Slartibartfast

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti, vediamo se mi aiutate a venirne a capo,
mi sta capitando un caso surreale: casa costruita con concessione edilizia del '68, abitabilità del '71.
Andiamo in comune a visionare i progetti e scopriamo che il progetto che c'è nella pratica edilizia è diverso dalla realtà (più piccolo e con i piani terra dichiarati ripostigli senza tramezze invece che appartamenti come nella realtà).
Il disegno che c'è nella pratica in Comune non presenta nessun timbro della commissione edilizia, sulla richiesta di concessione edilizia, annotato a penna, c'è l'aumento di volume da quello previsto nel disegno non timbrato a quello poi realizzato nella realtà.
La palazzina è sempre stata così com'è ora. Le schede catastali del '71 fotografano la situazione attuale.
Problema: l'ufficio tecnico dice che nella pratica c'è quel disegno e quindi la casa non è regolare. Alla rimostranza che un disegno non timbrato vale la carta su cui è fatto dicono cose tipo "però è qui".

Avete mai avuto un caso del genere?
Come la risolvereste?
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Io continuerei a ignorare la mancanza del timbro, dicendo anch'io "però il documento è lì". Se c'è uno scarabocchio che è la firma del geometra, va bene uguale. E se comunque è scritto a macchina nome e cognome del geometra, va bene lo stesso.
Nel 1970 a queste cose non ci si faceva caso.
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
@Slartibartfast
Il comune quando rilascia una concessione edilizia il numero di protocollo viene riportato anche sul disegno con la firma dell'incaricato dell'ufficio tecnico che torna alla proprietà / costruttore, da quello si fanno le copie ad uso cantiere.
Se la proprietà disponesse di quel disegno potresti consegnarlo in comune ad integrazione della pratica.
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
in considerazione di questo
Andiamo in comune a visionare i progetti e scopriamo che il progetto che c'è nella pratica edilizia è diverso dalla realtà (più piccolo e con i piani terra dichiarati ripostigli senza tramezze invece che appartamenti come nella realtà).
già comincerei a parlare di difformità :
> il realizzato più grande e con destinazione d'uso non a residenziale.

Il disegno che c'è nella pratica in Comune non presenta nessun timbro della commissione edilizia, sulla richiesta di concessione edilizia, annotato a penna, c'è l'aumento di volume da quello previsto nel disegno non timbrato a quello poi realizzato nella realtà.
direi che un annotazione inerente un aumento di volume non fa testo, a maggior razione se il grafico riporta un piano terra "dichiarato ripostiglio" e privo di tramezzatura interna.

si dovrebbe verificare se esista una variazione in corso d'opera, chiedere ai proprietari se hanno conservato la documentazione rilasciata a suo tempo
 

brina82

Oggi è il mio Compleanno!
Professionista
Che casino! Di recente mi è capitato di fare un accesso agli atti: disegni conformi ma senza timbri del Comune. I tecnici comunali mi hanno detto giustamente che occorreva timbro/firma del Comune (Sindaco), che ne attestasse l'approvazione... Ma mi hanno anche riferito che se facessero i fiscali su pratiche vecchie, in pratica la maggior parte degli edifici non sarebbe regolare...

In un altro caso (altro Comune) vi era il timbro ma non la firma, e gli archivisti mi hanno detto di non considerarlo approvato.

Cose da matti: qui ci vuole un po' di buon senso.

Nel tuo caso, cerca di ricostruire tutta la storia, con testimonianze e con planimetrie catastali vecchie: magari da qualche parte vi è un fascicolo coi disegni aggiornati, che sono andati smarriti.
 

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