leonardo52

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Il mio intervento era in riferimento alle risposte 2 e 4 (miciogatto e occhiodoro): miciogatto non aveva inteso la tua domanda, visto che intendeva come "venditore" l'esecutato.

Nella situazione da te meglio descritat con l'ultimo intervento, hai sicuramente ragione: l'amministratore aveva tutti gli elementi per procedere contro il vecchio proprietario del tuo alloggio, che oggi è ancora condòmino.

Purtroppo credo invece di poter confermare che nel caso non lo fosse più stato, all'amministratore non restava che addebitare pro quota anche a te, gli arretrati, non avendo più titolo per pretenderli da uno che non è più condomino.
In quel caso solo tu, come acquirenre, mantenevi questo diritto.
 

Andrea Occhiodoro

Membro Attivo
Amm.re Condominio
Volevo solamente precisare che l'eventuale perdita della qualità di condòmino non fa venir meno le obbligazioni del soggetto verso il condominio. L'amministratore non avrebbe più lo strumento del decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo ma dovrebbe ricorrere, previa delibera assembleare autorizzativa, ad un giudizio ordinario per tentare di recuperare gli oneri pregressi.
 

Rudyaventador

Membro Attivo
Professionista
Volevo solamente precisare che l'eventuale perdita della qualità di condòmino non fa venir meno le obbligazioni del soggetto verso il condominio. L'amministratore non avrebbe più lo strumento del decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo ma dovrebbe ricorrere, previa delibera assembleare autorizzativa, ad un giudizio ordinario per tentare di recuperare gli oneri pregressi.
Pura teoria , in pratica se è esecutato , il condominio va in bianco in quanto vi sono i creditori privilegiati o procedenti o intervenuti ma sono i primi a soddisfarsi e il recupero non è mai pieno ma sempre insufficiente, se un ex condomino vero che dovrebbe rispondere dei crediti antecedenti , ma lo si vada a recuperare , a meno non si tratti di una precedente amministrazione la quale abbia frodato il condominio , non parliamo mai di quote cosi rilevanti da giustificare un giudizio ordinario di riconoscrimento del credito e poi andare ad esecutare la sentenza , che magari viene impugnata , io piuttosto passerei a perdita , meglio la perdita che le spese legali a partire dall iscrizione causa a fronte di un esito incerto , che in genere sono superiori al credito preteso . Poi per carità ci sono legali che lavorano a forfait quindi tutto è possibile ..tranne poi pretendere qualità ...
 

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