aimo74

Nuovo Iscritto
Ho trovato un atto del 1950 dove mio nonno acquistava il cortile della mia abitazione dove si dice( le vendite sono fate a corpo e non a misura con tutti i diritti ,ragioni, azioni, accessioni, pertinenze, dipendenze , servitù attive e passive inerenti agli stabili trasferiti nel sui possesso)




In più se dovessi mettere un cancello automatico sarei obbligato a dare il telecomando ? :rabbia:
 
V

Valerio Spallina

Ospite
La frase è una frase generica di rito e non conferma o smentisce il titolo della servitù. Cioè dice : se ci fossero servitù, queste sono accettate dal nuuovo proprietario.
Questa servitù a che titolo fu concessa dal precedente proprietario del cortile acquistato da tuo nonno ?

Se volontaria con atto o giudiziale, per accesso a fondo intercluso, sono situazioni differenti.

Resta da sapere se questa servitù sia legata o meno alla caratteristica di essere il fondo del vicino intercluso o meno.

Se il cancello non è apribile senza telecomando, allo stato attuale delle cose, bisognerebbe per logica darlo. Altrimenti è come togliergli la servitù. Una sfida a citarti in causa :magari non lo fa e decide di fare il giro dalla nuova strada.

Quanto al tuo nuovo acquisto ed il passaggio nel suo cortile, resta per me valido il
punto : hai altre vie di passaggio e e solo per comodità vuoi passre attraverso il cortile del vicino, allora, secondo me, no (non puoi passare).
Se il tuo fondo è intercluso, cioè non c'è altro accesso, allora puoi ottnere il permesso.

Mi viene in mente una soluzione a tutto : perchè non fare uno studio di eventuali e possibili permute di terreni tra te ed il vicino, per razionalizzare questi passaggi, eliminando d'accordo le servitù eliminabili ? Se si trovassero soluzioni così, guadagnereste tutti e due.
 

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