zen1965

Nuovo Iscritto
E' mancato mio padre, gli eredi sono i tre figli. Dopo la morte si scopre un testamente presso un notaio.
In questo testamento viene lasciato un appartamento ad un figlio ed un secondo appartamento in comune agli altri due figli. Il testamento è di 6 anni fa. Nel frattempo l'appartamento lasciato in comune ai due figli è stato venduto per far fronte alle esigenze di mio padre e pagarsi spese mediche. Mio padre non ha provveduto a cambiare il testamento, ma in questi ultimi anni non era piu in grado ne mentalemente ne fisicamente di fare alcunché. Come ci si deve comportare ora. L'unico bene è l'appartamento lasciato in eredità ad un unico figlio e un poco di soldi residuo della vendita del secondo appartamento.
Grazie per le risposte
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Ciao zen1965
Prospettate la situazione ad un notaio per questo fatto della vendita di immobile in testamento e per cosa fare se il terzo fratello è disposto a ridividere il rimanente appartamento.
Ciao salves
 

Garani

Membro Junior
Parlatene con il notaio. Per legge ogni erede ha diritto alla legittima, ovvero una porzione dei beni disponibili alla morte. C'è poi una piccola quota di liberalità, ma che nel vostro caso "potrebbe" essere sensibilmente minore delle volontà testamentarie.

Andate da un professionista che vi chiarirà la situazione e vi fornirà le giuste soluzioni. E cercate di non litigare. State già male per la perdita di vostro padre, cercate di affrontare questo "testamento" con serenità.
 
M

marcellogall

Ospite
L'appartamento a voi destinato è stato venduto da vostro padre per esigenze personali.
Non può quindi rientrare nel patrimonio ereditato e, dato che tutti i figli hanno diritto alla legittima, l'appartamento rimasto e i contanti residui dovranno essere divisi tra i tre fratelli in parti uguali.
Interpellate il notaio ma questa sarà la risposta.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
tutti i figli hanno diritto alla legittima, l'appartamento rimasto e i contanti residui dovranno essere divisi tra i tre fratelli in parti uguali.
temo che la risposta del notaio sarà leggermente diversa...

Eredi legittimari sono il coniuge(se esiste), i figli, gli ascendenti.
Se c'è concorso di coniuge e tre figli, ai tre figli è riservata metà del patrimonio, e al coniuge spetta un quarto del patrimonio, oltre al diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso dei mobili art. 542)
Se i figli sono più di uno, in assenza di coniuge, è loro riservata la quota di due terzi, da dividersi in parti uguali. (art. 537 c.c.

Le disposizioni testamentarie eccedenti la quota disponibile sono soggette a riduzione (art. 554 c.c.)

Par di capire che la mamma sia premorta e non ci sia quindi concorso del coniuge: in questo caso assumendo che il valore del contante ereditato sia per il momento nullo,
ciascun figlio dovrà avere 1/3 dei 2/3 = 2/9 dell'appartamento e dei contanti lasciati in eredità.

Il restante 1/3 del patrimonio a chi spetta? Se si vogliono seguire alla lettera le disposizioni testamentarie, credo dovrà essere ripartito in funzione del valore della proporzione tra l'alloggio A rimasto, e l'alloggio B venduto: se si può supporre che A e B avessero pari valore, potrebbe desumersi che al primo figlio spetterebbe la quota A/(A+B) cioè il 50% di quanto disponibile: cioè un ulteriore 1/6
Gli altri due figli 1/12 ciascuno.

Conclusione:
1° figlio: 2/9+1/6 = 14/36
2° figlio: 2/9+1/12 = 11/36
3° figlio: 2/9+1/12 = 11/36
dei totali 36/36 dell'appartamento rimasto e dei liquidi.

Non credo invece sia ipotizzabile che tutto il 1/3 rimasto sia a beneficio del solo 1° figlio solo beneficiario del lascito del detto alloggio: gli altri due comunque erano stati nominati: qui il notaio potrebbe dare una risposta più certa.

Tutto questo lavorio ne vale realmente la pena? Ignorando il testamento e accettando la successione legittima, ciascuno avrebbe 12/36 di proprietà e si dividerebbero equamente i contanti... salvo riconoscere un premio al primo figlio se si conoscono i motivi per cui il genitore lo aveva favorito nelle sue volontà.

Quindi più che dal notaio, forse dovrebbero essere i figli a dare questa risposta.
 

zen1965

Nuovo Iscritto
Ringrazio tutti per le risposte.
La mamma è gia morta, e gli unici eredi sono i 3 figli.
L'appartamento rimasto vale circa 300.000€ e ci sono 50.000€ in contanti.
Il figlio che in testamento ha ricevuto l'appartamento rimasto dice che lui dovrebbe ricevere l'appartamento come da testamento e i liquidi andrebbero semplicemente divi si per 3 dato che l'altro appartaemtno non c'è piu. E' chiaro che i rapporti familiari non sono ottimi, ma a me sembra che una soluzione del genere sia molto lontana dalla legalità ed anche dalle volontà di ns. padre.
Grazie di nuovo
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
una soluzione del genere sia molto lontana dalla legalità ed anche dalle volontà di ns. padre.

Contatta il notaio che ha il testamento: seguirà le regole di legge che non coincidono con le opinioni di tuo fratello..
A quanto sopra detto, aggiungo che nella operazione di riduzione , rientrano anche le eventuali donazioni dimostrabili ottenute in vita da tutti i figli.

Auguri
 
M

marcellogall

Ospite
Caro bastimento, non credo che la risposta del notaio possa essere leggermente diversa:
Non sappiamo infatti quel'era il valore dei due appartamenti. E' presumibile che la divisione sua stata fatta
rispettando le regole, comunque sia, la vendita dell'appartamento , che avrebbe dovuto essere lasciato ai due fratelli, ha stravolto la situazione e tutto ritorna in gioco. Sarà difficile, per il fratello al quale era destinato l'appartamento, dimostrare che la madre voleva favorirlo. Sarà interessante conoscere la risposta del notaio.
 

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