'impianto elettrico devi affidare i lavori ad una ditta esperta iscritta alla camera di commercio che deve eseguire i lavori secondo il DM 37/08 e alle ultime versione della Norma CEI 64/8 e non la 46/90 che oramai è stata sostituta dal DM sopra citato nel 2008, cosa che ti obbliga ad avere l'impianto di messa a terra nel tuo appartamento il quale deve essere collegato all'impianto di dispersione, che può essere fatta tramite un dispersore orizzontale (la comune treccia di rame) o uno o più dispersori verticali (il tipico picchetto) o un misto tra i due, il valore della terra deve essere inferiore ad un certo valore al fine che il tuo impianto sia a norma, es se usi un differenziale da 30mA il valore massimo accettabile è di 1667 Ohm valore che normalmente si ottiene anche a con un solo picchetto.
Anche se tu rifacessi una parte dell'impianto sei obbligato a rispettare il D.M. 37/08 a meno che gli interventi da te fatti non siano riconducibili a manutenzione ordinaria, ovvero sostituzione fili, frutti e interruttori di protezione, ma se già inserisci un circuito nuovo già diventa straordianaria.
Ti volevo chiedere alcune cose:
1) nel condomino esiste un ascensore?
2) avete dei dipendenti diretti del condomino, es. portinaio, o indiretti, tipo impresa di pulizie, elettricista, manutentore e gestore caldaia
3) Avete una caldaia condominiale? e se si ha obbligo di Certificato di prevenzione incendi
4) l'edificio è alto più di 24m?
Se anche una sola di queste domande puoi rispondere sì l'amministratore come responsabile legale del condominio è obbligato secondo il D.Lgs. 81/08 a far si che gli impianti elettrici siano a norma, quindi anche far installare un impianto di dispersione a terra.
Se rispondi si a una delle domande n° 1 - 3 - 4 mi sembra strano che non vi sia l'impianto di terra e soprattutto nessuno ve lo abbia mai contestato.
L'amministratore non può negarti il passaggio del collegamento tra il tuo impianto di terra interno all'abitazione al picchetto, per tanti motivi...l'unica cosa che può obbligarti, ovviamente, è a farlo tutto a tue spese che sia esterno (lato cortile) o interno del vano scala.
Per qualsiasi altra info chiedi pure, anche per avere i riferimenti normativi caso per caso.
 

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