yannix

Nuovo Iscritto
Buonasera,

vi espongo il mio caso sperando di avere risposta da un esperto. L'oggetto della discussione è un appartamento suddiviso nelle seguenti quote:

A) mia mamma 67%
B) io 11%
C) mia sorella 11%
D) mia sorella 11%

Tutti vogliono vendere l'immobile tranne D che non vuole firmare per motivi di discordia con A-B-C

Come possiamo fare a obbligare legalmente D a firmare la vendita della sua quota (ovviamente riconoscendogli l'ammontare corrispondente)?
Si puo' vendere l'appartamento essendocicenso del 89% dei titolari delle quote? esiste una soluzione? Grazie mille per le gradite risposte. saluti
 

Alessandro Frisoli

Fondatore
Agente Immobiliare
E' una brutta gatta da pelare!!

Trovate assolutamente l'accordo con la sorella dissenziente

Nulla vieta di vendere singolarmente le quote di proprietà, il problema è che non credo sia agevole trovare l'acquirente di una o più quote di un immobile.

Ci si può rivolgere ad un tribunale... ma sono cause lunghissime e costose, alla fine l'immobile se lo prendono gli avvocati.

L'unica soluzione che vedo, in maniera rapida e meno dolorosa è la seguente:

1 innanzi tutto, visto che i rapporti non sono buoni fate fare una perizia asseverata da un tecnico abilitato, vi costera 3/500 euro (dipendende e dal tecnico e dall'immobile). Con quel documento avrete un valore "certificato" dell'immobile.

2 a questo punto, se dopo aver provato a convincere la sorella non ci siete riusciti fatele un'offerta per il suo 11%
se vale d esempio 11.000, dategliene di più.

3 Vi vendete il vostro appartamento, dopo aver acquistato le quote della sorella.

Si fa un atto in più, ma avete la certezza di non averla più tra i piedi, e questo perchè, anche se poi la convinceste alla vendita, potrebbe sempre poi non accettare eventuali proposte che dovessero pervenire, e se lei non firma voi non vendete
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Salve Frisoli ..... premetto che le tue risposte sono "ineccepibili" ... (sai perchè scherzo...) ma vorrei aggiungere qualche informazione e riferimento normativo a Yannix (magari le conosce, magari no)

1) La vostra è la classica "comunione" su un bene
2) Il c.c. non obbliga nessuno a subire in eterno la comunione. Se ti serve ti trovo l'art.
3) In caso di disaccordo, solo il giudice può ordinare la vendita, concedendo al dissenziente un massimo di 5 anni per accettare le offerte. (così cautelando il socio di minoranza nel poter vendere a condizioni di mercato)

Quindi "legalmente" la sorella D non può resistere ad oltranza: con questa prenessa, potete attivare una ragionevole trattativa con D, secondo l'iter suggerito da Frisoli.
Il puntiglio ed il partito preso sono brutte bestie: ma con qualche sacrificio economico in più da parte di A,B,C, potreste risolvere in tempi ragionevoli la cosa. Se poi ad impuntarsi sono tutte e due le parti, ... non vi resta che il percorso di legge.
 

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