Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
La crisi del settore edilizio – immobiliare è globale, non riguarda, cioè, solo il mercato della commercializzazione degli immobili ma anche quello dell’ edificazione degli stessi.
Il rapporto mi pare immediato e lapalissiano

Una domanda:
il settore delle costruzioni, che ancora rappresenta una parte fondamentale del PIL in Italia, potrà svolgere, in futuro, quel ruolo di locomotiva economica che ha sempre avuto, anche nei momenti di crisi più profonda?
Il governo, ora che ha ottenuto la fiducia, sarà in grado di promuovere politiche edilizie in grado di contrastare le gravissime difficoltà che il settore costruzioni sta vivendo e di favorire il rilancio delle attività, per contribuire a mantenere l’attuale livello di occupazione e di livello di vita?
Il Primo Dicembre scorso, gli Stati Generali dell’industria delle costruzioni (Ance, Ferdercostruzioni,Federimmobiliare, CNA costruzioni, le Associazioni delle cooperative e dell’artigianato attive nel settore edilizio....) hanno organizzato una manifestazione davanti Montecitorio, per sostenere le ragioni del comparto;
qualcuno è informato circa gli esiti?
E’ stata la solita manifestazione senza conseguenze e risultati, quella del Primo Dicembre, oppure, il settore, ha strappato, almeno, una promessa concreta all’ Esecutivo?
Oramai, sono più di tre anni, che le sigle sindacali e di categoria del settore, cercano di ottenere dal Parlamento e dal Governo misure concrete di sostegno all’edilizia e di rilancio del lavoro delle maestranze, indotto compreso….
Ma approfondendo la questione, gli esperti di edilizia, gli specialisti di costruzioni e i consulenti immobiliari presenti su Immobilio, sono disposti a chiarire quali potrebbero essere le misure più efficaci e più opportune per far ripartire la locomotiva delle costruzioni immobiliari in Italia?
Ne elenco alcune.
Potrebbe essere la realizzazione di un programma di opere edilizie piccole e medie che andrebbe incontro alle esigenze e alla tasca dei cittadini di reddito medio?
Oppure una serie di politiche di rigenerazione urbana, che comporti la demolizione di edifici ormai obsoleti oppure di scarsa qualità costruttiva e la loro ricostruzione secondo criteri di sicurezza e risparmio energetico, attraverso premi volumetrici e la leva delle detrazioni fiscali?
( Ma in Italia abbamo acquisito la "cultura", tutta anglosassone e statunitense, della demolizione di un manufatto e della pedissequa ricostruzione? )
Ancora:l’adeguamento tecnologico e di risparmio energetico di molti edifici, anche di recente costruzione, secondo gli standard di bio-compatibilità, anche questa operazione da favorire con la leva fiscale delle detrazioni?
Oppure l'incoraggiamento a riattivare, con nuovi finanziamenti pubblici, la legislazione che promuove l’housing sociale?
Rendere più facile l’accesso al credito per le imprese del settore?
Un’accessibilità che si è fatta, negli ultimi anni, particolarmente difficile.

E infine, un ultimo quesito: come tutelare un patrimonio elevatissimo di professionalità e come combattere la disoccupazione del comparto che, negli ultimi due anni, è aumentata di 200.000 unità?
Una modifica della normativa in materia di ammortizzatori sociali e un aumento della durate della cassa integrazione guadagni, sarebbe sufficiente?
.
 

cristina0511

Membro Attivo
Privato Cittadino
Innanzitutto per far riprendere il mercato delle compravendite immobiliari occorrerebbe tutelare maggiormente i proprietari di immobili . Purtroppo chi pensa di acquistare un immobile per investimento, anzichè investire i propri soldi in titoli o fondi o altro, resta frenato perchè ha paura di non vedersi pagato l'affitto,fatto sempre più frequente, sapendo che può trascorrere anche più di un anno per ottenere lo sfratto di un inquilino moroso, con il conseguente esborso di spese legali ecc. ecc., mentre restano le spese da pagare: ICI, IRPEF, manutenzione, spese condominiali Perciò occorrerebbe innanzitutto permettere ai proprietari la
deduzione al 100% delle spese sostenute per manutenzioni e ristrutturazioni di ogni tipo di immobile dall'imponibile IRPEF, Semplificare e ridurre i tempi di sfratto per morosità, permettere la detassazione IRPEF degli affitti non percepiti e delle eventuali spese legali conseguenti.
Abolendo tutte le procedure vessatorie per i proprietari di casa, molto probabilmente sarebbe un incentivo ad investire nel mattone come si faceva un tempo.
 

Procicchiani

Membro Attivo
Amm.re Condominio
Verissimo quando afferma Cristina 0511

ma il vero problema è: chi diamine ci deve andare ad abitare nell'infinite case vuote sparze sul territorio italiano, già costruite o in costruzione?
a parte i senza tetto e gli zingari, la casa ce l'abbiamo tutti
 

Sergio Caruso

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Quoto tutti ma, non credo esista "una" soluzione ideale.
Le soluzioni devono essere molteplici, sgravi fiscali per affitta, agevolazioni per chi compra, e soprattutto agevolazioni per chi muove l'economia.
Invece in Italia che succede???
In Italia invece tra redditometro, spesometro, e tante altre belle invenzioni, stiamo andando esattamente nella direzione opposta!!!
Quando lo stato capirà che una volta spremuto il limone lo si deve buttare poiché non c'è più succo, e faranno una inversione di marcia, allora forse potremo parlare di ripresa!!!
 

Mil

Membro Senior
E' verissimo quello che dici. Secondo me però al problema di non trovare eventuali inquilini "seri" e alla mancanza di tutela legislativa per i proprietari si somma il fatto che i prezzi delle case un po'dappertutto sono veramente troppo alti in proporzione a un eventuale affitto che si richieda.
Cioè secondo me il problema non è soltanto e non più di quelli che la casa non se la possono comprare, ma anche di tutti quelli che investono. Chi va in affitto realisticamente non può pagare delle cifre folli perchè da sempre appartiene a una categoria un po' più svantaggiata, altrimenti acquisterebbe (giovani, studenti, precari, disoccupati che hanno perso il mutuo...). Ora il rischio che questa gente possa non pagare esiste da sempre. Ma qual è la differenza oggi? Che fino a 15 anni fa il costo iniziale di chi investiva era sì impegnativo, ma ragionevole. Quindi chi aveva liquidi investiva nel mattone perchè era comunque conveniente. E poi affittava, a una cifra con cui nel tempo poteva rientrare dell'investimento. Quindi il gioco valeva la candela:potevi incappare nel disgraziato che in malafede non ti paga, ma lo mettevi in conto.
Oggi invece l'investimento iniziale richiesto è troppo alto in proporzione allo stato di salute complessivo del sistema. Quindi chi si azzarda, con qualche risparmio da parte a fidare troppo nell'immobile? Investimento sicuro, sì, proprio per definizione, ma la cui rendita reale è spesso molto discutibile, perchè poi nei fatti l'affitto che dovresti richiedere per rientrare in tempi ragionevoli è troppo alto.E chi te lo paga, in tempi di crisi?
Quindi o accetti il valore virtuale dell'immobile (ma questo se proprio non sai dove buttare i soldi) o aspetti, perchè con i chiaroscuri e del lavoro, e delle leggi etc. chi te lo fa fare di svenarti per una casa che oltretutto non sai se dovrai affittare alla fine a pochi spiccioli pur di farla rendere?
Questo fenomeno secondo me è molto diffuso. Tranne rari casi alla fine gli investitori sono stati in passato quelli che avevano già qualche risparmio e che con un piccolo mutuo in più ci prendevano l'appartamentino da affittare.
Se l'appartamentino è quintuplicato e gli affitti invece sono rimasti più o meno stabili il meccanismo si inceppa...se poi qualche banca astuta fa in modo di far fruttare qualcosina i liquidi allora la prudenza dell'uomo comune si fa ancora più ragionevole e motivata.
Gira gira certo che le leggi non tutelano i proprietari, ma questo c'è da sempre. Solo che prima il mercato tirava lo stesso, adesso invece no o molto meno e non è solo perchè c'era credito. Secondo me chi dice che in Italia l'immobiliare ha retto non ha affatto ragione: semplicemente l'immobiliare è congelata. Questo non significa che ha retto. Reggere vuol dire che il settore gira ancora e va bene. Possiamo dire che so, che il comparto lusso ha retto. Cioè ha continuato a fare transazioni nello stesso numero e con gli stessi importi. L'immobiliare no. Virtualmente il valore sembra stabile, ma l'immobilità si chiama stagnazione ed è l'anticamera del crollo. Gli studi ovviamente questo non possono dirlo, perchè genererebbero il panico. Ma alla balla che quest'anno sarà l'anno della ripresa ormai non ci crede più nessuno. Lo si diceva nel 2009, poi il 2010 doveva essere il grande botto...la gente alla fine non è scema...:triste::triste:
 

Procicchiani

Membro Attivo
Amm.re Condominio
lo stato non può fare più di tanto, mancano i fondi

i comuni la devono smettere di far costruire casa che non servono a nessuno
i finanzieri e la magistratura devono andare a vedere come fanno i costruttori a tenere case invendute per decenni

i costruttori decenti devono incominciare a pensare di fare anche manutenzione

più amministratori di condominio+1max 2 agenti immobiliari+un operatori del credito etc... devono pensare di fare ufficio insieme
 

Sergio Caruso

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
E' verissimo quello che dici. Secondo me però al problema di non trovare eventuali inquilini "seri" e alla mancanza di tutela legislativa per i proprietari si somma il fatto che i prezzi delle case un po'dappertutto sono veramente troppo alti in proporzione a un eventuale affitto che si richieda.
Cioè secondo me il problema non è soltanto e non più di quelli che la casa non se la possono comprare, ma anche di tutti quelli che investono. Chi va in affitto realisticamente non può pagare delle cifre folli perchè da sempre appartiene a una categoria un po' più svantaggiata, altrimenti acquisterebbe (giovani, studenti, precari, disoccupati che hanno perso il mutuo...). Ora il rischio che questa gente possa non pagare esiste da sempre. Ma qual è la differenza oggi? Che fino a 15 anni fa il costo iniziale di chi investiva era sì impegnativo, ma ragionevole. Quindi chi aveva liquidi investiva nel mattone perchè era comunque conveniente. E poi affittava, a una cifra con cui nel tempo poteva rientrare dell'investimento. Quindi il gioco valeva la candela:potevi incappare nel disgraziato che in malafede non ti paga, ma lo mettevi in conto.
Oggi invece l'investimento iniziale richiesto è troppo alto in proporzione allo stato di salute complessivo del sistema. Quindi chi si azzarda, con qualche risparmio da parte a fidare troppo nell'immobile? Investimento sicuro, sì, proprio per definizione, ma la cui rendita reale è spesso molto discutibile, perchè poi nei fatti l'affitto che dovresti richiedere per rientrare in tempi ragionevoli è troppo alto.E chi te lo paga, in tempi di crisi?
Quindi o accetti il valore virtuale dell'immobile (ma questo se proprio non sai dove buttare i soldi) o aspetti, perchè con i chiaroscuri e del lavoro, e delle leggi etc. chi te lo fa fare di svenarti per una casa che oltretutto non sai se dovrai affittare alla fine a pochi spiccioli pur di farla rendere?
Questo fenomeno secondo me è molto diffuso. Tranne rari casi alla fine gli investitori sono stati in passato quelli che avevano già qualche risparmio e che con un piccolo mutuo in più ci prendevano l'appartamentino da affittare.
Se l'appartamentino è quintuplicato e gli affitti invece sono rimasti più o meno stabili il meccanismo si inceppa...se poi qualche banca astuta fa in modo di far fruttare qualcosina i liquidi allora la prudenza dell'uomo comune si fa ancora più ragionevole e motivata.
Gira gira certo che le leggi non tutelano i proprietari, ma questo c'è da sempre. Solo che prima il mercato tirava lo stesso, adesso invece no o molto meno e non è solo perchè c'era credito. Secondo me chi dice che in Italia l'immobiliare ha retto non ha affatto ragione: semplicemente l'immobiliare è congelata. Questo non significa che ha retto. Reggere vuol dire che il settore gira ancora e va bene. Possiamo dire che so, che il comparto lusso ha retto. Cioè ha continuato a fare transazioni nello stesso numero e con gli stessi importi. L'immobiliare no. Virtualmente il valore sembra stabile, ma l'immobilità si chiama stagnazione ed è l'anticamera del crollo. Gli studi ovviamente questo non possono dirlo, perchè genererebbero il panico. Ma alla balla che quest'anno sarà l'anno della ripresa ormai non ci crede più nessuno. Lo si diceva nel 2009, poi il 2010 doveva essere il grande botto...la gente alla fine non è scema...:triste::triste:

Quindi secondo te il comparto immobiliare non si riprenderà e sta andando incontro ad un crollo???:shock:
Vedi Mil, per un certo verso potrei anche darti ragione, io però opero sia in Italia che all'estero e posso garantirti che, grazie alla differente maniera di interpretare l'investimento negli immobili, noi Italiani ci siamo costruiti un patrimonio, ovvero un fondo di garanzia che consta proprio negli immobili che abbiamo acquistato.
In Italia, la casa non è solamente un bene di primissima necessità, per noi è uno degli scopi della nostra vita!
Noi non lavoriamo soltanto con lo scopo di provvedere al nostro mantenimento ed a quello della nostra famiglia, noi lo facciamo anche per garantire una stabilità ed una sicurezza proprio alla famiglia, un sacrificio che amiamo compiere per tramandare questo nostro successo ai nostri figli.
In Francia, tanto per sparlare dei nostri vicini, non hanno la cultura della casa, così come non hanno la cultura del risparmio e della famiglia, a loro interessa soprattutto avere una buca delle lettere per ricevere gli aiuti economici dello stato! Vivono ancora in una sorta di "bolla economica" senza avere nulla di concreto su cui contare!
Bene o male, l'italiano ha sempre avuto un bene di rifugio che, se locato o rivenduto ha sempre e comunque dato risultati sufficienti per toglierci dagli impacci.
Lo Stato non ha previsto alcun budget sufficiente a tirarci fuori dalla crisi, ma quì il vero problema è che la gente non chiede soldi, chiede solo di doverne pagare di meno allo stato stesso.
Le banche dovrebbero tornare a fare il loro lavoro, magari con più serietà e, trattandosi di Istituti di Credito, riprendere ad erogare mutui normalmente a chiunque li meriti, ma stoppare i finanziamenti per cose futili, telefonini, televisori, etc...!!!
La domanda di acquisto continua comunque ad essere piuttosto elevata, immobili in vendita ce ne sono tantissimi, cosa non va??? Probabilmente la maggior parte degli immobili in vendita, prezzo a parte, non hanno i requisiti minimi di abitabilità che gli acquirenti ricercano. Sarebbe forse il caso di rivedere qualcosa a livello non solo normativo ma anche edilizio.
A mio parere non mancherà molto alla ripartenza dei cantieri, speriamo solo che abbiano imparato nel frattempo a costruire decentemente!;)
 

cristina0511

Membro Attivo
Privato Cittadino
Il problema è anche dove comprare: in centro storico i prezzi sono folli ma non sei sicuro di riuscire ad affittare a prezzi proporzionalmente adeguati perchè chi se lo può permettere è sempre meno, in zone decentrate i prezzi sono di molto inferiori ma ci sono forti dubbi che il tuo capitale non solo non venga rivalutato, ma addirittura che perda valore nel tempo. Esempio diretto: appartamento che ora paghi 100/120 mila in zona periferica, basta solo che nella stessa palazzina venga ad abitarci qualche famiglia di extracomunitari che comincia a piazzare paraboliche, panni stesi sul balcone (non sullo stendipanni, ma proprio sulla ringhiera), confusione e disordine il tuo appartamento non lo vuole più nessuno neanche se lo regali.
 

Procicchiani

Membro Attivo
Amm.re Condominio
Sergio dice <<A mio parere non mancherà molto alla ripartenza dei cantieri, speriamo solo che abbiano imparato nel frattempo a costruire decentemente!>>

1) ma chi diamine deve andare ad abitarci in queste case? l'italia è piena di abitazioni invendute
la casa da sempre si acquista per la prima volta intorno ai 30 anni, quando ci si sposo
il numero dei tretenni di oggi è praticamente inesistente rispetto ad un tempo
la maggior parte dei trentenni di oggi e figlio unico di figli unici
i loro genitori hanno la casa, spessissimo anche i loro nonni hanno la casa e sono morti o stanno per morire, lasciandogli la casa, casa che è stata conservata per i nipoti se serve, ma molto spesso è venduta, facendo di un appartamento 2 o 3 mini appartamenti
spesso i loro genitori hanno già acquistato la casa per i figli prima ancora che pensassero di sposarsi


le uniche case che si vendono bene sono quelle al mare, dove nuovi cantieri non servono perchè le zone costiere sono esaurite

guardate l'andamento anagrafico
non servono altre case


INFINE GLI OPERATORI NELL'IMMOBILIARE, IN TUTTI I COMPARTI, IN ITALIA SONO TROPPI
siamo il paese con il maggior numero di agenti immobiliari, amministratori di condominio (solo in parte giustificato dal fatto che siamo il paese dopo la cina, con il maggior numero di ascensori e quindi di condomini), geometri, architetti, etc...

Geometri, architetti, ingegneri etc... grazie agli albi, si inventano il lavoro, facendo fare leggi su leggi per aumentare la burocrazia e le spese che ricadono sui proprietari di case, cioè tutti noi
gli agenti immobiliari e gli amministratori, si ritrovano balzelli su balzelli, resp su resp, senza incremento guadagni, ma solo dei costi

2) i costruttori cominceranno a costruire in modo decente quando avremo una magistratura che funziona, cioè mai visto che i magistrati non hanno molta voglia di lavorare
 

Sergio Caruso

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Sergio dice <<A mio parere non mancherà molto alla ripartenza dei cantieri, speriamo solo che abbiano imparato nel frattempo a costruire decentemente!>>

1) ma chi diamine deve andare ad abitarci in queste case? l'italia è piena di abitazioni invendute
la casa da sempre si acquista per la prima volta intorno ai 30 anni, quando ci si sposo
il numero dei tretenni di oggi è praticamente inesistente rispetto ad un tempo
la maggior parte dei trentenni di oggi e figlio unico di figli unici
i loro genitori hanno la casa, spessissimo anche i loro nonni hanno la casa e sono morti o stanno per morire, lasciandogli la casa, casa che è stata conservata per i nipoti se serve, ma molto spesso è venduta, facendo di un appartamento 2 o 3 mini appartamenti
spesso i loro genitori hanno già acquistato la casa per i figli prima ancora che pensassero di sposarsi


le uniche case che si vendono bene sono quelle al mare, dove nuovi cantieri non servono perchè le zone costiere sono esaurite

guardate l'andamento anagrafico
non servono altre case


INFINE GLI OPERATORI NELL'IMMOBILIARE, IN TUTTI I COMPARTI, IN ITALIA SONO TROPPI
siamo il paese con il maggior numero di agenti immobiliari, amministratori di condominio (solo in parte giustificato dal fatto che siamo il paese dopo la cina, con il maggior numero di ascensori e quindi di condomini), geometri, architetti, etc...

Geometri, architetti, ingegneri etc... grazie agli albi, si inventano il lavoro, facendo fare leggi su leggi per aumentare la burocrazia e le spese che ricadono sui proprietari di case, cioè tutti noi
gli agenti immobiliari e gli amministratori, si ritrovano balzelli su balzelli, resp su resp, senza incremento guadagni, ma solo dei costi

2) i costruttori cominceranno a costruire in modo decente quando avremo una magistratura che funziona, cioè mai visto che i magistrati non hanno molta voglia di lavorare

:occhi_al_cielo:
Facciamo una bella cosa .....................:basito: prendiamo un bel respiro..........:).rilassiamo il corpo e la mente.......................:p ecco quà !!! Ora tutto appare più leggero!!! :D:fico:;)

Capisco il tuo punto di vista ma non scordiamo che siamo un popolo di investitori!!!
 

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