Buongiorno,
chiedo consiglio agli esperti del forum in merito alla spiacevole situazione in cui mi trovo in qualità di *acquirente*. Chiedo scusa se mi dilungo in dettaglio nella descrizione dei fatti. Ovviamente ci tengo a spiegare i termini della questione.
Insieme a mia moglie ho fatto una proposta d'acquisto per una villetta, che in annuncio era descritta come "climatizzata" e dotata di "gazebo" e "barbecue" nel giardino. Tuttavia, il giorno prima del preliminare il proprietario mi ha fatto sapere tramite il mediatore che tali "accessori" dovranno essere da noi pagati a parte, altrimenti li porterà via. Questo (oltre a un'altra discussione) ha provocato un rinvio del preliminare al fine di chiarire la situazione.
Premetto che le pertinenze (climatizzatori, gazebo e barbecue) erano mostrate con belle fotografie a corredo dell'annuncio e sono fra i motivi per cui ci siamo interessati a questa casa.
Nel corso della visita sia l'agente immobiliare che i proprietari hanno citato tra i "benefit" della casa sia l'aria condizionata, che il gazebo che il barbecue, senza mai citare il fatto che dovessero essere pagati a parte.
Il solo pagamento a parte che abbiamo discusso in fase di visita è stato l'acquisto da parte nostra dei mobili della cucina e dei bagni.
In fase di proposta (redatta dall'agente immobiliare a partire da un modulo prestampato), ho chiesto all'agente di ripetere nella proposta il testo del loro annuncio relativo alla casa, ma mi è stato detto dall'agente che" non era necessario", nel senso che era scontato che la proposta si riferiva all'annuncio. La proposta dice quindi che l'immobile dovrà essere trasferito "nello stato di fatto in cui si trova, come visto e gradito, con tutte le servitù attive e passive". Si dice anche che l'immobile dovrà essere consegnato "libero da persone o cose", e fra le note si specifica che "le parti concordano" che l'abitazione sarà consegnata inclusiva della cucina e degli arredi dei bagni come visti in data della nostra visita. Si dice anche che "ogni altro eventuale arredo di interesse del proponente sarà oggetto di successivo accordo tra le parti". Con questa ultima specifica, ci si intendeva riferire soprattutto ad alcuni armadi su misura presenti nella casa, per cui stavamo valutando se fare un'offerta ai proprietari dopo il preliminare.
Dopo aver ricevuto la nostra proposta , il venditore ha formulato via email una controproposta, da noi accettata. Il venditore (che era in viaggio) ha confermato via email di aver ricevuto il nostro ok e ha a sua volta fornito l'ok. Una volta rientrato in Italia, il venditore si è presentato dall'agente immobiliare per controfirmare la proposta e incassare l'assegno. In quella sede il venditore ha asserito di non avere avuto modo di leggere bene la proposta durante il viaggio e di avere "scoperto" solo al rientro dal viaggio che la nostra proposta riguardava l'acquisto della casa insieme agli arredi di cucina e bagno. Pertanto ha chiesto di aggiungere 10mila euro al prezzo pattuito. Abbiamo rifiutato, dato che la proposta era già stata oggetto di una precedente trattativa e ci sembrava inconcepibile che nostra controparte asserisse di *non aver letto attentamente* una proposta da centinaia di migliaia di euro. Nonostante il nostro rifiuto a incrementare l'offerta, il venditore ha firmato la proposta e incassato la caparra da noi lasciata.
Infine, il giorno prima di andare dal notaio, il venditore ci ha fatto sapere tramite l'agente immobiliare che entro il rogito rimuoverà climatizzatori, gazebo e barbecue, a meno che non gli diamo i 10mila euro che aveva chiesto in precedenza.
Ovviamente ci siamo inc**zati non poco e abbiamo rimandato il preliminare.
Adesso l'agente immobiliare mi dice che il venditore ha diritto di rimuovere le pertinenze. L'agente mi dice che le pertinenze avrebbero dovuto essere citate nel preliminare (da lui scritto).
Quando ho fatto notare che climatizzatori, gazebo e barbecue in muratura erano presenti *nel testo e nelle foto* dell'annuncio redatto dall'agenzia (di cui ho conservato copia), l'agente mi ha detto che l'annuncio è solo una pubblicità commerciale e non ha alcun legame con la proposta. Secondo l'agente, la proposta si riferisce esclusivamente alla casa, priva di pertinenze e di tutto quello che non è esplicitamente specificato.
Adesso io e mia moglie dobbiamo decidere cosa fare. Siamo spiazzati e arrabbiatissimi.
Vorrei chiedervi se davvero in una situazione come questa il proprietario a diritto di rimuovere le pertinenze?
Ed è vero che l'annuncio immobiliare non ha nessun valore?
Che diritti possiamo fare valere noi?
Grazie per avere letto sin qui.
Dhalsim
chiedo consiglio agli esperti del forum in merito alla spiacevole situazione in cui mi trovo in qualità di *acquirente*. Chiedo scusa se mi dilungo in dettaglio nella descrizione dei fatti. Ovviamente ci tengo a spiegare i termini della questione.
Insieme a mia moglie ho fatto una proposta d'acquisto per una villetta, che in annuncio era descritta come "climatizzata" e dotata di "gazebo" e "barbecue" nel giardino. Tuttavia, il giorno prima del preliminare il proprietario mi ha fatto sapere tramite il mediatore che tali "accessori" dovranno essere da noi pagati a parte, altrimenti li porterà via. Questo (oltre a un'altra discussione) ha provocato un rinvio del preliminare al fine di chiarire la situazione.
Premetto che le pertinenze (climatizzatori, gazebo e barbecue) erano mostrate con belle fotografie a corredo dell'annuncio e sono fra i motivi per cui ci siamo interessati a questa casa.
Nel corso della visita sia l'agente immobiliare che i proprietari hanno citato tra i "benefit" della casa sia l'aria condizionata, che il gazebo che il barbecue, senza mai citare il fatto che dovessero essere pagati a parte.
Il solo pagamento a parte che abbiamo discusso in fase di visita è stato l'acquisto da parte nostra dei mobili della cucina e dei bagni.
In fase di proposta (redatta dall'agente immobiliare a partire da un modulo prestampato), ho chiesto all'agente di ripetere nella proposta il testo del loro annuncio relativo alla casa, ma mi è stato detto dall'agente che" non era necessario", nel senso che era scontato che la proposta si riferiva all'annuncio. La proposta dice quindi che l'immobile dovrà essere trasferito "nello stato di fatto in cui si trova, come visto e gradito, con tutte le servitù attive e passive". Si dice anche che l'immobile dovrà essere consegnato "libero da persone o cose", e fra le note si specifica che "le parti concordano" che l'abitazione sarà consegnata inclusiva della cucina e degli arredi dei bagni come visti in data della nostra visita. Si dice anche che "ogni altro eventuale arredo di interesse del proponente sarà oggetto di successivo accordo tra le parti". Con questa ultima specifica, ci si intendeva riferire soprattutto ad alcuni armadi su misura presenti nella casa, per cui stavamo valutando se fare un'offerta ai proprietari dopo il preliminare.
Dopo aver ricevuto la nostra proposta , il venditore ha formulato via email una controproposta, da noi accettata. Il venditore (che era in viaggio) ha confermato via email di aver ricevuto il nostro ok e ha a sua volta fornito l'ok. Una volta rientrato in Italia, il venditore si è presentato dall'agente immobiliare per controfirmare la proposta e incassare l'assegno. In quella sede il venditore ha asserito di non avere avuto modo di leggere bene la proposta durante il viaggio e di avere "scoperto" solo al rientro dal viaggio che la nostra proposta riguardava l'acquisto della casa insieme agli arredi di cucina e bagno. Pertanto ha chiesto di aggiungere 10mila euro al prezzo pattuito. Abbiamo rifiutato, dato che la proposta era già stata oggetto di una precedente trattativa e ci sembrava inconcepibile che nostra controparte asserisse di *non aver letto attentamente* una proposta da centinaia di migliaia di euro. Nonostante il nostro rifiuto a incrementare l'offerta, il venditore ha firmato la proposta e incassato la caparra da noi lasciata.
Infine, il giorno prima di andare dal notaio, il venditore ci ha fatto sapere tramite l'agente immobiliare che entro il rogito rimuoverà climatizzatori, gazebo e barbecue, a meno che non gli diamo i 10mila euro che aveva chiesto in precedenza.
Ovviamente ci siamo inc**zati non poco e abbiamo rimandato il preliminare.
Adesso l'agente immobiliare mi dice che il venditore ha diritto di rimuovere le pertinenze. L'agente mi dice che le pertinenze avrebbero dovuto essere citate nel preliminare (da lui scritto).
Quando ho fatto notare che climatizzatori, gazebo e barbecue in muratura erano presenti *nel testo e nelle foto* dell'annuncio redatto dall'agenzia (di cui ho conservato copia), l'agente mi ha detto che l'annuncio è solo una pubblicità commerciale e non ha alcun legame con la proposta. Secondo l'agente, la proposta si riferisce esclusivamente alla casa, priva di pertinenze e di tutto quello che non è esplicitamente specificato.
Adesso io e mia moglie dobbiamo decidere cosa fare. Siamo spiazzati e arrabbiatissimi.
Vorrei chiedervi se davvero in una situazione come questa il proprietario a diritto di rimuovere le pertinenze?
Ed è vero che l'annuncio immobiliare non ha nessun valore?
Che diritti possiamo fare valere noi?
Grazie per avere letto sin qui.
Dhalsim