gimbo

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Privato Cittadino
Buongiorno a tutti , cercando nel web ho trovato questa discussione e commenti interessanti di persone che potrebbero aiutarmi.
Mia moglie , comperò nel 2003 dal costruttore una casa con ageviolazione insieme a quello che era allora il suo fidanzato , finito la convivenza nel 2005 decidettero di vendere la casa ed il costruttore si rese disponibile ad effettuare la vendita visto l'inesperienza e la buona fede e fu venduto ad un prezzo che non era quello imposto dal comune che fu deciso pero dal costruttore che prese l'incarico (documento alla mano) . Ora dopo 8 anni è arrivata una lettera di un avvocato il quale richiede la restiuzione dei soldi.
sapendo che la legge non ammette l'ignoranza , cosa potremmo fare ?
grazie.
 
Fossi in voi mi recherei dal notaio che ha stipulato l'atto e chiedere se tale richiesta è lecita e in caso affermativo come mai non sono stati fatti i relativi controlli.
Per quanto ne sò, pur essendo giustificata la richiesta di rimborso, l'atto non è comunque annullabile.
 
che fu deciso pero dal costruttore che prese l'incarico (documento alla mano) .
Non credo abbia un peso quel documento

A me sembra strano che un notaio non si sia attenuto ai requisiti della convenzione, ma tutto può essere. Giustamente come dice Abakab conviene andare da quel notaio a chiedere chiarimenti, con la lettera dell'avvocato di richiesta rimborso.
 
Bisogna leggere nella convenzione quali sono le sanzioni previste.

Ho dei dubbi sul fatto che possano chiedere un rimborso dopo 8 anni, calcolando che a suo tempo il comune non l'ha fatto.
 

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