mammola

Nuovo Iscritto
Buongiorno a tutti,
sono nuova e totalmente inesperta nel settore.
chiedo un consiglio anche a voi poichè ho 2 opinio diverse sell' argomento (avvocato e commercialista).
a breve sarà proprietaria di 18 appartamenti che erano di proprietà di mio nonno.
vorrei sapere se secondo voi sarebbe più conveniente, anche a livello di tassazione e spese, restare unica proprietaria o costituire una società immobiliare.
premetto che non sono ancora a conoscenza delle spese "specifiche" a cui andrei incontro in entrambi i casi e premetto che ad oggi non ho intenzione di espandere le proprietà.
grazie in anticipo
 

EnzoDm

Membro Attivo
Agente Immobiliare
E' un argomento trattato più volte ma, alla fine, almeno su questo forum, c'è chi consiglia una società immobiliare e chi invece resta dell'idea di lasciare tutto al privato. Per quella che è la mia esperienza passata (ho lavorato per alcune imprese di costruzioni edili) in genere, i titolari spesso insieme ai propri figli costituivano delle società alle quali venivano intestati tutti i beni immobiliari sia dell'azienda che personali. Ma è sempre un discorso soggettivo che varia da caso a caso. Non è da trascurare neanche l'ultima manovra del governo che, capito il giochetto, tasserà in maniera più marcata le società immobiliari. Almeno così sembra...poi...
Un saluto. Enzo
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
La società va costituita a mio parere se poi si intende tenerla attiva altrimenti è sconsigliata visti i costi fissi che richiede.
A parte questo valido in via generale vista la mole di immobili sarebbe opportuno affidarsi ad una gestione immobiliare professionale che curi sia la parte legale che quella fiscale concordando un compenso fisso annuale con i professionisti che se ne occuperanno cioè avvocato esperto di locazioni, commercialista, tecnico addetto alla manutenzione degli immobili.
Avv. Luigi De Valeri:stretta_di_mano:
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Il nr di appartamenti è certo consistente, e non paragonabile al mio caso, dove ho a che fare con una società semplice, a suo tempo costituita come veicolo per evitare ripetute tasse di successione.
Sotto questo profilo, quando le suddette tasse erano consistenti, poteva valer la pena: oggi, con la franchigia esistente, i passaggi tra genitori e figli sono spesso non molto onerosi, ma restano pur sempre a carico le imposte catastali ed ipotecarie ad ogni cambio di intestazione; con una società (con statuto che comporta il consolidamento delle quote nei soci superstiti) è invece sufficiente una semplice comunicazione alla CCIAA.

Di contro, ci sono costi annuali, (poco più di un centinaio di euro), ed alcune limitazioni sulle detrazioni che comunque dal 2013 spariranno: mi riferisco alla 55% che riguardava solo gli occupanti o proprietari fisici delle u.i., escudendo invece le società. Bisogna poi compilare una dichiarazione fiscale per società di persone, e riportare i rispettivi redditi nella propria IRPEF: non si applica inoltre la cedolare secca, cosa che nel tuo caso potrebbe essere decisamente controproducente, visto il nr di alloggi ed il presumibile reddito, se si somam ad uno stipendio ecc.

Non vedo al momento altre opportunità.
 

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