mario1

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno a tutti,
scrivo per chiedere un parere su una situazione che mi sta creando molta confusione.

Ho affidato il mio immobile a un’agenzia con **incarico di mediazione** in cui l’immobile è indicato come **conforme** sotto il profilo catastale e planimetrico (casella “conforme” barrata).

Successivamente, nella **proposta di acquisto** che mi è stata presentata e che ho firmato, risulta invece barrata la voce **“immobile non conforme”**.

L’immobile presenta un **soppalco non riportato in planimetria**; a parte è stata fatta firmare all’acquirente una dichiarazione di presa visione dell’abuso, ma:

* non è allegata alla proposta
* non è richiamata nel testo
* non è firmata da me
* non è timbrata dall’agenzia

Mi chiedo quindi:

* come si interpreta questa **contraddizione tra incarico e proposta**?
* è normale che l’agenzia gestisca così la documentazione?
* in una situazione del genere, chi è maggiormente tutelato?

Ringrazio chi vorrà condividere la propria esperienza o un parere tecnico.
 
come si interpreta questa **contraddizione tra incarico e proposta**?
Probabilmente perchè al momento dell'incarico non erano stati fatti ancora i controlli
è normale che l’agenzia gestisca così la documentazione?
direi di no.. certamente non è l'iter corretto
in una situazione del genere, chi è maggiormente tutelato?
per rispondere bisognerebbe vedere esattamente che cosa avete firmato
 
Innanzi tutto, l'incarico di mediazione lo hai firmato tu, e con tale firma hai quantomeno dichiarato che l'immobile è conforme.
Se non lo è, è una tua responsabilità (sia per quanto riguarda la non conformità, sia per quanto riguarda la dichiarazione resa non corrispondente al vero).

Evidentemente l'agente alla firma dell'incarico ha preso per buono ciò che tu hai dichiarato, salvo poi rendersi conto dell'abuso.
Ecco perchè, giustamente, lo ha fatto presente alla parte acquirente, ha raccolto una "dichiarazione scritta" firmata dallo stesso che attesti d'essere stato informato della circostanza.

Forse il collega avrebbe fatto meglio a fare le verifiche "prima" di prendere l'incarico e/o di raccogliere una proposta (sarebbe stato più corretto e professionale), ma certo è che è stato lui e non tu a rendersi conto dell'abuso e a renderlo (giustamente) noto alla parte acquirente prima ed ora a te.
Il merito va a lui e non a te.

Sulla proposta, il collega ha giustamente scritto; "immobile non conforme", e tale precisazione unita alla suddetta dichiarazione chiarisce la circostanza.

Non occorre che la dichiarazione sia firmata dall'agente e/o da te.
Si tratta di precisazioni doverose e dovute, basate su fatti documentali, verificabili e pubblici.
Si tratta di un abuso che tu, si presume fossi a conoscenza e conseguentemente avevi la responsabilità di dichiarare (cosa che non hai fatto).

Ora, in merito a tale abuso, puoi procedere procedere o col ripristino dell'immobile (eliminando il soppalco) e sanando l'abuso (ammesso che sia possibile).
Trattandosi di un immobile situato nella Ragione Campania (così mi pare di capire) per poterlo rogitare non serve il "certificato di conformità urbanistica e catastale" che invece al momento è "obbligatorio" in Emila Romagna e Toscana.
Perciò ai fini della stipula del rogito notarile, sarebbe possibile procedere ammesso che l'acquirente sia disposto ad acquistare un immobile con un abuso e che il notaio non sollevi obiezioni personali.

Se però l'acquirente per saldare il prezzo pattuito, deve accedere ad un mutuo, allora potrebbero esserci dei problemi con la concessione del mutuo, dato che il perito incaricato dalla banca di effettuare la perizia si accorgerà dell'abuso e lo segnalerà alla banca che quasi certamente (per non dire certamente) negherà il mutuo.
 
* come si interpreta questa **contraddizione tra incarico e proposta**?
* è normale che l’agenzia gestisca così la documentazione?
* in una situazione del genere, chi è maggiormente tutelato?
Ti dico come la penso io, andando forse un po’ controcorrente.
Sicuramente è stato un errore da parte tua firmare un incarico con scritto che l’immobile è conforme, senza avere la certezza che lo fosse: ma penso anche che , in presenza di un soppalco, e nella tua (presumibile) ignoranza, l’agenzia dovesse avvisarti che c’era qualcosa da verificare, prima di firmare a cuor leggero.
Altro errore da parte tua è stato firmare subito la proposta, dove risulta “immobile non conforme”, se non ti sono state spiegate bene le conseguenze di tale comportamento.
Ho l’impressione che per salvare capra e cavoli (concludere la vendita, senza dover eliminare il soppalco, che evidentemente interessa anche all’acquirente che lo ha certo considerato nella sua scelta di comprare) gli hanno fatto firmare la dichiarazione di cui hai scritto, ciò di essere consapevole dell’abuso, senza tante spiegazioni a nessuno.
Bene ha fatto l’agenzia a non inserire tale dichiarazione in proposta (probabilmente il notaio non avrebbe rogitato, leggendo tale documento), ma c’è da sperare che l’acquirente sia stato ben informato, abbia capito cosa sta comprando, non debba fare mutuo, e non approfitti dell’abuso (pur “accettato”) per piantare grane .

Nessuno è particolarmente tutelato, poiché la presenza di un abuso resta tua responsabilità anche se l’acquirente ne è al corrente, ma , avendo firmato, si spera che voglia procedere con l’acquisto comunque, e nessuno avrà grane.

Operazione border line, che forse andava gestita meglio, in modo più trasparente.
 

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