Graf

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L’ Istituto giuridico della “nuda proprietà” emerso con successo negli anni ‘80, è una formula legale molto efficace. Si acquista,sul normale mercato,la “nuda proprietà di un immobile”, lasciando a chi ce l’ha venduta il suo usufrutto cioè il diritto ad abitarla per tutta la vita. Il venditore è di solito un anziano, senza eredi da beneficare ( si presume…) che ha l’esigenza economica di riscuotere subito un bel po’ di euro senza dover rinunciare alla sua amata abitazione. Chi compra,invece, godrà un consistente sconto sul prezzo reale della casa e sulle imposte d’acquisto.

Da uno studio di “Scenari Immobiliari” risulta che tale formula continua a riscuotere un crescente successo anche in questi periodo di recessione ( o forse proprio per questo…) e che, le compravendite immobiliari avendo ad oggetto la nuda proprietà di un immobile, sono praticamente triplicate dall’ anno 2000.

Guardandomi bene dall’attaccare questo istituto che è previsto e regolamentato dal nostro codice civile, e che permette a tanti anziani in ristrettezze economiche di poter integrare il proprio reddito e di vivere una vecchiaia dignitosa, vorrei chiedere agli operatori economici di questo forum cosa ne pensano di esso dal punto di vista etico.
Intermediare una “nuda proprietà” con prezzi inferiori del 30, 40 anche del 50% a quelli di mercato significa vendere la “speranza” di un buon affare a patto che il venditore usufruttuario tiri presto le cuoia.
Chi compra comincia a fare brutti pensieri e comincia a vivere animato dal vivo desiderio della morte del usufruttuario venditore.
Insomma una situazione non esattamente “naturale”
Però, a volte, il destino rimette le cose a posto….

Chi acquista la nuda proprietà di una abitazione spererà di non trovarsi nella stessa situazione di un avvocato francese di 47 anni che nel 1965 comprò la nuda proprietà dell’appartamento di una novantenne. Lo sfortunato acquirente non poteva certo prevedere che l’anziana signora, Jeanne Calment, raggiungendo i 122 anni, sarebbe diventata la persona più longeva di cui si abbia certezza. Quando morì, nel 1997, l’avvocato era già morto da due anni.
Cosa ne pensano di tutto questo i mediatori di questo forum?
 

Antonello

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Agente Immobiliare
..................................................................Guardandomi bene dall’attaccare questo istituto che è previsto e regolamentato dal nostro codice civile, e che permette a tanti anziani in ristrettezze economiche di poter integrare il proprio reddito e di vivere una vecchiaia dignitosa, vorrei chiedere agli operatori economici di questo forum cosa ne pensano di esso dal punto di vista etico.
Intermediare una “nuda proprietà” con prezzi inferiori del 30, 40 anche del 50% a quelli di mercato significa vendere la “speranza” di un buon affare a patto che il venditore usufruttuario tiri presto le cuoia.
Chi compra comincia a fare brutti pensieri e comincia a vivere animato dal vivo desiderio della morte del usufruttuario venditore.
Insomma una situazione non esattamente “naturale”
Però, a volte, il destino rimette le cose a posto….

Chi acquista la nuda proprietà di una abitazione spererà di non trovarsi nella stessa situazione di un avvocato francese di 47 anni che nel 1965 comprò la nuda proprietà dell’appartamento di una novantenne. Lo sfortunato acquirente non poteva certo prevedere che l’anziana signora, Jeanne Calment, raggiungendo i 122 anni, sarebbe diventata la persona più longeva di cui si abbia certezza. Quando morì, nel 1997, l’avvocato era già morto da due anni.
Cosa ne pensano di tutto questo i mediatori di questo forum?
E' una formula che esiste da tempo.
In questi periodi di vacche magre la stanno percorrendo non solo anziani senza prole, ma anche anziani che vogliono dare una mano alla prole senza lavoro o in cassa integrazione o in gravi difficoltà economiche.
Sfruttare questa formula in presenza delle suddette situazioni e utilizzando tabelle diverse da quelle ministeriali, a mio avviso, è sciacallaggio puro e semplice.
In questi casi è inutile e superfluo parlare di etica.
Se la cessione della nuda proprietà viene utilizzata dall'anziano senza prole e desideroso di migliorare la vecchiaia, la trovo lecita e naturale.
Una normale compravendita con riserva di usufrutto, vita natural durante o a tempo determinato.
Al contrario dell'esempio della francese Janne Calment, faccio presente che c'è stato l'intervento, in un altro post, di un collega AI, nel quale ha riferito che l'usufruttuario è deceduto sei mesi dopo la cessione della proprietà nuda.
 

StLegaleDeValeriRoma

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Professionista
La vendita della nuda proprietà non rappresenta a mio parere nulla di moralmente riprovevole.
Comunque ciò che viene regolamentato dalla legge italiana potrebbe anche cozzare con l'etica personale ma essere lecito. Sono ben altre le circostanze odierne da sottoporre al vaglio etico.
Ad esempio il politico che avrebbe acquistato un appartamento in una zona del centro storico a prezzi ridicoli grazie all'intervento di un suo "benefattore" dichiarando poi di non saperne nulla.
Un do ut des a sfondo immobiliare.
Avv. Luigi De Valeri
 

Graf

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Confesso che non potrei mai comprare una casa con la formula giuridica della "nuda proprietà".
Comincerei a fare brutti pensieri anzi, più che brutti, lugubri, sull'usufruttuario.:sorrisone:
Anche se non ricorrerei mai a makumbe e fatture...
Preferisco l'igiene mentale ad un congruo sconto sul prezzo....:)
 

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