ghiga64

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Rispondo un pó a tutti... Nulla di bambinesco, nulla a che fare con il mio lavoro... Io sono una persona molto seria ed etica... Qui abbiamo un collega che invece non lo é. L'acquirente ha già portato l'assegno, é disposto ad offrire la cifra richiesta e il collega accampa scuse su scuse.... Ho fatto chiamare una terza persona e gli hanno fissato l'appuntamento dicendo che non ci sono trattative in corso... Vedete voi!!!! Comunque per inciso, a me il proponente ha chiesto lumi sulla situazione, quindi lasciate perdere strani pensieri o dietrologia... Io trovo che, se anche un acquirente non mi piacesse ma offre la cifra richiesta, io devo fargliela sottoscrivere questa proposta altrimenti che razza di AI sarei? Alla faccia della serietà e dell'essere equo!!!!
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
Credo che é quello che farò fare al proponente

Step numero due una volta ottenuto il rifiuto o scaduto il termine (ragionevole) di irrevocabilità:
Contattare direttamente il proprietario per verificare che la proposta sia stata sottoposta e che quella che vi sia stata riferita sia la sua volontà.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
E chi ha detto che accetterebbe invece la proposta del "prestanome" ?

Per il prestanome comunque sarebbe un rischio, perché se poi chi voleva acquistare non si presenta al rogito, chi ci rimette è chi ha firmato la proposta .
Mi paiono giochetti inutili.


il proponente ha chiesto lumi sulla situazione, quindi lasciate perdere strani pensieri o dietrologia... Io trovo che, se anche un acquirente non mi piacesse ma offre la cifra richiesta, io devo fargliela sottoscrivere questa proposta altrimenti che razza di AI sarei? Alla faccia della serietà e dell'essere equo!!!!

la clausola che tu citi, se lasciata in senso ampio e senza limitazione alcuna espone a disastri annunciati di notevoli proporzioni in alcuni casi abbastanza seri da poter far saltare tutto.

Va bene l'etica e l'accademia che qui si manifesta in tutto il vostro candore.

Se l'acquirente, deve restare nascosto, evidentemente vi sono dei trascorsi col proprietario, che non vuole vendergli la casa, aldila' del prezzo.
L'intermediario lo sapra' e, in nome della sua etica, finira' per fare il passacarte; Invece che concludere una compravendita gia' fatta.
Somarotto.

Considerato, che chi pone in essere queste azioni e' disposto a pagare e pure bene.

Particolare che non fa' eccezione in questa vicenda.
Dove questo attore, prima si rivolge all'intermediario per l'eludere il venditore e poi alla @ghiga64 , assoldando un prestanome, per eludere a sua volta anche l'intermediario.

Una tale circostanza non e' affatto rara.

Capita.
Tra vicini confinanti.
Tra concorrenti.
Sopratutto tra parenti e ovunque vi sia antipatia e insofferenza tra le parti.

I soldi sono importanti.
Ma non sono tutto nella vita.

Se riceverli da una parte, puzza un po' troppo, taluni preferiscono non prenderli, se provengono da quella determinata fonte.

Tuttavia, negli affari immobiliari, quelli che si incaponiscono in tal senso, finiscono inesorabilmente per soccombere.
Perche' le norme lo prevedono.
Sotto le più svariate forme.
Prima, durante e, per gli accademici, sicuramente dopo l'atto.

Mi capito' di vendere il capannone, al confinante concorrente, che mi aveva chiamato lui stesso, perche' il proprietario non glielo voleva vendere.

Stessa cosa, in un condominio, tra due rampolli di buona famiglia, vicini di pianerottolo.

Mi capito' lo zio che acquisto' di nascosto la villa del nipote.
Solo per dimostrargli, che dopo avergli liquidato le quote societarie ereditate dal padre ed usate per farsi la villa, se l'era "ricomprato"

Come mi capito', che un intermediario mi propose di acquistare una casa, perche' il proprietario non voleva vendergliela all'odiato fruttivendolo vicino.
Pollastri.
Gli pagai il tre per cento di provvigione e andai dal vicino cinque minuti dopo a vendergliela, a trentamila euro in più.

Con l'accademia e l'etica non si mangia.

Per Francesca:

Un prestanome non rischia nulla.
Meno che meno che il compratore non si presenti all'atto.
Semmai e' il contrario.
Perche' e' chiaro, che e' il cliente originario a dargli i soldi e mai più non si presenterebbe, con caparra e compenso per il prestanome e due mediatori da ottemperare.

Per Robertino:

Mi meraviglio di te.

Arrivati ad una certa, compratore e prestanome stanno in due uffici diversi, presso lo stesso studio notarile scelto dall'acquirente.
Prestanome salda con procura e venditore esce.
Cliente originale entra e il giuoco e' fatto.

Evidentemente, a voi del clubbing, certe squalate non ve le insegnano al ristorante.

Per te invece Ghiga,

Meglio faresti a farti gli affari tuoi.
Senza inviare nessuna pec inutile.

Fai il tuo lavoro.
Prendi la proposta e vai a concludere la vendita, che e' gia' fatta.
Senza metterti di traverso pure tu.

Anche senza manovre da immobiliarista, in linea di principio, tali prassi sono consentite dalle norme, anche per chi intermedia.
Al mediatore, e' consentita la facolta', di raccogliere e avanzare proposte, senza rivelare, mantenendo segreto il nome del proponente.

Chiaro, che un venditore gia' diffidente, si mangerebbe la foglia.
 
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