andrea boschini

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Agente Immobiliare
Alcune basilari regole e relativi costi per aggiornare catastalmente la propria abitazione..
visto che dal 1 luglio è diventato impossibile affittare o vendere un immobile che non sia in regola dal punto di vista catastale o per cui la piantina depositata non corrisponda a quella attuale della casa , meglio mettersi in regola entro fine anno: è meno caro e non si rischiano multe salate in vigore dal 1 genniaio
essere in possesso di un immobile che non è catastalmente in regola, vuol dire, infatti, possedere un bene che non potrà mai più essere messe sul mercato, a meno di non mettersi in regola, ovviamente. prima del 1 gennaio, momento in cui scatteranno le multe. grazie alla manovra economica, infatti, i comuni avranno accesso diretto al catasto e potranno facilmente incrociare i dati con le richiesta per la dia, e notare le variazioni catastali
l'agenzia del territorio chiarisce quali sono i casi in cui si deve procedere con la pratica, e quelli che invece sono esclusi. le opere che vanno regolarizzate sono:
trasformazione di balconi in verande chiuse; trasformazione di sottotetti in ambienti abitabili; costruzione di soppalchi; realizzazione di un secondo bagno; trasformazione di un ripostiglio in un bagno; spostamento della cucina in un altro ambiente; abbattimento di un tramezzo e trasformazione di due ambienti in un unico ambiente (da studio e salone a salone doppio); divisione in due ambienti di uno di maggiori dimensioni
sono, invece, escluse dalla variazione catastale opere quali lo spostamento di un tramezzo o di una porta, perchè pur variando la superficie dei vani non comportano una riduzione o un aumento del numero dei vani stessi
ma il punto è come procedere? per chi ha presentato la dia a suo tempo e ha semplicemente dimenticato di richiedere la variazione catastale, potrà mettersi in regola pagando circa 700 euro. occorre per questo rivolgersi ad un tecnico e richiedere la messa a punto della nuova planimetria dell'alloggio e la presentazione della variazione. costo del lavoro del tecnico tra i 500 e i 600 euro, ai quali vanno aggiunte le tasse e le sanzioni: 50 euro per la variazione e 103 euro di multa per la presentazione in ritardo
se invece, gli interventi siano stati effettuati senza richiedere il permesso del comune, è possibile mettersi in regola, a patto che, però, non si tratti di veri e propri abusi edilizi, ossia di opere per le quali sarebbe stata necessaria la licenza edilizia e non la semplice dia. il responsabile dell'abuso, o l'attuale proprietario dell'immobile, possono ottenere il permesso in sanatoria se l'intervento risulta conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della sua realizzazione sia al momento della presentazione della domanda. mettersi in regola è possibile anche questo caso, ma oad un prezzo più caro, oltre che per il tecnico, l'articolo 16 della legge prevede, che per il rilascio del permesso in sanatoria occorra pagare, a titolo di oblazione, il doppio del contributo di costruzione dovuto
il contributo è fissato dai singoli comuni: a Roma, ad esempio, attualmente la somma richiesta per la sanatoria si aggira sui 1.000 euro

da Repubblica.it
 

acquirente

Nuovo Iscritto
Professionista


NON POSSO USARE QUESTA SANATORIA PER LA SANATORIA URBANISTICA. :triste::triste:
devo vendere casa la primavera prossima ma ho fatto tanti anni fa delle modifiche all'interno.............poca roba, due porte chiuse, una aperta, ho allagato un antibagno e ristretto per questo un po il salone...................quindi dovro' fare una variazione sanatoria urbanistica per piantina catastale differente dalla realta' ma secondo te, e' meglio farla prima di mettere in vendita e dare il mandato all'agenzia o meglio aspettare un probabile acquirente???
Mia moglie vuole farla prima per essere sicuri dato che e' diventata obbligatoria.
tu che ne pensi???
GRAZIE.
 

casty64

Membro Junior
Come chiedevo in altra discussione volevo capire come poter procedere se il venditore aveva già chiesto condono ma un locale non era stato inserito nello stesso.
Il locale era C/6 e diventa invece parte dell'immobile.
Il venditore richiede il nuovo accatastamento, richiede una DIA in sanatoria e quando è possibile rogitare ?

Si può farlo dopo l'accatastamento e prima che venga chiusa la sanatoria ?
Come acquirente è meglio cautelarsi e come (leggevo un intervento di Spalti che diceva di mettere a deposito una somma presso il notaio, ma quanto ??)
 

MaxMatteo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Per la tua sicurezza rogita solo dopo che è tutto a posto: altrimenti sottoscrivi un atto nullo per lameno due motivi: 1 immobile soggetto ad abuso edilizio 2 difformità tra stato reale e planimetria catstale: ripeto entrame motivo di NULLITA' del contratto che è imprescrittibile e può esser richiesta da chiunque ne abbia interese, anche un vicino invidioso...
 

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