giovanniEDC

Membro Attivo
Agente Immobiliare
si chiaro. ma qui il problema è che probabilmente la ditta esecutrice non aveva titolo per eseguire.. men che meno per rilasciare la DICO. non credo abbiano a cuore il codice etico. Inoltre, probabilmente, l'assenza delle certificazioni è solo la punta di un iceberg e tutta la ristrutturazione è stata svolta in assenza di titoli abilitativi. infatti stanno facendo la sanatoria. e qualcuno dovrà verificare e certificare questi impianti a posteriori. posto che siano certificabili...
 

cafelab

Moderatore
Membro dello Staff
Professionista
Se gli impianti sono tutti da certificare il problema c'è.
Una cosa è ispezionare l'impianto elettrico che è pensato per essere ispezionabile, un'altra è verificare gli impianti idraulici o peggio del gas.
Probabilmente artigiani che si presteranno a rilasciare le DICO (che a questo punto direi che andrebbero protocollate insieme alla CILA in sanatoria)
li troverai ma non vedo come potrai avere la certezza che l'impianto sia -davvero- a norma
 

studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
Bastimento CAFElab ha ragione perchè, purtroppo, molti certificano cosa non vere o non verificabili pur di avere un guadagno.

si chiaro. ma qui il problema è che probabilmente la ditta esecutrice non aveva titolo per eseguire.. men che meno per rilasciare la DICO. non credo abbiano a cuore il codice etico. Inoltre, probabilmente, l'assenza delle certificazioni è solo la punta di un iceberg e tutta la ristrutturazione è stata svolta in assenza di titoli abilitativi. infatti stanno facendo la sanatoria. e qualcuno dovrà verificare e certificare questi impianti a posteriori. posto che siano certificabili...
Giovanni molte volte la ditta esecutrice subappalta i lavori impiantistici o comunque si appoggia a "collaboratori"...molto spesso sfruttando l'ignoranza del committente si comportano in modo inconcepibile
 
Ultima modifica di un moderatore:

cafelab

Moderatore
Membro dello Staff
Professionista
Bastimento CAFElab ha ragione perchè, purtroppo, molti certificano cosa non vere o non verificabili pur di avere un guadagno.

Esattamente quello che intendevo, certificare a posteriori un impianto elettrico è ragionevolmente fattibile, per gli impianti idraulici o del gas invece è un atto di fede.
a meno di non fare sondaggi o spaccare muri
 

studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
Esattamente quello che intendevo, certificare a posteriori un impianto elettrico è ragionevolmente fattibile, per gli impianti idraulici o del gas invece è un atto di fede.
a meno di non fare sondaggi o spaccare muri
Per gli elettrici non sempre è fattibile ci sono dei lavori fatti con il sedere che per capirci qualcosa si dovrebbero fare sondaggi come per il gas o l'idrico....
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Per la cronaca avevo inteso benissimo il senso dell'intervento di @cafelab: che ha perfettamente ragione.

La mia voleva essere una risposta ironica, cerco di spiegarmi.

Molto spesso anche qui sul forum si parla di impianti a norma come ad un oracolo: ora purtroppo quando tutto si banalizza, finisce per prevalere solo l'esistenza di un pezzo di carta, che da solo è e resta un pezzo di carta.

Ecco perchè scrivevo che se qualcuno, per 4 soldi, si prende la responsabilità di dichiarare la conformità alla norma, quell'impianto risulta a norma fino a prova contraria.

Se a rilasciare la DICO è un emerito incompetente, non è assolutamente detto che l'impianto sia anche sicuro.
 

studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
Bastimento non avevo capito il senso ironico, scusa....il tuo discorso non fa una piega..però si deve ricordare, e questo è molto importante, che il proprietario degli impianti, ovvero dell'immobile, è il responsabile dell'impianto sia in sede civile (in caso di danni dovuti ad esempio da un infiltrazione di acqua ad un vicino) sia in sede penale (es. scoppio dovuto ad una fuga di gas), poco importa chiedere la coresponsabilità dell'impresa installatrice infatti il D.M. 37/08 da gli obblighi del commmitente o proprietario come detto all'art.8 "Obblighi del committente o del proprietario":
"1. Il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di
trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti
indicati all'articolo 1, comma 2, ad imprese abilitate ai sensi dell'articolo 3.
2. Il proprietario dell'impianto adotta le misure necessarie per conservarne le
caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia,
tenendo conto delle istruzioni per l'uso e la manutenzione predisposte
dall'impresa installatrice dell'impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature
installate. Resta ferma la responsabilità delle aziende fornitrici o distributrici,
per le parti dell'impianto e delle relative componenti tecniche da loro installate
o gestite.
3. Il committente entro 30 giorni dall'allacciamento di una nuova fornitura di
gas, energia elettrica, acqua, negli edifici di qualsiasi destinazione d'uso,
consegna al distributore o al venditore copia della dichiarazione di conformità
dell'impianto, resa secondo l'allegato I, esclusi i relativi allegati obbligatori, o
copia della dichiarazione di rispondenza prevista dall'articolo 7, comma 6. La
medesima documentazione è consegnata nel caso di richiesta di aumento di
potenza impegnata a seguito di interventi sull'impianto, o di un aumento di
potenza che senza interventi sull'impianto determina il raggiungimento dei
livelli di potenza impegnata di cui all'articolo 5, comma 2 o comunque, per gli
impianti elettrici, la potenza di 6 kw.
4. Le prescrizioni di cui al comma 3 si applicano in tutti i casi di richiesta di
nuova fornitura e di variazione della portata termica di gas.
5. Fatti salvi i provvedimenti da parte delle autorità competenti, decorso il
termine di cui al comma 3 senza che sia prodotta la dichiarazione di conformità
di cui all'articolo 7, comma 1, il fornitore o il distributore di gas, energia
elettrica o acqua, previo congruo avviso, sospende la fornitura."
Nel comma 1, che purtroppo è scritto in burocratese, il committente deve, o dovrebbe, chiedere prima di accettare un offerta le abilitazioni dell'impresa installatrice, purtroppo grazie all'ignoranza dei committenti vi sono troppe ditte che, per un motivo o per un altro, non dovrebbero operare cosa che porta solo danni ai committenti, vedi impianti non conformi, documenti falsi, ecc. ecc. e alle ditte serie.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
vi sono troppe ditte che, per un motivo o per un altro, non dovrebbero operare cosa che porta solo danni ai committenti,
Non mi fraintendere: anche su questo avrei da integrare la tua esposizione.

Proprio l'esistenza di una DICO emessa da un a impresa autorizzata a farlo, lo solleva dalle responsabilità di cui parli.

Il committente non ha titolo per qualificare l'impresa, se non chiedendo la sua qualifica alla camera di commercio ecc.
E non può nemmeno mettere in dubbio il certificato.

Dovrebbe spettare agli organi di controllo assicurare che su piazza operino solo le ditte con gli attributi previsti.

E non escludo che non siano proprio anche certe ditte qualificate, a prestarsi a subappaltare i lavori a persone non adeguatamente competenti.

Quanti controlli vengono fatti sui lavori dichiarati conformi?
 

studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
Il committente non deve e non può qualificare ma deve chiedere la documentazioni che attesti la qualifica.
I controlli? non siamo a carnevale dove ogni scherzo vale:risata::risata::risata::risata: A parte le battutacce;) i controlli non vengono fatti soprattutto su impianti elettrici purtroppo
 

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