Buongiorno vi spiego brevemente la situazione:
- Da acquirente visiono un'immobile, presento una proposta di acquisto tramite agenzia immobiliare e l'agente non accenna al fatto che si tratta di edilizia convenzionata. A mia domanda (anche perchè è riportato in atto assegnazione alloggi cooperativa) mi risponde che è in piena proprietà e che se c'è un prezzo imposto questo sarà più basso. La cifra nella proposta è di 170.000...Proposta accettata dal venditore.
Veniamo al dunque. E' stata fatta richiesta al comune del prezzo imposto e si aspetta risposta. Un'altro appartamento dello stesso edificio l'anno prima è stato dichiarato dal comune con un prezzo imposto di 155.000 ed è stato venduto ad una cifra superiore con l'artificio delle "migliorie".
L'agente immobiliare ha cercato di farmi "comprendere" che la differenza si può giustificare con "migliorie" e mobili, ma io non intendo sottostare a questa cosa.
Per come la vedo io le le soluzioni sono 2:
- svincolo ad onere del venditore al comune e quindi si può liberamente vendere al prezzo libero (cosa tra l'altro scritta nel preliminare "libero da pesi o oneri")
- si fa nuovo preliminare e il venditore deve adeguare il prezzo a quello imposto dal comune.
Io intendo far valere un preliminare firmato con cifra 170.000 e libero da pesi o vincoli.
E' una questione che deve risolvere il venditore e non di certo io.
Non sarei io quello inadempiente corretto?
Mi sono documentato in materia di edilizia convenzionata e non voglio sottostare a questi "trucchetti" delle migliorie. Anche perchè erediterei io il problema in una futura rivendita.
Chiedo un vostro parere sull'argomento e su come potrei agire.
Grazie
- Da acquirente visiono un'immobile, presento una proposta di acquisto tramite agenzia immobiliare e l'agente non accenna al fatto che si tratta di edilizia convenzionata. A mia domanda (anche perchè è riportato in atto assegnazione alloggi cooperativa) mi risponde che è in piena proprietà e che se c'è un prezzo imposto questo sarà più basso. La cifra nella proposta è di 170.000...Proposta accettata dal venditore.
Veniamo al dunque. E' stata fatta richiesta al comune del prezzo imposto e si aspetta risposta. Un'altro appartamento dello stesso edificio l'anno prima è stato dichiarato dal comune con un prezzo imposto di 155.000 ed è stato venduto ad una cifra superiore con l'artificio delle "migliorie".
L'agente immobiliare ha cercato di farmi "comprendere" che la differenza si può giustificare con "migliorie" e mobili, ma io non intendo sottostare a questa cosa.
Per come la vedo io le le soluzioni sono 2:
- svincolo ad onere del venditore al comune e quindi si può liberamente vendere al prezzo libero (cosa tra l'altro scritta nel preliminare "libero da pesi o oneri")
- si fa nuovo preliminare e il venditore deve adeguare il prezzo a quello imposto dal comune.
Io intendo far valere un preliminare firmato con cifra 170.000 e libero da pesi o vincoli.
E' una questione che deve risolvere il venditore e non di certo io.
Non sarei io quello inadempiente corretto?
Mi sono documentato in materia di edilizia convenzionata e non voglio sottostare a questi "trucchetti" delle migliorie. Anche perchè erediterei io il problema in una futura rivendita.
Chiedo un vostro parere sull'argomento e su come potrei agire.
Grazie