alessandro66

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Privato Cittadino
Le banche a Roma non chiedono mai il certificato di abitabilità/agibilità perché la sua mancanza non è ostativa alla stipula del rogito notarile e, tale mancanza è dovuta, nel 99% dei casi, alla mancata presentazione, da parte del costruttore, della relativa domanda.
Di fatto non crea problema perché richiedibile in qualunque momento e i notai stipulano tranquillamente.
Nel caso specifico però, esistono motivazioni tecniche (abusi) che ne impediscono il rilascio successivo quindi, secondo me, l'inadempienza del venditore è evidente oppure, se è vero che l'aveva comunicato all'agenzia, è stato mal consigliato dai colleghi che, come minimo, non hanno appurato prima di ritirare la proposta, che esistevano degli abusi che avrebbero creato dei problemi alla vendita...e ciò a prescindere dall'abitabilità...come pensano di risolvere il problema della conformità catastale con lo stato di fatto? Anche volendo chiudere un occhio sull'abitabilità (la cui mancanza, ripeto, non è ostativa alla stipula del rogito notarile), siamo in presenza di un problema ben più grave perché la mancanza di conformità impedisce la stipula dell'atto che, altrimenti, sarebbe nullo!!!
Consiglio antodiba a consultarsi nuovamente col proprio notaio per verificare se, effettivamente, le verande e i muri sulle facciate siano abusi non sanabili (a questo punto il venditore non potrebbe più accampare alcuna scusa per la restituzione della caparra confirmatoria e sarebbe diritto del promissario acquirente richiederne il doppio oltre i danni), fermo restando il fatto che, il certificato di agibilità è un documento obbligatorio seppure la sua mancanza non ostativa alla stipula del rogito notarile ed il promissario acquirente doveva essere messo a conoscenza di tale mancanza per decidere in coscienza la validità dell'acquisto.
 

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