marco tartari

Membro Attivo
Professionista
Se un coniuge acquista l'usufrutto di un abitazione da solo anche se in comunione,
quale sarà' la durata del diritto?
che diritti avrà' l'altro coniuge, e se muore il
coniuge non contraente che fine farà la sua quota???
 
S

SGTorino

Ospite
L'usufrutto è un diritto reale di godimento e cessa (salvo diverso patto) con la morte dell'usufruttuario, se persona fisica ovvero dopo 30 anni se persona giuridica (art. 979 c.c.).
Secondo me, al decesso del coniuge, l'altro coniuge non può vantare diritto di accrescimento in quanto non è co-usufruttuario, nè si può applicare al coniuge superstite non co-usufruttuario l'art 540 cod civ (riserva a favore del coniuge) in quanto il diritto di abitazione presuppone la piena proprietà del bene.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Il Consiglio del Notariato ha, a suo tempo, espresso possibilità di mantenimento dell'usufrutto al coniuge superstite perchè non si tratterebbe di acrrescimento ma di comunione già al momento dell'aquisto a titolo oneroso dell'usufrutto.
Bisognerebbe effetturae ricerche di giurisprudenza di Suprema Corte possibilmente molto recenti.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista


Quello studio, da tutti conosciuto perchè è su internet e non è nè una tua nè una mia brillante scoperta, esamina dettagliatamente il tema nella sua "incertezza".
Iniziando con le ragioni che sono l'acquisto "singolo" di un solo coniuge o d in quota del 50 % che comporterebbe successivamente l'ipotesi di arricchimento,
conclude con l'esistenza dell'ipotesi alternativa che è alla base della comunione coniugale, che l'acquisto oneroso è in regime di comunione. Non si tratta di arricchimento.

Se il tema fosse stato così ovvio, come vuoi trattarlo tu, il Notariato non avrebbe commissionato lo studio (1999). Se c'eri arrivato tu, ci sarebbero arrivati tutti gli altri.

Per questo, nella finezza che contraddistingue i miei scritti, ho scritto che il Notariato a suo tempo........
E suggerivo prudentemente di esaminare se vi è stata giurispridenza della Suprema Corte nel periodo 1999-2012.

Quando il Consiglio del Notariato fa uno studio, vuol dire che la materia è molto controversa e merita un orientamento comune del Notariato, che non è un organo nè legislativo nè giudicante. E' un organo cpnsultivo interno per i Notai, che poi, nella loro indipendenza, possono consigliare i propri clienti alla luce dei punti deboli o forti delle segnlazioni del Consiglio del Notariato che non è un organo di Controllo su tutti i punti della libera profreffione notarile.
 
M

marcellogall

Ospite
Se un coniuge acquista l'usufrutto di un abitazione da solo anche se in comunione,
quale sarà' la durata del diritto?
che diritti avrà' l'altro coniuge, e se muore il
coniuge non contraente che fine farà la sua quota???

Perchè uno dei coniugi dovrebbe acquistare l'usufrutto senza farne partecipe l'altro coniuge? Vorrebbe dire che non intende lasciare alcunchè al coniuge in caso di decesso.
L'usufrutto non è ereditabile e quindi ritengo logico che il coniuge superstite
non abbia alcun diritto.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Perchè uno dei coniugi dovrebbe acquistare l'usufrutto senza farne partecipe l'altro coniuge? Vorrebbe dire che non intende lasciare alcunchè al coniuge in caso di decesso.
L'usufrutto non è ereditabile e quindi ritengo logico che il coniuge superstite
non abbia alcun diritto.
Vi è una corrente giuridica, non minoritaria, che considera l'acquisto oneroso di usufrutto ( diritto reale di godimento) nel'ambito degli acquisti in regime di comunione. Non si tratterebbe quindi di eredità, ma di acquisto in comunione.
Mi sembra strano che non ci siano sentenze di Cassazione in un senso od in un altro.
 
M

marcellogall

Ospite
Vi è una corrente giuridica, non minoritaria, che considera l'acquisto oneroso di usufrutto ( diritto reale di godimento) nel'ambito degli acquisti in regime di comunione. Non si tratterebbe quindi di eredità, ma di acquisto in comunione.
Mi sembra strano che non ci siano sentenze di Cassazione in un senso od in un altro.

Anche a me sembra strano. Può anche darsi che un caso del genere non sia mai stato sottoposto al giudizio della Cassazione.
 
S

SGTorino

Ospite
Il diritto di usufrutto acquistato in regime di comunione legale di beni non si estingue alla morte del diretto avente causa, ma deve ritenersi che sussista l'accrescimento in favore del coniuge superstite, per cui il diritto reale si estinguerà, con il riconsolidamento in favore della nuda proprietà, solo con la morte di questi; non ostando a ciò ragioni afferenti la necessità di garantire la certezza del diritto e la sicurezza della circolazione dei beni.
Trib. Palermo, 10/10/2001
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Il diritto di usufrutto acquistato in regime di comunione legale di beni non si estingue alla morte del diretto avente causa, ma deve ritenersi che sussista l'accrescimento in favore del coniuge superstite, per cui il diritto reale si estinguerà, con il riconsolidamento in favore della nuda proprietà, solo con la morte di questi; non ostando a ciò ragioni afferenti la necessità di garantire la certezza del diritto e la sicurezza della circolazione dei beni.
Trib. Palermo, 10/10/2001
Apprezzo la tua onestà intellettuale che hai riportato la sentenza che rivedeva il tuo precedente post. Non tutti lo avrebbero fatto. Io l'avevo letta su internet qualche ora fa ma non l'ho riportata per evitare accuse di mania di protagonismo. Così riportata da te mi da più soddisfazione e mostra il mio vero lato del carattere che l'approfondimento senza preconcetti. Ciao.
 

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