riccardo78

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Professionista
Salve, Vi chiedo aiuto per uscire da questa situazione. Ho fatto un compromesso per l'acquisto in oggetto nella iconsapevolezza che era ante 67 abusivo e quindi scopro che non è possibile fare la ristrutturazzione cosa che il venditore sapeva dall' inizio. adesso ho scritto al proprietario per la disdetta e la restituzione della caparra, il proprietario mi ha risposto che per il notaio l'atto è possibile e quindi non ci sono impedimenti gli ho spiegato che so che la commerciabilita e possibile ma mi sembra nel caso in cui l'acquirente e consapevole in questo caso loro non sono stati trasparenti.
cosa mi consigliate ho ragione e quindi posso andare tranquillamente da un avv.
 

vixent

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Professionista
???? scusa ma non ho capito .....
spiegati ,l'immobile o è in regola o è abusivo .
se è abusivo non è vendibile.
se è in regola è vendibile e di conseguenza ristrutturabile.
neanche io ma concordo con Geomanera e comunque è il tuo notaio ( che scegli tu) che al massimo ti può dire se si può rogitare o meno
 

riccardo78

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Professionista
io non so come funziona ma sono stato in due notai e gli ho spiegato il problema, il primo mi ha spiegato che essendo un ante 67 anche senza concessione edilizia è possibile la vendita sul piano commerciale anche sè sul piano urbanistico ci sono problemi questo e quello che dice la legge, il secondo notaio mi ha detto la stessa cosa a differenza che lei non farebbe mai un atto del genere in quanto la parte acquirente deve essere consapevole di comprare l'immobile con tutti i problemi urbanistici. cosa ne pensate voi?
 

raffa85

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Agente Immobiliare
allora, facciamo chiarezza:
è una villetta isolata o un appartamento in condominio?

in ogni caso se non c' è concessione edilizia ci deve essere un condono e l' immobile deve essere conforme a quello che risulta 1 in comune 2 in catasto. se non c' è nessuna delle 2 stai comprando qualcosa che non esiste

secondo aspetto: se ci fossero presso l' ufficio toponomastica del comune degli attestati antecedenti al 67 che testimoniano che quell' immobile era già li', e lo stato di fatto è confome l' immobile è vendibile anche se non c' è il certificato di abitabilità ma tieni presente che quando ristrutturerai lo dovrai fare.

correggetemi se ho fatto qualche errore!
 

geomanera

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Agente Immobiliare
tanto per ... cercare di fare chiarezza.
La legge urbanistica italiana è del 1942. Da tale data per poter costruire un edificio occorre essere dotati di licenza, nulla osta, concessione ecc ecc . Se l'edificio risale a prima al 1942 si può considerare regolare, se è stato ristrutturato, ampliato ecc dopo il 1942 deve essere dotato di licenza ecc ecc.
A mio avviso devi :
1)andare dall'Agenti Immobiliari e chiedergli copia dei permessi rilasciati , se compri privatamente AHI, AHI, AHI,AHI.... vai da un bravo tecnico che faccia tutto ciò.
2) confrontare quanto esistente "sulla carta" con quanto in essere e trarre le dovute conseguenze.
3) Senza offesa dubito che un notaio ti possa aver detto "il primo mi ha spiegato che essendo un ante 67 anche senza concessione edilizia è possibile la vendita sul piano commerciale anche sè sul piano urbanistico ci sono problemi questo e quello che dice la legge, il secondo notaio mi ha detto la stessa cosa a differenza che lei non farebbe mai un atto del genere in quanto la parte acquirente deve essere consapevole di comprare l'immobile con tutti i problemi urbanistici" . Mi auguro che ci sia stato un malinteso.
Il fatto che in atto si sichiari che l'immobile sia anteriore al 01/9/67 non vuol dire che non serviva il permesso, è solo una norma ( a mio modesto avviso da correggere ) per la stesura degli atti .
auguri.
 

riccardo78

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Professionista
grazie per le risposte, cerco di essere piu chiaro sto parlando di un fabbricato di due piani vicino zona centro storico, i vecchi proprietari non hanno mai sanato per negrigenza, gli unici documenti che mi sono stati recapitati sono le planimetrie depositate al catasto è un vecchio atto fatto precedentemente. sono stato all'urbanistica del mio comune è mi è stato detto che non esiste licenzia edilizia e quindi non sarà possibile fare nessuna ristrutturazione, da qui mi sono informato come ho scritto sopra a due notai diversi. cosa posso fare per farmi restituire indietro i miei soldi in quanto la parte venditrice era a conoscenza delle mie intenzioni di "ristrutturazione".
Per quello che ho capito io la legge è un po incasinata per gli immobili ante 67 perchè nel caso di mancata licenzia edilizia basta la dichiarazione del proprietario che la casa è ante 67 (valido solo per la commerciabilità) infatti e qui che io non capisco perchè quanto ho fatto il compromesso dal segretario che lavora dal notaio il quale insieme al proprietari mi dicevano la frase "con questa documentazione l'atto è ricevibile" io che sono l'acquirente e non sono del mestiere sententomi dire che l'atto è ricevibile capisco che in teoria non ci sono problemi urbanistici questa situazione puo trarre in inganno quindi la legge per essere piu chiara doveva articolare degli strumenti tali da mettermi nelle condizioni di capire.
secondo voi cosa posso scrivergli al proprietario per farmi restituire i soldi?
 

studioMR

Nuovo Iscritto
Professionista
Chiedi ai venditori che ti facciano avere una perizia giurata redatta da un tecnico (geometra , architetto, ingegnere) che certifichi la regolarità urbanistica dell'immobile promesso in vendita.
 

geomanera

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
assolutamente si , sappi che detta perizia-relazione sarà fondamentale qualora volessi risolvere il contratto . Parte venditrice dovrà dare delega al tuo tecnico per accedere all'archivio comunale e catastale.
bye
 

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