m.barelli

Membro Attivo
Professionista
Una cosa, secondo me, da chiarire preliminarmente è se il Proprietario intenda usufruire del regime della cedolare secca che, come è noto, non può essere applicato nelle locazioni non abitative. In tal caso la situazione, pur essendo più delicata, potrebbe non essere irrisolvibile, nel senso che potrebbero configurarsi due passaggi e due responsabilità diverse. ll Proprietario ed il Conduttore sottoscrivono un contratto di locazione abitativa (che dovrebbe, almeno secondo me, comunque rimanere nei fatti l'attività prevalente); poi il Conduttore adibisce una parte dell'unità immobiliare alla propria attività lavorativa e detrae le relative spese in proporzione delle rispettive superfici.
Ciò potrebbe essere in linea con la destinazione urbanistica residenziale che comprende di solito anche l'attività degli Studi professionali privati ed in linea con il criterio per cui alcune attività professionali possono essere esercitate non obbligatoriamente in un immobile di categoria A10.

Se poi l'insegna è di dimensioni contenute mi sembrerebbe non esserci ostacoli a che possa essere installata, anche eventualmente con l'applique. Sarebbe interessante verificare se ciò possa essere in linea con il discrimine dimensionale fra insegne di libera installazione (comunque da fare approvare dal Condominio) e quelle di dimensioni più grandi, per le quali occorre una apposita autorizzazione comunale.

Fino qui si è parlato di Studi professionali, soluzioni ed ambiti diversi che pure sembra esistano potrebbero sembrare, almeno a prima vista, più forzate.

Un saluto
 

Zobernig

Membro Attivo
Professionista
Una cosa, secondo me, da chiarire preliminarmente è se il Proprietario intenda usufruire del regime della cedolare secca che, come è noto, non può essere applicato nelle locazioni non abitative. In tal caso la situazione, pur essendo più delicata, potrebbe non essere irrisolvibile, nel senso che potrebbero configurarsi due passaggi e due responsabilità diverse. ll Proprietario ed il Conduttore sottoscrivono un contratto di locazione abitativa (che dovrebbe, almeno secondo me, comunque rimanere nei fatti l'attività prevalente); poi il Conduttore adibisce una parte dell'unità immobiliare alla propria attività lavorativa e detrae le relative spese in proporzione delle rispettive superfici.
Ciò potrebbe essere in linea con la destinazione urbanistica residenziale che comprende di solito anche l'attività degli Studi professionali privati ed in linea con il criterio per cui alcune attività professionali possono essere esercitate non obbligatoriamente in un immobile di categoria A10.

Se poi l'insegna è di dimensioni contenute mi sembrerebbe non esserci ostacoli a che possa essere installata, anche eventualmente con l'applique. Sarebbe interessante verificare se ciò possa essere in linea con il discrimine dimensionale fra insegne di libera installazione (comunque da fare approvare dal Condominio) e quelle di dimensioni più grandi, per le quali occorre una apposita autorizzazione comunale.

Fino qui si è parlato di Studi professionali, soluzioni ed ambiti diversi che pure sembra esistano potrebbero sembrare, almeno a prima vista, più forzate.

Un saluto

Ciao, la legge prevede la 'prevalenza' all'interno di proprietà accatastate come residenziali solo per studi professionali (immagno architetti, ingegneri, etc)? Io ho per le mano un srl. Davvero il proprietario dell'immobile non può, poniamo, affittare ad un socio della srl come privato e poi quest'ultimo adibisce il 49% della proprietà alla srl?
 

studiopci

Membro Storico
Fiscalmente parlando mi risulta ( è stato il mio caso ) per le ditte individuali che hanno la sede legale presso la residenza che si detrae il 50% delle spese dell'immobile ( acqua, luce, condominio , ecc.ecc. ) per altre situazioni o società di capitale non saprei ma il commercialista ti fornirà ogni spiegazione.
 

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