Bruno2301

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Agente Immobiliare
La cosa non è affatto ambigua. Il venditore ha dichiarato per iscritto che la casa sarà libera al rogito. Questo tutela già al 100% l'acquirente il quale, se la clausola non è rispettata, ha diritto a recedere dal contratto per inadempienza del venditore, e a richiedere indietro il doppio della caparra o, in alternativa, il corrispettivo dei danni subiti, debitamente provati. Tra questi, la caparra versata, le provvigioni pagate all'agente, il costo dell'abitare in affitto (o meglio la differenza rispetto all'abitare in casa propria) per un certo tempo.

I termini del contratto di locazione non interessano ai fini del rogito. La casa deve essere libera al rogito, se è occupata non ha rilevanza a quale titolo lo è. Fosse pure occupata abusivamente (ossia contratto risolto ma inquilino ancora dentro), il venditore sarebbe comunque inadempiente.
Però scusami il dubbio è lecito, in quanto se fosse così naturale non servirebbe menzionare un eventuale contratto di locazione, tnato sono tutelato, possono anche ometterlo sia a parole che di fatto. Se si scrive in un preliminare e qundi si rende noto che c'è un contratto di locazione di cui non si sa la data di scadenza, non può passare inosservato agli occhi di un terzo. Quindi o si specifica esattamente qual'è la data di fine contratto oppure può sembrare una contraddizzione il fatto che vuoi libero al rogito l'appartamento ma sai che c'è un contratto con data da determinare!!! Non sono esattamente chiare le volontà di entrambi e non di uno solo. Nei contratti si specificano tutte le condizioni proprio per non dare adito a possibili sorprese in questo caso anche se probabilmente si risolverà come dite e cioè con la tutela al cento% credo che lasci spazio ad interpretazioni (altrimenti gli avvocati che ci starebbero a fare? per aiutare ad interpretare le situazione ai giudici!! Anche perchè come tutti ben sappiamo la legge non può prevedere tutti i casi e questo a me sembra un caso piuttosto specifico che può lasciare dei dubbi. (magari poi mi sbaglio)
 

Bagudi

Fondatore
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Agente Immobiliare
Io di grandi patologie che necessitassero di avvocato non ne ho mai dovute affrontare. Forse perché dove potevo ho cercato di prevenirle, o di trovare una via d’uscita accettabile per le parti.
Diciamo che l’avvocato vede più spesso una patologia “ in fieri”, mentre l’agente tende a vedere fisiologici “intoppi” e li supera usando soprattutto il buon senso e le sue capacità negoziali.

Questo è vero ed è la specificità del nostro lavoro.

Ma tu manchi dal mercato dal 2012 e da allora il mondo immobiliare si è letteralmente capovolto.
E' diventato tutto molto difficile e, soprattutto, è cambiata in negativo la mentalità delle persone, per cui quello che era impensabile fino a poco tempo fa, oggi non dico sia prassi, ma... circa.
 

PyerSilvio

Membro Storico
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questa la incorniciamo

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