All'amministratore certamente, a chi sennò?
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Non stavolgiamo i termini: non si è forse mai visto (non si dovrebbe vedere ...) amministratore che anticipi di tasca propria: ma in caso di indolenza dell'amministratore, il condominio potrebbe citare l'amministratore per inadempienza al mandato ricevuto, e vincere la causa, con conseguente risarcimento a carico dell'amministratore.
Oggi mi pare che la situazione sia ancora discrezionale, sia da parte amministratore, che da parte condominiale: la bozza di revisione del c.c. sul condominio, prevede invece espressamente l'obbligo, da parte dell'amministratore, di procedere automaticamente al decreto ingiuntivo quando il ritardo dei morosi superi 2 o 3 rate.
Non è in questi termini: l'amministratore oggi dovrebbe segnalare ai condomini la situazione; questi in assemblea delibereranno se dare mandato di procedere con decreto o attendere: in tutti e due i casi l'amministratore si sarebbe messo dalla parte della ragione.
Non riusciamo a comprendere la tua insistenza: il moroso sei tu, sei in torto (anche se comprensibilmente in difficoltà) e non puoi vantare appigli legali.
L'onestà o meno dell'amministratore è ininfluente per il tuo caso: anzi, proprio un certo suo lassismo ti sta tornando a vantaggio.
Esatto, Bastimento ha esposto chiaramente il concetto: è proprio così.
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