Julius

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Potete indicarmi la normativa relativa al n° di bagni necessari per un ambiente di lavoro? Trattasi di studio professionale di circa 150mq. Attualmente ha un bagno (lavabo, bidet, wc) e una seconda stanza con lavabo.
 
M

mata

Ospite
Devi rivolgerti al Comune in cui è ubicato lo studio: dovrebbe essere scritto nel Regolamento d'Igiene o, in mancanza, in quello Edilizio
 

Architetto

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Sicuramente il testo che pubblichi, fa ancora riferimento al TULLS, necessiterà verificare con la ASL di riferimento e soltanto con loro potrai chiarire il problema in modo chiaro.
Di solito si fa riferimento che nelle attività produttive si ha un bagno fino a tre operatori, 2 fino a 10, tre da 10 a 40, e poi 1 ogni 30; almeno questo è riportato in alcuni RI, RLI, come quello della Regione Lombardia.
 

Julius

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Allora gli obblighi di legge sono relativi all'attività che si svolge? Ovvero, se io ho un'immobile che voglio affittare di ampie dimensioni, con un solo bagno, e chi lo affitta vuole inzepparlo di lavoratori, allora sarà suo onere adeguare la struttura....
 

Architetto

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Allora gli obblighi di legge sono relativi all'attività che si svolge? Ovvero, se io ho un'immobile che voglio affittare di ampie dimensioni, con un solo bagno, e chi lo affitta vuole inzepparlo di lavoratori, allora sarà suo onere adeguare la struttura....
Scusa ma che c'entra tutto questo con il sapere quale norma fa riferimento al dimensionamento di bagni e spogliatoi?... il tuo discorso ha valore nel momento in cui parliamo di sapere se fare 1 o più bagni, allora si che hai ragione...
Cerchiamo di confondore le idee e andare fuori post, perchè poi le persone non capiscono più di cosa si sta parlando e ne viene fuori un gran caos...:ok:
 

Bastimento

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Scusa ma che c'entra tutto questo con il sapere quale norma fa riferimento al dimensionamento di bagni e spogliatoi?... il tuo discorso ha valore nel momento in cui parliamo di sapere se fare 1 o più bagni, allora si che hai ragione...
Cerchiamo di confondore le idee e andare fuori post, perchè poi le persone non capiscono più di cosa si sta parlando e ne viene fuori un gran caos...:ok:
Ammettiamo pure che l'interesse ultimo di Julius non fosse limitato a conoscere le norme d'igiene: ma è anche lecita la sua considerazione finale.

Ora mi sembra che sia interessante anche per chi legge, sapere quali siano le dotazioni minime di regolamento: sta poi al locatore decidere se adeguare preventivamente il locale a sue spese, o dotarsi di uno standard , lasciando alla contrattazione col potenziale conduttore, l'adeguamento alle necessità, forse non solo limitate ai bagni, del conduttore stesso.

Personalmente aggiungerei una domanda: quando in un locale ad uso commerciale occorre predisporre un bagno adatto ai diversamente abili?


p.s.: sempre per avere idee chiare, penso volessi scrivere:
cerchiamo di NON confondere le idee.... :risata:, .... (ma qui non è colpa di Julius...:maligno:
 

Architetto

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@Bastimento Nella parte finale delle mie perplessità trovi indicato che se vogliamo parlare di quanti bagni servono per una determinata attività, allora troverai che ho dato ragione, ma non si può partire chiedendo quali norme per poi passare a chi lo gestisce come lo deve distribuire... cerchiamo di essere coerenti, altrimenti si crea caos e chi deve rispondere può esprimersi anche in modo errato. Una cosa è chiedere le norme, altra cosa, chiedere come distribuire in base ad un'attività.
Per i bagni disabili, ti rispondo con molta serenità che questi devono essere predisposti nei pubblici locali, destinati al pubblico anche se 1 solo bagno. Mi fermo perchè poi la cosa diventa lunga e prolissa.

@Julius credo che tu debba esprimere domande ben chiare, partire dal chiedere una cosa per poi passare ad altra risposta non sempre è così intuitivo; credo che se una persona ha da esprimere una domanda, meglio sia diretta e sincera che nascondere sotterfugi che lasciano spazio ad interpretazioni.
 

Julius

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Privato Cittadino
@Julius credo che tu debba esprimere domande ben chiare, partire dal chiedere una cosa per poi passare ad altra risposta non sempre è così intuitivo; credo che se una persona ha da esprimere una domanda, meglio sia diretta e sincera che nascondere sotterfugi che lasciano spazio ad interpretazioni.

E la peppa! Non esageriamo!
- Nel primo post ho chiesto quale fosse la normativa che regola le norme igienico sanitarie negli ambienti di lavoro (Il motivo nasceva dal recepire la normativa)
- Una volta trovato il riferimento normativo, appreso che gli obblighi sembravano legati al tipo di attività svolta (e dunque non all'immobile in se), ho formulato una seconda domanda (di ulteriore chiarimento)

Francamente reputo abbastanza chiaro il tutto e anche utile a chi dovesse leggere la discussione!
 

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