Naoto

Membro Ordinario
ho stipulato contratto di locazione a conone concordato 3+2 ; il problema e' che il conduttore non prende la residenza nell'immobile ma solo il domicilio. Cosa succede in questo caso? nello specifico le bollette senza che lui abbia preso la residenza vengono maggiorate? il contratto e' nullo? il proprietario a livello fiscale ha delle conseguenze? il regime fiscale e' cedolare secca. La provincia di competenza e' Carrara (Ms) Saluti
 

Taraka

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Andando in ordine:

- costi delle bolletta dipendono dai propri consumi e dalla propria residenza: il cliente non residente paga più tasse;
- perchè il contratto dovrebbe essere nullo? Non vi è alcun obbligo di spostare la residenza in un immobile preso in locazione e, specifico, col contratto stesso il domicilio si sposta automaticamente;
- conseguenze per il proprietario per cosa?
 

elisabettam

Membro Senior
Agente Immobiliare
Andando in ordine:

- costi delle bolletta dipendono dai propri consumi e dalla propria residenza: il cliente non residente paga più tasse;
- perchè il contratto dovrebbe essere nullo? Non vi è alcun obbligo di spostare la residenza in un immobile preso in locazione e, specifico, col contratto stesso il domicilio si sposta automaticamente;
- conseguenze per il proprietario per cosa?
nei contratti concordati, il locatore, nel caso il conduttore prendesse la residenza nell'allogio, ha un ulteriore sgravio fiscale (IMU). Almeno dalla mie parti
 

dormiente

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ha ragione anche Elisabetta, una volta era così, adesso hanno capito che non si può costringere nessuno a prendere la residenza in un immobile, tantomeno può farlo il proprietario e, mentre una volta i Comuni, per le agevolazioni fiscali dell'IMU al proprietario, richiedevano una dichiarazione del conduttore che utilizzava la casa locata come abitazione principale, adesso gli basta il solo contratto di locazione a canone concordato, tanto lo scopo dell'abbassamento del canone lo Stato, lo ha ottenuto.
Non è mai troppo tardi.
 

Pennylove

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Il contratto concordato si può fare anche per un inquilino non residente. Per le agevolazioni fiscali che derivano da leggi nazionali (legge n°392/1978 e legge n°431/1998) è del tutto ininfluente la residenza del conduttore. Diverso, invece, il discorso per quanto riguarda le leggi locali (IMU + convenzioni locali) che sono legate all’uso dell’immobile da parte dell’inquilino.

Alcuni Comuni richiedono, se il proprietario vuole godere delle agevolazioni IMU (aliquota ridotta) sui contratti concordati, che il conduttore sia anche residente anagraficamente (Parma) oppure che occupi l’immobile come abitazione principale oppure ancora che, anche non residente, l’inquilino occupi l’immobile per motivi di studio o di lavoro (Bologna): tale condizione è bene che sia autocertificata dal conduttore fin dall’inizio della locazione, affinché il locatore possa poi darne atto a fronte di un eventuale accertamento).

In alcuni Comuni, se il conduttore non è residente, ci sono solo le agevolazioni IRPEF e cedolare secca (il proprietario non beneficia dell’IMU ridotta). Inoltre alcune convenzioni locali (vedi Modena) prevedono – perché siano validi i contratti transitori ordinari sottoscritti in quel Comune – che il conduttore possa avere la residenza solo ed esclusivamente per alcune fattispecie (ad es. acquisto di una abitazione che si renda disponibile entro il periodo di durata del contratto), ma non per altre (ad es. contratto di lavoro a tempo determinato).
 

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