è inutile che continui a fare sempre la stessa domanda ed a scrivere la risposta che ti ha dato bastimento, lascia perdere la fase due che è materia da avvocati e concentrati sulla fase 1.
2° Comandamento: non nominare il nome altrui .... invano

Sottoscrivo completamente i tuoi consigli pratici.
Ciò non toglie che Mikeko debba sapere che nonostante la sua schiacciante maggioranza, a rigor di norme, non può procedere autonomamente.
La mancanza di tabelle, regolamento e amministratore, non sono sostanziali, rendono solo più immediato e univoco il criterio di ripartizione, non la sostanza che è insita nei diritti reali di ciascuno (rogiti) e doveri (codice civile).
Condivido l'approccio di puntare sulla persuasione e condivisione che certi lavori siano
indispensabili: il resto verrà da sè, di conseguenza.
Una volta condivisa la necessità di effettuare i lavori, la domanda successiva e consequenziale sarà quella di accordarsi su come ripartire la spesa: se la volumetria dell'edificio è facilmente definibile, sarà anche facile accordarsi su una ragionevole proporzione che di fatto costituirebbe la vostra idea sui reciproci millesimi, senza dover spendere inutili ulteriori soldi per far fare il medesimo ragionamento imparziale ad un professionista esterno incaricato di stabilire ad es. che su 6 piani , 5/6 equivalgono a 833,33 millesimi.
Purtroppo è anche vero che se dovessero impuntarsi, non avrebbe molte scelte: o farsi carico dei lavori e sperare (!?) a posteriori nel rinsavimento degli altri condomini, o agire legalmente nei loro confronti per arrivare purtroppo con trafile lunghe ad una conciliazione/mediazione:
certamente i lavori di manutenzione del tetto sono indispensabili, purtroppo potrebbe essere opinabile la consistenza dell'intervento.
Per questo progetto_casa credo consigliasse un approccio conciliante, magari supportato da preventivi e valutazioni di addetti ai lavori esterni, che godano la fiducia di tutti e tre, o forse anche solo dei due da convincere.