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dimmola
Ospite
Gentili utenti di Immobilio,
vorrei sottoporre, soprattutto agli agenti immobiliari iscritti, un quesito riguardante il comportamento di un vostro collega.
Poco meno di un mese fa ho telefonato ad un'agente immobiliare per visionare una casa che aveva mandato di vendere. Poichè sono alcuni mesi che sono alla ricerca di un appartamento ed ero già incappata in una donazione (con conseguenti spiegazioni, da parte del mio notaio, di tutti i rischi connessi), ho espressamente chiesto quale fosse lo stato di provenienza della casa, affermando di non essere interessata a visionare immobili con tale problema.
Dopo essere stata rassicurata in merito ho visitato la casa, mi è piaciuta ed ho presentato l'offerta, rilasciando a garanzia un'assegno di 5.000 euro che è stato regolarmente incassato all'accetazione.
Quando però ho fornito i dati catastali al mio notaio ho appreso da lui che la casa è per metà stata acquistata dalla persona che mi era stata indicata come proprietario, mentre l'altra metà l'ha ricevuta in dono dal marito,ancora vivo, ovviamente meno di venti anni fa.
Ho immediatamente contattato il mediatore che, casualmente, anzichè "cadere dal pero" aveva già pronta la soluzione: i venditori avrebbero fatto un atto di mutuo dissenso e poi venduto a me congiuntamente.
Mi sono quindi ritrovata in una trattativa che francamente non avrei mai aperto (taluna giurisprudenza ravvisa nel mutuo dissenso una nuova donazione, con tutti i problemi annessi), tuttavia, rassicurata dal mio notaio (è una cosa abbastanza sicura), per non perdere i 5000 euro (che avrei ripreso probabilmente spendendone altrettanti in una causa) e perchè la casa mi piace ho deciso di portare avanti la compravendita, a patto che il mutuo dissenso avvenga prima del compromesso.
Però sono molto arrabbiata. Sto comprando in contanti, dispongo di una cifra più decente e francamente potevo permettermi di scegliere una casa che mi offrisse sonni tranquilli al 100%. Peraltro l'offerta che ho presentato non teneva conto del "problemino", stante che lo ignoravo, per cui è riccamente pagata a prezzo di mercato.
Quello che vi chiedo è: c'è modo di sanzionare il comportamento di questo agente disonesto che infanga il lavoro di gente onesta?
Per la prima casa donata, per esempio, il problema della donazione mi fu detto immediatamente, prima della visita della casa, fui io che, non sapendo a cosa andavo incontro, portai inizialmente avanti la faccenda e credo che questo sia il modo giusto per un agente di operare.
Più che di un fatto di soldi ne faccio una questione di etica. La commissione l'avevo messa in conto e questa persona, pure se ha lavorato male, mi ha comunque messo in contatto coi proprietari.
Pensavo più ad una segnalazione all'ente competente, e quello che vorrei sapere è questo: a chi e in che modo posso segnalare questo bugiardo, se posso?
Grazie a tutti dell'attenzione.
Maddalena
vorrei sottoporre, soprattutto agli agenti immobiliari iscritti, un quesito riguardante il comportamento di un vostro collega.
Poco meno di un mese fa ho telefonato ad un'agente immobiliare per visionare una casa che aveva mandato di vendere. Poichè sono alcuni mesi che sono alla ricerca di un appartamento ed ero già incappata in una donazione (con conseguenti spiegazioni, da parte del mio notaio, di tutti i rischi connessi), ho espressamente chiesto quale fosse lo stato di provenienza della casa, affermando di non essere interessata a visionare immobili con tale problema.
Dopo essere stata rassicurata in merito ho visitato la casa, mi è piaciuta ed ho presentato l'offerta, rilasciando a garanzia un'assegno di 5.000 euro che è stato regolarmente incassato all'accetazione.
Quando però ho fornito i dati catastali al mio notaio ho appreso da lui che la casa è per metà stata acquistata dalla persona che mi era stata indicata come proprietario, mentre l'altra metà l'ha ricevuta in dono dal marito,ancora vivo, ovviamente meno di venti anni fa.
Ho immediatamente contattato il mediatore che, casualmente, anzichè "cadere dal pero" aveva già pronta la soluzione: i venditori avrebbero fatto un atto di mutuo dissenso e poi venduto a me congiuntamente.
Mi sono quindi ritrovata in una trattativa che francamente non avrei mai aperto (taluna giurisprudenza ravvisa nel mutuo dissenso una nuova donazione, con tutti i problemi annessi), tuttavia, rassicurata dal mio notaio (è una cosa abbastanza sicura), per non perdere i 5000 euro (che avrei ripreso probabilmente spendendone altrettanti in una causa) e perchè la casa mi piace ho deciso di portare avanti la compravendita, a patto che il mutuo dissenso avvenga prima del compromesso.
Però sono molto arrabbiata. Sto comprando in contanti, dispongo di una cifra più decente e francamente potevo permettermi di scegliere una casa che mi offrisse sonni tranquilli al 100%. Peraltro l'offerta che ho presentato non teneva conto del "problemino", stante che lo ignoravo, per cui è riccamente pagata a prezzo di mercato.
Quello che vi chiedo è: c'è modo di sanzionare il comportamento di questo agente disonesto che infanga il lavoro di gente onesta?
Per la prima casa donata, per esempio, il problema della donazione mi fu detto immediatamente, prima della visita della casa, fui io che, non sapendo a cosa andavo incontro, portai inizialmente avanti la faccenda e credo che questo sia il modo giusto per un agente di operare.
Più che di un fatto di soldi ne faccio una questione di etica. La commissione l'avevo messa in conto e questa persona, pure se ha lavorato male, mi ha comunque messo in contatto coi proprietari.
Pensavo più ad una segnalazione all'ente competente, e quello che vorrei sapere è questo: a chi e in che modo posso segnalare questo bugiardo, se posso?
Grazie a tutti dell'attenzione.
Maddalena