M

mata

Ospite
Ma di cosa parliamo a fare? Queste discussioni son perdite di tempo, se non vi vanno bene le leggi che ci sono, andate a fare i parlamentari, così vedete di toglierle. Così se uno non ha mai fatto il collaudo di casa sua e l'ha realizzata a caso, dal muratore, tutto andrà bene .. anche se ha la camera senza finestre oppure se scarica i reflui nel fiume oppure gli impianti non hanno la messa a terra ....
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Io mi meraviglio che un tecnico come te chiuda gli occhi davanti all'evidenza della realtà !

Non mi hai ancora risposto: cosa faresti in pratica ???
 

gtgt

Membro Attivo
Privato Cittadino
Nella pratica (per me è storia proprio di questi giorni) significa che l'agibilità non c'è perché non è stata mai richiesta dopo il fine lavori. Non perché il palazzo non è abitabile.
Alla banca dell'acquirente non va bene che non ci sia l'agibilità, ma va bene la richiesta dell'agibilità che in seguito verrà concessa per silenzio-assenso.
Per la richiesta di agibilità si allegano certificazioni di rispondenza per tutti gli impianti fatti redigere da professionisti, oltre al certificato di idoneità reperito al genio civile.
Certo, bastava che l'acquirente scegliesse un'altra banca a cui non fregava niente del certificato di agibilità (ho constatato che, all'interno della stessa insegna bancaria, una filiale lo chiede e altre no) e non ci sarebbero state tutte queste pratiche e soldi da sborsare.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
..Devo confessare, che mi piacciono i perpetui battibecchi, tra il @mata e la @Bagudi.

In fondo, non c'e' nulla di piu noioso di una discussione, dove tutti sono d'accordo.

Al tecnico, va riconosciuta la linea teorica sostenuta, secondo cui, se un fabbricato e' privo della certificazione, e' da ritenersi abusivo.

Un comune, non puo' sostenere, un simile imbarazzo.

Tuttavia, come detto in altre occasioni, e' impensabile pretendere di mettere a norma, con i criteri attuali, rispettando leggi e tecnoligie recentemente introdotte, fabbricati pensati e costruiti, anni prima, quando di determinate norme e criteri, non si sapeva nulla.

Procedure e prassi tecniche, "scavalcano" in via del tutto legale, criteri di costruzione inadeguati, come ad esempio, la dichiarazione di staticita', che sostituisce il collaudo vero e proprio.
D'altro canto, impossibile e', tornare indietro nel tempo

Rendendo cosi', ufficialmente certificate, costruzioni che in realta', non lo sarebbero affatto.

Cosi' accade, che in seguito ad un terremoto, di costruzioni certificate ufficialmente, come antisismiche, non ne rimane nulla.
 
Ultima modifica:

gtgt

Membro Attivo
Privato Cittadino
Abusivo è il fabbricato senza licenza edilizia.
Il certificato di agibilità (NON l'agibilità) molto spesso non c'è per pigrizia dei costruttori.
E parlo di palazzi di 40-50 anni fa, ma anche più recenti.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Abusivo è il fabbricato senza licenza edilizia.
Il certificato di agibilità (NON l'agibilità) molto spesso non c'è per pigrizia dei costruttori.
E parlo di palazzi di 40-50 anni fa, ma anche più recenti.

Meglio sarebbe dire imperizia.
Che si estende anche ai tecnici.
Progetti non depositati.
Materiali diversi da quelli dichiarati edulcorano la licenza edilizia.

Di fatto, basterebbe un esposto, anche da un pincopallino qualsiasi, che pure con il fabbricato non agibile, non c'entra nulla, perche' vi sia l'obbligo di renderlo utilizzabile e se cio' non fosse possibile, andrebbe sgomberato e demolito.

Sulla linea di principio, non si puo' non essere d'accordo con il @mata.

Se regole e norme, insistono nell'ordinamento, vi e' una motivazione e l'obbligo di rispettarle.
 
M

mata

Ospite
Io mi meraviglio che un tecnico come te chiuda gli occhi davanti all'evidenza della realtà !

Non mi hai ancora risposto: cosa faresti in pratica ???
Lo scrivo per la seconda volta
La teoria è già scritta nella norma: chi non ha l'agibilità non può utilizzare gli edifici.
La pratica: chi non ha l'agibilità deve ottenerla entro un dato periodo di tempo, se no regolarizza/mette a norma l'edificio oppure lo sgombera


..Devo confessare, che mi piacciono i perpetui battibecchi, tra il @mata e la @Bagudi.

In fondo, non c'e' nulla di piu noioso di una discussione, dove tutti sono d'accordo.

Al tecnico, va riconosciuta la linea teorica sostenuta, secondo cui, se un fabbricato e' privo della certificazione, e' da ritenersi abusivo.

Un comune, non puo' sostenere, un simile imbarazzo.

Tuttavia, come detto in altre occasioni, e' impensabile pretendere di mettere a norma, con i criteri attuali, rispettando leggi e tecnoligie recentemente introdotte, fabbricati pensati e costruiti, anni prima, quando di determinate norme e criteri, non si sapeva nulla.

Procedure e prassi tecniche, "scavalcano" in via del tutto legale, criteri di costruzione inadeguati, come ad esempio, la dichiarazione di staticita', che sostituisce il collaudo vero e proprio.
D'altro canto, impossibile e', tornare indietro nel tempo

Rendendo cosi', ufficialmente certificate, costruzioni che in realta', non lo sarebbero affatto.

Cosi' accade, che in seguito ad un terremoto, di costruzioni certificate ufficialmente, come antisismiche, non ne rimane nulla.[/QUOTEMi meraviglio sempre di più -anzi no- di come si possano travisare le mie frasi: non volendo pensar male, non posso che attribuirle al fatto che, per chi non è un tecnico, si trattino di cose ignote, conosciute solo "per sentito dire". Non ho mai detto che se manca la certificazione di agibilità un fabbricato è abusivo, ho solo scritto che non può essere utilizzato. D'altronde sono le normative che dicono questo, mica io. Non ho mai visto uno di voi che riferisce di norme, circolari e/o sentenze in merito, sostenendo le proprie tesi apoditticamente ...ti chieod allora se sto sbagliando a sostenre quel che ho appena scritto in base alla normativa vigente.

Meglio sarebbe dire imperizia.
Che si estende anche ai tecnici.
Progetti non depositati.
Materiali diversi da quelli dichiarati edulcorano la licenza edilizia.

Di fatto, basterebbe un esposto, anche da un pincopallino qualsiasi, che pure con il fabbricato non agibile, non c'entra nulla, perche' vi sia l'obbligo di renderlo utilizzabile e se cio' non fosse possibile, andrebbe sgomberato e demolito.

Sulla linea di principio, non si puo' non essere d'accordo con il @mata.

Se regole e norme, insistono nell'ordinamento, vi e' una motivazione e l'obbligo di rispettarle.
Questo spesso succede perché non si chiama il tecnico quando si vuol acquistare un fabbricato, oppure si chiama il tecnico dell'agenzia o del venditore.
La legge, si sa, tutela assai poco l'acquirente, ed è dunque perfettamente legale vendere senza agibilità od in presenza di abusi, anche insanabili.
Certo è che tutte queste magagne saranno colpa certo di qualcuno: per la mia esperienza metto avanti certi costruttori che, ovviamente, utilizzavano il peggio dei tecnici e pertanto anche questi ultimi.
Poi metto anche tante, troppe persone che credono che per fare una progettazione ci voglia qualche giorno di lavoro e ti telefonava una settimana prima per realizzare magari un piano in più ad un capannone (mi è appena successo che uno volesse suddividere un capannone con un solaio di 500 mq., così, al telefono: si può fare?).
Dove vogliamo andare?
 
Ultima modifica di un moderatore:

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
La teoria è già scritta nella norma: chi non ha l'agibilità non può utilizzare gli edifici.

Mi indirizzi dove si legge ciò?
Perché se è come dici tu siamo seduti sopra un altro caso diritto di superficie, solo molto più grosso e complicato da gestire.

Io continuo a credere che l'agibilità viva una realtà schizofrenica, tra le intenzioni originali, che erano sicuramente quelle che tu citavi, e la pratica nel tempo che l'ha di fatto relegata ad un ruolo secondario, almeno in alcuni posti.
 
M

mata

Ospite
Mi indirizzi dove si legge ciò?
Perché se è come dici tu siamo seduti sopra un altro caso diritto di superficie, solo molto più grosso e complicato da gestire.

Io continuo a credere che l'agibilità viva una realtà schizofrenica, tra le intenzioni originali, che erano sicuramente quelle che tu citavi, e la pratica nel tempo che l'ha di fatto relegata ad un ruolo secondario, almeno in alcuni posti.
Si legge nelle normative che regolano l'agibilità: basta prendersele e leggersele.
 

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