cambiare idea e dire che non gli hanno dato il mutuo
Dipende da come è scritta la clausola; chiedere prova dell’avvenuta richiesta di mutuo entro 15 giorni può aiutare.

Per me è un contratto con clausole vessatorie, da usare con molta cautela e da spiegare molto bene alla parte venditrice.
Sicuramente va spiegato bene, ma resta clausola non vessatoria, legalmente parlando.
 
Infatti, perché in teoria la clausola è legata ad un evento indipendente dalla volontà delle parti, e che anzi potrebbe anche, a seconda di come è scritta, salvaguardare il venditore da eventuali problemi causati dall'immobile.

Poi c'è la mancanza di riscontri e la conseguente deriva nel potestativo ma va be'...
 
La tradizionale proposta condizionata al mutuo è da considerarsi un contratto che contiene un palese squilibrio di diritti tra le parti.

Il venditore, per tutta la durata della clausola sospensiva, si deve ritenere vincolato e non può recedere agli accordi se non pagandone le conseguenze.

L'acquirente nel mentre può andare a vedere altri immobili, cambiare idea e dire che non gli hanno dato il mutuo. Al venditore non è permesso chiedere prove del rifiuto se non andando per vie legali e facendolo fare ad un giudice.

Per me è un contratto con clausole vessatorie, da usare con molta cautela e da spiegare molto bene alla parte venditrice.
Definire la clausola condizionata al mutuo come intrinsecamente 'vessatoria' è legalmente impreciso. Sebbene possa esserci in effetti uno sbilanciamento pratico (a favore dell'acquirente), la sua validità giuridica dipende dalla sua formulazione e dalla sua funzione di tutelare l'acquirente che necessita di finanziamento. Il rischio di 'meramente potestatività' (come giustamente accennato da @ab.qualcosa #17) è più pertinente e dipende da quanto sia oggettivamente verificabile e dipendente da fattori esterni la concessione del mutuo. In poche parole, quindi, almeno dal mio punto di vista non è corretto dire che è vessatoria, perchè non crea uno squilibrio significativo tra le parti, oltretutto semmai è il venditore in posizione di forza. Mentre è corretto dire che potrebbe diventare meramente potestativa, quindi dipendere nel suo avveramento dal solo capriccio dell'acquirente, in tal caso scontandone le conseguenze legali.
 
È chiaro che quando dico "vessatoria" lo faccio anche in modo un poco provocatorio.
oltretutto semmai è il venditore in posizione di forza
Quì veramente non ti seguo, sarebbe interessante che ci spiegassi per quale ragione, nel normale uso che si fa della proposta condizionata, il venditore si troverebbe in posizione di forza.
meramente potestativa ... in tal caso scontandone le conseguenze legali.
Questo solamente dal punto di vista teorico, quante volte vi è capitato di un venditore che agisca per vie legali nei confronti di un acquirente che dichiara di non avere ottenuto il mutuo?
chiedere prova dell’avvenuta richiesta di mutuo entro 15 giorni può aiutare.
Certamente aiuta, almeno sappiamo che la pratica è stata avviata, però nulla dice della possibile risposta.

Per queste ragioni ribadisco che le proposte di acquisto condizionate vadano usate solo quando non sia possibile fare altrimenti. Ed in quei casi mi sembra interessante adottare delle clausole di salvaguardia anche per il venditore.
 
Ultima modifica:
È chiaro che quando dico "vessatoria" lo faccio anche in modo un poco provocatorio.

Quì veramente non ti seguo, sarebbe interessante che ci spiegassi per quale ragione, nel normale uso che si fa della proposta condizionata, il venditore si troverebbe in posizione di forza.

Questo solamente dal punto di vista teorico, quante volte vi è capitato di un venditore che agisca per vie legali nei confronti di un acquirente che dichiara di non avere ottenuto il mutuo?

Certamente aiuta, almeno sappiamo che la pratica è stata avviata, però nulla dice della possibile risposta.

Per queste ragioni ribadisco che le proposte di acquisto condizionate vadano usate solo quando non sia possibile fare altrimenti. Ed in quei casi mi sembra interessante adottare delle clausole di salvaguardia anche per il venditore.
Per risolvere questi problemi, basterebbe obbligare le banche, con opportuna e sacrosanta legge a fornire rispsta scritta entro 30 giorni al richiedente mutuo.
In questo modo si avrebbe prova scritta della mancata concessione del mutuo, per una mancanza di garanzie dell' acquirente oppure come accade piu spesso per irregolarita' urbanistiche degli immobili.
Saluti
 
fornire rispsta scritta entro 30 giorni
Il punto è che la risposta viene data al richiedente, il quale non è tenuto a condividerla con parte venditrice.
oppure come accade piu spesso per irregolarita' urbanistiche degli immobili.
Quì apri un capitolo immenso perché questo evento è statisticamente più frequente quando la compravendita avviene tra privati. In caso di mediazione professionale le verifiche vengono effettuate prima ed eventuali irregolarità segnalate alle parti, le quali decidono come comportarsi.
 
È chiaro che quando dico "vessatoria" lo faccio anche in modo un poco provocatorio.

Quì veramente non ti seguo, sarebbe interessante che ci spiegassi per quale ragione, nel normale uso che si fa della proposta condizionata, il venditore si troverebbe in posizione di forza.

Questo solamente dal punto di vista teorico, quante volte vi è capitato di un venditore che agisca per vie legali nei confronti di un acquirente che dichiara di non avere ottenuto il mutuo?

Certamente aiuta, almeno sappiamo che la pratica è stata avviata, però nulla dice della possibile risposta.

Per queste ragioni ribadisco che le proposte di acquisto condizionate vadano usate solo quando non sia possibile fare altrimenti. Ed in quei casi mi sembra interessante adottare delle clausole di salvaguardia anche per il venditore.
Riguardo alla posizione di forza, mi riferivo al fatto che il venditore ha la possibilità di stabilire il prezzo e le condizioni di vendita, mentre l'acquirente, soprattutto se necessita di mutuo, è più vincolato. Sulla questione della "meramente potestativa", concordo che in pratica è difficile che un venditore agisca legalmente, ma la teoria giuridica è chiara sulle conseguenze.
 
Per risolvere questi problemi, basterebbe obbligare le banche, con opportuna e sacrosanta legge a fornire rispsta scritta entro 30 giorni al richiedente mutuo.
Questo già succede quasi.
Quello che dovresti obbligare le banche a fare è dare il diniego del mutuo scritto SENZA conseguenze in CRIF o altro per il richiedente.
Il punto è che la risposta viene data al richiedente, il quale non è tenuto a condividerla con parte venditrice.
Ma su, dai, è un impegno che si potrebbe prendere senza nessun problema, non creiamo problemi dove non ce ne sono.
Ha ragione @Hertz
 

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