cafelab

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Il Catasto, ricevendo una domanda di Nuovo Catastamento o di Variazione Catastale, dovrebbe d'ufficio segnalare al Comune la pratica. Il Comune dovrebbe verificare l'esistenza del titolo abilitativo e tutto sarebbe sotto controllo.

In realtà no.
O meglio, il Catasto dovrebbe verificare nel caso che a depositare un nuovo accatastamento fosse, per esempio, un privato cittadino.

Così non è, le pratiche vengono redatte da un tecnico appartenente ad una professione regolamentata che sotto il suo impegno di serietà (e sotto la sua responsabilità) assevera -cioè certifica- che una data cosa è così, è vera, è conforme alle leggi, esite e ce stà.

In pratica la pubblica amministrazione:
da un lato genera costantemente casino, con normative intellegibili che cambiano in continuazione, vincoli e sovrintendenze che si sovrappongono,
dall'altro se ne lava le mani, delegando al professionista privato l'incombenza di destreggiarsi e perdere tempo fra uffici con orari assurdi e impiegati puntigliosi e arroganti!

Magari fossero obbigati a verificare la coerenza delle richieste che vengono fatte!
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
In realtà no.
O meglio, il Catasto dovrebbe verificare nel caso che a depositare un nuovo accatastamento fosse, per esempio, un privato cittadino.

Così non è, le pratiche vengono redatte da un tecnico appartenente ad una professione regolamentata che sotto il suo impegno di serietà (e sotto la sua responsabilità) assevera -cioè certifica- che una data cosa è così, è vera, è conforme alle leggi, esite e ce stà.

In pratica la pubblica amministrazione:
da un lato genera costantemente casino, con normative intellegibili che cambiano in continuazione, vincoli e sovrintendenze che si sovrappongono,
dall'altro se ne lava le mani, delegando al professionista privato l'incombenza di destreggiarsi e perdere tempo fra uffici con orari assurdi e impiegati puntigliosi e arroganti!

Magari fossero obbigati a verificare la coerenza delle richieste che vengono fatte!
Condivido il tuo post ma non su un punto che poi è il 99% della sostanza : i tecnici dell'attività regolamentata non sono dei "santi".
Ho trascorso una mattinata in un Catasto dello Stato Italiano. Ho presentato, domanda come diretto interessato, di accesso ad una vecchia pratica di nuovo accatastamento redatta e presentata da un tecnico di "professione regolamentata".
Ovviamente la mia richiesta è conseguente ad "alcuni" interrogativi.
Non ho trovato impiegati nè puntigliosi nè arroganti, ma solo incuriositi sulle ragioni di questa mia richiesta.
Questi impiegati, probabili chiaroveggenti, hanno espresso il dubbio che la pratica potrebbe essere introvalibile. A giorni saprò l'esito della ricerca.

Nel frattempo mi documento sul da farsi.
 

cafelab

Moderatore
Membro dello Staff
Professionista
i tecnici dell'attività regolamentata non sono dei "santi".

Non ci sono più i santi di una volta,
un tempo si ritiravano nel deserto a vivere di preghiere e lucertole, oggigiorno il martirio ce lo fa equitalia.

Ma il punto non è questo, io rispondo al perchè la PA non controlla quello che viene consegnato.
La storia della normativa urbanistica italiana è la cronaca di una lotta contro 2 mali:
1. la furbizia innata dell'italico abitante
2. la lentezza degli uffici tecnici della pubblica amministrazione

Per quello esisitono cose come il Silenzio Assenzo e la DIA;
non avendo le strutture, il personale, il tempo (la voglia) per effettuare questi controlli, la PA, "liberalizza" e "delega" l'attività di controllo del territorio addossandone la responsabilità ai liberi professionisti che sono diventati una sorta di pubblici ufficiali, con l'obbligo di anteporre il pubblico interesse a quello del privato (che li paga).

Non ho trovato impiegati nè puntigliosi nè arroganti, ma solo incuriositi sulle ragioni di questa mia richiesta.

Purtroppo, caro H&F un caso non fa la regola, anche se in effetti il catasto è uno degli uffici con gli impiegati più gentili.
Sarà perchè le pratiche sono quasi sempre semplici registrazioni
 

Ange_lica

Membro Junior
Privato Cittadino
Mi spiace aver aperto un topic quando c'era questo aperto alla discussione, continuo qui a raccontarvi le mie vicissitudini...
Ho incaricato un mio tecnico di fiducia (anche se so che non è un mio problema ma non mi fido più di nessuno) col quale abbiamo fatto, giorni fa, un sopralluogo ed effettivamente una buona fetta di mansarda è di proprietà condominiale. Su questo non ci piove. Pero' i proprietari si aggrappano con le unghie e con i denti al fatto che hanno trovato il perimetro così com'è e quindi asseriscono di non essersi appropriati di nulla. la colpa sarebbe del costruttore che ha fatto la variante e non l'ha depositata in Comune. Peccato che al mattino, pur non competendo a me, sono andata all'ufficio tecnico del Comune, ho chiesto le visure e ho fatto la fotocopia di tutte le piantine via via depositate presso i loro uffici. E sembra che in questo il costruttore sia stato ligio a depositare le varianti ad eccezione dell'ultima (combinazione) che riporta una situazione diversa dallo stato di fatto.
Poco importa, sta di fatto che cercheranno di sanare, il rogito è tra una settimana, è chiaro che non ce la faranno e io non so che fare nel senso che non posso concedere loro molto tempo quindi dovro' attenermi alla data prevista del rogito quale quella di consegna dell'immobile.....
Ma se non si rogita, che succede? mi palesate qualche scenario possibile?
N.B. Il notaio li aveva avvisati, della situazione, a fine luglio ma hanno risposto: ma noi domani partiamo per le vacanze..... ora, si accorgono di essere con l'acqua alla gola.
Inoltre, sia il mio perito sia quello del notaio che il notaio stesso mi hanno detto che al 99,9% non riuscirà a sanare un bel nulla.....
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Non ci sono più i santi di una volta,
un tempo si ritiravano nel deserto a vivere di preghiere e lucertole, oggigiorno il martirio ce lo fa equitalia.

Ma il punto non è questo, io rispondo al perchè la PA non controlla quello che viene consegnato.
La storia della normativa urbanistica italiana è la cronaca di una lotta contro 2 mali:
1. la furbizia innata dell'italico abitante
2. la lentezza degli uffici tecnici della pubblica amministrazione

Per quello esisitono cose come il Silenzio Assenzo e la DIA;
non avendo le strutture, il personale, il tempo (la voglia) per effettuare questi controlli, la PA, "liberalizza" e "delega" l'attività di controllo del territorio addossandone la responsabilità ai liberi professionisti che sono diventati una sorta di pubblici ufficiali, con l'obbligo di anteporre il pubblico interesse a quello del privato (che li paga).



Purtroppo, caro H&F un caso non fa la regola, anche se in effetti il catasto è uno degli uffici con gli impiegati più gentili.
Sarà perchè le pratiche sono quasi sempre semplici registrazioni
Il problema è che il Catasto registra di tutto, specie se il tecnico è "generoso".
Ho visto più Rolex lì che al polso dei russi di Forte dei Marmi.
L'Italia non è tutta uguale, ma forse cambia solo la marca dell'orologio.

Un silenzio-assenzo o una DIA : quanti Rolex fanno ?
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Ilè che il Catasto registra di tutto, specie se il tecnico è "generoso".
Ho visto più Rolex lì che al polso dei russi di Forte dei Marmi.
L'Italia non è tutta uguale, ma forse cambia solo la marca dell'orologio.

Un silenzio-assenzo o una DIA : quanti Rolex fanno ?

:shock: :shock:
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Mi spiace aver aperto un topic quando c'era questo aperto alla discussione, continuo qui a raccontarvi le mie vicissitudini...
Ho incaricato un mio tecnico di fiducia (anche se so che non è un mio problema ma non mi fido più di nessuno) col quale abbiamo fatto, giorni fa, un sopralluogo ed effettivamente una buona fetta di mansarda è di proprietà condominiale. Su questo non ci piove. Pero' i proprietari si aggrappano con le unghie e con i denti al fatto che hanno trovato il perimetro così com'è e quindi asseriscono di non essersi appropriati di nulla. la colpa sarebbe del costruttore che ha fatto la variante e non l'ha depositata in Comune. Peccato che al mattino, pur non competendo a me, sono andata all'ufficio tecnico del Comune, ho chiesto le visure e ho fatto la fotocopia di tutte le piantine via via depositate presso i loro uffici. E sembra che in questo il costruttore sia stato ligio a depositare le varianti ad eccezione dell'ultima (combinazione) che riporta una situazione diversa dallo stato di fatto.
Poco importa, sta di fatto che cercheranno di sanare, il rogito è tra una settimana, è chiaro che non ce la faranno e io non so che fare nel senso che non posso concedere loro molto tempo quindi dovro' attenermi alla data prevista del rogito quale quella di consegna dell'immobile.....
Ma se non si rogita, che succede? mi palesate qualche scenario possibile?
N.B. Il notaio li aveva avvisati, della situazione, a fine luglio ma hanno risposto: ma noi domani partiamo per le vacanze..... ora, si accorgono di essere con l'acqua alla gola.
Inoltre, sia il mio perito sia quello del notaio che il notaio stesso mi hanno detto che al 99,9% non riuscirà a sanare un bel nulla.....
Anch'io credo che non ci siano sufficienti speranze. Il rogito non può essere fatto e mi sembra che il tuo notaio sia in gamba.
Resta da contestare l'inadempienza e chiedere i danni se la caparra è confirmatoria.
A questo punto potrebbero offrirti un forte sconto e tu valutare se ti interessa l'immobile rimpicciolito. Cioè restituendo al condominio la sua parte.
 

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