emme

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti!
Sentite questa... come mi è stata raccontata ieri da un collega...
Il cliente visita un appartamento da restaurare con un agente immobiliare.
L'appartamento piace ma il cliente vuole farsi un'idea dei lavori e fissa una seconda visita con il suo architetto.
Eseguono la seconda visita e dopo un paio di giorni il cliente chiama l'agente immobiliare dicendogli che il preventivo dei lavori è troppo oneroso e deve rinunciare all'acquisto.
Dopo una settimana l'agente immobiliare riceve una telefonata dai proprietari che lo informano che hanno venduto.
L'agente immobiliare fa delle ricerche e scopre che l'acquirente dell'appartamento è l'architetto che aveva visitato l'appartamento con il suo cliente.
Non mi è chiaro se l'agente immobiliare avesse l'esclusiva ma se anche così fosse... cosa fareste voi?
Ciao
Emme
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
ahhhh ha comprato l'architetto? Quindi ha fatto il preventivo più alto per allontanare il cliente dall'acquisto! Ahhhh

Non è che è il solito depistamento? no, ma no ha comprato il cugino della sorella del vicino di casa del panettiere.
 

emme

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Depistamento... Non credo... Il cliente poteva dare informazioni all'architetto senza fare la visita con lui...
 

emme

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Grazie per le vostre attente considerazioni ma non era mia intenzione fare gossip.
Chiedevo soltanto se secondo qualcuno di voi sussistono gli estremi per poter procedere legalmente?
È quaresima ragazzi! Il carnevale è finito!
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Grazie per le vostre attente considerazioni ma non era mia intenzione fare gossip.
Chiedevo soltanto se secondo qualcuno di voi sussistono gli estremi per poter procedere legalmente?
È quaresima ragazzi! Il carnevale è finito!

Io penso che l'architetto non abbia scavalcato l'acquirente.

Ammesso che cio' sia avvenuto, probabilmente era concordato, atteso che il cliente originale, si e' ritirato dall'acquisto.

La motivazione, delle spese troppo sostenute, lascia il tempo che trova.

Improbabile pure, che l'architetto le abbia di proposito innalzate, per scoraggiare l'acquirente.
Di fatto cio' che gli competeva era la direzione della pratica.

Piu verosimile dunque, che il cliente e il tecnico, siano soci in affari o che abbiano rapporti di collaborazione.
Che facciano di queste operazioni per rivenderle

Il cliente era in realta' un segnalatore.

Si spiegherebbe cosi', la mancanza di logica dell'architetto, che se fosse stato in buona fede, si sarebbe rivolto al mediatore, per aggiudicarsi l'alloggio.

In un simile contesto, dulcis in fundo, la sicura connivenza della parte venditrice.

Una convocaziine formale all'architetto, di recarsi in studio dal mediatore, a chiarire le posizioni si rende necessaria.
Specie se e' un professionista appertenente allo stesso territorio.

Se fa' spalluce vuol dire che era in malafede.

Non resta che inseguirlo allora.
Per raccomandata.
Tenendo presente, che il mondo e' piccolo e prima poi capitera' sul bacchettone, dell'intermediario.
 

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