Giuseppe Di Massa

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Agente Immobiliare
Salve, circa 3 anni fa ho acquistato con mutuo un immobile che presentava oltre i vani interni, due balconi indicati nella piantina catastale. Nell'atto, il venditore, affermava l'inestistenza di abusi e di modifiche sia sanate che non sanate.
Qualche mese fa, a seguito di una richiesta effettuata da un condomino, scopro che uno dei due balconi in realtà non esisterebbe nel progetto iniziale e che si tratta in realtà di un abuso effettuato con l'entrata in possesso di una pensilina realizzata in sede di costruzione del fabbricato. Questa pensilina nasce come prosecuzione naturale del fabbricato e l'accesso è stato consentito con la semplice modifica dell'infisso che, essendo totalmente il legno, è stato facilmente trasformato in porta finestra.
Il problema sorge perchè il condimino ha una finestra che affaccia su questo spazio e, ovviamente, si preoccupa della sua privacy.
In un primo momento l'intenzione era quella di una cessione parziale con la creazione di un divisorio, ma l'inesistenza di questo balcone rende, al momento, l'opzione non praticabile.
Il notaio afferma di non avere colpe. Il venditore afferma di non avere colpe.
Cosa si può fare?
Ne risponde il venditore e se l'abuso era presente quando lui ha comprato ne risponde a catena il venditore precedente, a vita per altro, nel senso di scoperta dell'abuso (dalla scoperta in poi esistono dei termini per agire). Però esistono le sanatorie, in questo caso complessa e costosa, perchè richiederebbe anche uno strutturista e le possibilità di successo sono difficili da pronosticare, io prima di tutto incaricherei un architetto di verificare la fattibilità o meno di una sanatoria, con eventuale esito negativo rimuoverei l'abuso (basta che ripristini la finestra al posto della porta finestra se quella soletta non è tua) e poi chiederei i danni al venditore (costi di rimozione + perdita valore dell'immobile per il balcone mancante), in bocca al lupo.
 

jinz

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Si più di qualcuno ha parlato di strutturista e di genio civile. Per il ripristino andrebbe anche bene. Il fatto è che oltre la rimozione della porta finestra si dovrebbero rimuovere anche autoclave, caldaia e i due condizionatori e spostarli dall'altro lato della casa riducendo anche lo spazio vivibile del secondo balcone. Diciamo che sia la sanatoria, sia la rimozione dell'abuso, comportano spese abbastanza elevate.
 

francesca63

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Il fatto è che oltre la rimozione della porta finestra si dovrebbero rimuovere anche autoclave, caldaia e i due condizionatori
Non è detto; anche se la pensilina è spazio condominiale, è possibile che tu possa lasciare lì tutto, visto che sei l’unico che potrebbe usufruire di quello spazio.
 

jinz

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Non è detto; anche se la pensilina è spazio condominiale, è possibile che tu possa lasciare lì tutto, visto che sei l’unico che potrebbe usufruire di quello spazio.
quindi in questo caso si potrebbe risolvere "semplicemente" richiedendo al venditore una diminuzione di prezzo per il balcone giusto?
E in questo caso la scia andrebbe fatta comunque? Magari con una diversa tipologia?
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
quindi in questo caso si potrebbe risolvere "semplicemente" richiedendo al venditore una diminuzione di prezzo per il balcone giusto?
E in questo caso la scia andrebbe fatta comunque? Magari con una diversa tipologia?
Secondo me ci sono tre aspetti da considerare: regolarità edilizia, rapporti con condominio, rapporto con venditore.
Sul primo aspetto, devi sentire un tecnico, che ti consigli su cosa si può fare per regolarizzare: forse la soluzione migliore è riportare l’immobile alla situazione originaria , ripristinando la finestra.
Sul fronte condominio, come detto, se la pensilina è parte comune, potresti lasciar li gli impianti presenti, senza dar fastidio a nessuno.
Sul fronte venditore, devi tener presente che difficilmente ti verserà un risarcimento spontaneamente: puoi anche provare a chiedere, ma ottenere è altro discorso.
Se non trovate un accordo, dovresti fargli causa: cosa che mi sento di sconsigliare vivamente.
Attendere anni, per ottenere, forse, un risarcimento, ma dovendo comunque pagare l’avvocato in anticipo, non mi pare una buona idea…
 

jinz

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Se non ci sono problemi per gli impianti, sicuramente la strada che conviene seguire è questa del ripristino. Una sanatoria credo sia troppo onerosa e troppo aleatoria nel risultato. In merito al venditore sentirò comunque un legale per capire cosa fare.
Grazie per le risposte
 

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