silvia.z

Nuovo Iscritto
Buona sera a tutti, è la prima volta che uso questo forum.
Vorrei acquistare l'appartamento contiguo a quello in cui vivo, comprato da mio marito prima del matrimonio e quindi di sua completa proprietà, per buttare giù i muri e avere una casa più grande.
Poiché il nostro badget è limitato il costruttore ci ha proposto di acquistare al grezzo. L'immobile infatti è accatastato ma non ultimato (mancano i rivestimenti, i sanitari e deve essere imbiancato) e deve avere l'abitabilità. Sono in comunione dei beni con mio marito. Che tipo di imposta vado a pagare su un acquisto del genere?
Grazie a chi può rispondermi...
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Io non mi preoccuperei tanto delle imposte, quanto del preventivo per terminare l'immobile.
E la questione "abitabilità" non la capisco.
 

silvia.z

Nuovo Iscritto
Probabilmente non ho usato il termine corretto...forse si chiama agibilità? Nel senso che essendo al grezzo andrà richiesta. Il costruttore per vendercela ultimata vuole 10000 euro in più. Non credo che chiamando un'altra impresa potrei spendere realmente di meno...la casa è di 50 mq. Mi hanno però consigliato di informarmi sulle imposte perché magari potevo risparmiare lì.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Adesso sei stata più chiara.
I dubbi sul tuo termine agibilità restano. L'agibilità riguarda, abitualmente, l'edificio nel suo complesso : o c'è per tutti o non c'è per nessuno.
L'accorpamento a quello di tuo marito, come lo realizzereste documentalmente ?
Abusivo o regolare ?
 

silvia.z

Nuovo Iscritto
Questo costruttore fa così: tiene gli appartamenti non ultimati. Quando li vende ti fa scegliere le finiture, e poi bisogna chiedere l'agibilità. Ha fatto così anche con l'appartamento di mio marito...
Noi vorremmo unire le due case in modo regolare.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Strano modo di chiedere l'agibilità e di agibiltà così parcellizzzata.
Alla fine potrebbe averla l'appartamento ma non l'edificio.
 
A

Abakab

Ospite
Che tipo di imposta vado a pagare su un acquisto del genere?
L'acquisto di un immobile adiacente alla prima casa con lo scopo di accorparla in un unica unità immobiliare ti consente di usufruire delle agevolazioni fiscali ( se compri da impresa 4% IVA) sempre che l'accorpamento non trasformi la stessa in immobile di lusso.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Il quesito posto da silvia.z è a mio parere di varia sfaccettatura.
Vi sarebbe alla fine l'accoprpamento di due unità con proprietà non omogenea :
il primo appartamento 100% del marito, mentere il secondo appartamento sarebbe in comunione di beni, e quidni 50% del marito e 50% della moglie.
Stando così le cose, a me risulta, che l'Agenzia delleEntrate e quella del Territorio clsssifichino l'accorpamento "non omogeneo" apponendo tale annotazione sull'accatastamento.
Le conseguenze sarebbero complesse ai fini fiscali.
Acquisto : "prima casa" solo l'acquisto del 50% della moglie. Per il marito sarebbe "seconda casa".

Ai fini futuri della imposizione IMU, salvo modifiche della relativa legge, il secondo immobile è "seconda casa", essendo "prima casa" solo quella originaria del marito dove risiede la famiglia.

La soluzione che viene proposta ( non da me ma da esperti del settore ) sarebbe rendere omogenee le quote delle proprietà. Ciò potrebbe avvenire con atto notarile che porti la proprietà dell'immobile, risultato dell'accorpamento, al 50% per ognuno dei due coniugi.

Questa è il concetto : omogeneità delle uote di proprietà.
Il notaio potrebbe proporre le soluzioni percorribili, a mio parere ridotte a due alternative, entrambe con qualche costo.
 

silvia.z

Nuovo Iscritto
Vi ringrazio entrambi. Penso proprio che quel che dice H&F centri una parte importante del problema: se anche stiamo facendo un ampliamento la discordanza delle proprietà andrà risolta. Mi chiedo: quanto può costare un notaio per aggiustare le cose, ovvero, entrare al 50% nella proprietà di mio marito?
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Il costo maggiore sono le imposte della compravendita del 50% del primo immobile.
L'altra ipotesi : uscire dalla comunione dei beni e comprare a tuo nome il secondo immobile.
Ovviamente mi farebbe piacere che un commercialista ti confermasse l'interpretazione della norma.
In questo caso ci sarebbe solo l'atto notarile di rinuncia alla comunione dei beni.
 

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