DiegoE

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Situazione:
Proposta di acquisto accettata con sospensiva relativa alla delibera del mutuo del proponente e visto che l'immobile proviene da donazione è richiesta anche la rinuncia all'azione di riduzione da parte del fratello del proprietario.
Ora pare che il venditore si voglia tirare indietro.
In caso di suo recesso si ha comunque diritto alla commissione ( che è stata regolarmente sottoscritta)
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
In caso di avveramento di entrambe le due condizioni sospensive si, ma se il mutuo non venisse concesso e/o se la rinuncia all'azione di riduzione non si verificasse, allora il contratto non si potrebbe dire comcluso e in questo caso la provvigione non sarebbe dovuta.

E' sufficiente che il venditore non ottemperi o che suo fratello "si rifiuti" di rinunciare all'azione e tutto andrebbe all'aria.

Come vedi, se il recesso dal contratto di vendita da parte del venditore, venisse esercitato con furbizia, nulla ti sarebbe dovuto.
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ma nel caso in cui il compratore voglia comunque procedere? (Anche senza rinuncia all'azione di riduzione)

In questo caso, e se otterrà il mutuo, allora il contratto potrebbe dirsi concluso e la provvigione sarebbe dovuta.

Ma il compratore dovrà accettare questa nuova condizione, ovvero voler procedere all'acquisto anche in assenza della rinncia all'azione di riduzione.
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
Ma il compratore dovrà accettare questa nuova condizione, ovvero voler procedere all'acquisto anche in assenza della rinncia all'azione di riduzione.

Ho qualche dubbio.
In astratto, dato che la clausola è a favore dell'acquirente, se decidesse di procedere ugualmente forse un giudice, dopo anni di fatica, potrebbe riconoscere che il contratto è comunque valido.
 

Bruno2301

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Io credo che la riduzione sia parte integrante della proposta e non un'ipotesi se non ho capito male. Ammettiamo il fatto che si realizzasse la sospensiva del mutuo e l'acquirente volesse andare avanti rogitando, se il venditore non si attivasse sarebbe inadempiente e ti dovrebbe la provvigione comunque!
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
In caso di suo recesso si ha comunque diritto alla commissione ( che è stata regolarmente sottoscritta)
In pendenza della condizione sospensiva le parti devono comportarsi secondo buona fede, ed il contratto è perfettamente valido, seppur non efficace.
Non è previsto un recesso " senza conseguenze".
Se il venditore vuole tirarsi indietro prima del giorno previsto per l'eventuale avveramento della condizione dovrà pagare le provvigioni.
L'acquirente dovrebbe pagarle ( e poi richiedere al venditore il risarcimento del danno subito, comprensivo di provvigioni), ma da agente forse a lui non le chiederei.
visto che l'immobile proviene da donazione è richiesta anche la rinuncia all'azione di riduzione da parte del fratello del proprietario.
A parte che per la banca potrebbe non essere sufficiente per erogare il mutuo , non è chiaro se l'azione di riduzione è una condizione sospensiva, o una delle obbligazioni assunte.

allora il contratto non si potrebbe dire comcluso e in questo caso la provvigione non sarebbe dovuta.
Il contratto è concluso, valido ma non efficace.

Ma nel caso in cui il compratore voglia comunque procedere? (Anche senza rinuncia all'azione di riduzione)
Non dici nulla sui tempi della donazione ( a quanto risale, e se il donante è già morto , e da quanto).
 

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