Kurt

Membro Attivo
Professionista
Il problema come indicato da Hyperion è il mercato del lavoro oltre a livello dei redditi e alla stratificazione demografica della popolazione.
Il costo della casa è dipendente dal reddito di chi la compra, dal risparmio accumulato in quanto il mutuo può arrivare al massimo all'80% e dall'età anagrafica.
Dei numeri: con la regola del 25%-33% una rata di mutuo su un mensile di 1.000 euro può essere di 250/300 euro, non di più. Vedete bene che con una capacità di 3000/3600 euro anni tra capitale e interessi in 20 anni ripaga un montante di 60.000/72.000 euro, quindi una casa a questi prezzi non la può comprare.
Aggiungiamo che la curva demografica sta portando due effetti, un invecchiamento della popolazione che ha già casa a livelli molto alti, se comparati con i mercati internazionali, e una riduzione di popolazione, quindi sia una riduzione di necessità di case sia di cumulo di beni in capo ai proprietari (eredità e case acquistate in proprio). Tutti effetti che fanno scendere i prezzi.
Questo senza considerare che la precarietà aumenta le incertezze economiche di chi deve chiedere un mutuo e di chi deve erogarlo con ulteriori effetti depressivi della domanda e che l'invecchiamento renderà più onerosa la vita della popolazione per effetto delle maggiori cure mediche necessarie e la minore copertura dello Stato in ambito welfare.

Sopratutto l'invecchiamento della popolazione avrà l'effetto di immettere sul mercato immobili non necessari all'utilizzo proprio o non affittati a canoni comparabili ad altri investimenti in quanto i corrispettivi serviranno per integrare pensioni sempre più penalizzate e tasse sempre maggiori.
Infine, credo che anche i costruttori concorderanno che in Italia si è fatto un consumo assurdo del territorio con operazioni talora discutibili sia dal punto di vista architettonico sia ambientale. Tutto ciò comporterà uno spostamento (è un auspicio) dal nuovo al recupero di fabbricati esistenti per meglio rispondere alle nuove esigenze abitative.
Questa, in sommi capi, è la mia analisi può essere condivisa o meno ma i dati sono quelli a conoscenza di tutti.
Tutto ciò detto è chiaro che nel concreto le situazioni possono essere diverse. C'é il comporatore che ha somme liquide pronte per acquistare l'oggetto che piace e vuole e il venditore che non ha problemi e può attendere.
 
S

sgnapper

Ospite
Nessuno ha mai obbligato alcuno all'acquisto di case ( 2007 0 in qualsiasi anno) Comunque i prezzi nn calano e noi proprietari nn venderemo se nn ai nostri prezzi e nn abbiamo ne fretta ne bisogno quindi aspettiamo anche 30 anni( gli affitti vanno benone!:risata:)

[...]
Scherzi a parte, forse non ti è ben chiaro il concetto di compravendita: tu non puoi 'vendere al tuo prezzo', ma al massimo puoi 'proporre la vendita al tuo prezzo'.
Vendi quando arriva il Signor Tizio che ti mette effettivamente in mano i soldi, ma fino a quel momento il 'tuo prezzo' è prettamente ipotetico.
Tu puoi anche ostinarti a proporre in vendita 60 mq da ristrutturare seminterrati a € 8.000 al mq, ma fino a quando non trovi il pistola che ti mette la firma al rogito, non hai concluso nulla.
Questo, succede in tutto il mondo: l'alternativa, per obbligare la gente a comperare al tuo prezzo, è uno Stato dove nessuno ha niente, e lo Stato ha tutto e decide per tutti (URSS), e decide anche se, quando, dove e come puoi (nel caso) compravendere. Ma, solitamente, simili follie sociali durano relativamente poco (prima o poi, la gente si rompe i *******i).
In mancanza di Stato totalitario, quindi, si attuano altri accorgimenti per invogliare i poveri di matematica a sperperare denaro, accettando proposte di vendita folli: credito a pioggia, in primis, e leggende metropolitane tipo "il mattone non tradisce mai", oppure: "i prezzi delle case non calano mai". Verissimo, ma solo i prezzi nominali (e chi sta dentro al settore, capisce bene cosa dico).
 

Mil

Membro Senior
Il problema come indicato da Hyperion è il mercato del lavoro oltre a livello dei redditi e alla stratificazione demografica della popolazione.
Il costo della casa è dipendente dal reddito di chi la compra, dal risparmio accumulato in quanto il mutuo può arrivare al massimo all'80% e dall'età anagrafica.
Dei numeri: con la regola del 25%-33% una rata di mutuo su un mensile di 1.000 euro può essere di 250/300 euro, non di più. Vedete bene che con una capacità di 3000/3600 euro anni tra capitale e interessi in 20 anni ripaga un montante di 60.000/72.000 euro, quindi una casa a questi prezzi non la può comprare.
Aggiungiamo che la curva demografica sta portando due effetti, un invecchiamento della popolazione che ha già casa a livelli molto alti, se comparati con i mercati internazionali, e una riduzione di popolazione, quindi sia una riduzione di necessità di case sia di cumulo di beni in capo ai proprietari (eredità e case acquistate in proprio). Tutti effetti che fanno scendere i prezzi.
Questo senza considerare che la precarietà aumenta le incertezze economiche di chi deve chiedere un mutuo e di chi deve erogarlo con ulteriori effetti depressivi della domanda e che l'invecchiamento renderà più onerosa la vita della popolazione per effetto delle maggiori cure mediche necessarie e la minore copertura dello Stato in ambito welfare.

Sopratutto l'invecchiamento della popolazione avrà l'effetto di immettere sul mercato immobili non necessari all'utilizzo proprio o non affittati a canoni comparabili ad altri investimenti in quanto i corrispettivi serviranno per integrare pensioni sempre più penalizzate e tasse sempre maggiori.
Infine, credo che anche i costruttori concorderanno che in Italia si è fatto un consumo assurdo del territorio con operazioni talora discutibili sia dal punto di vista architettonico sia ambientale. Tutto ciò comporterà uno spostamento (è un auspicio) dal nuovo al recupero di fabbricati esistenti per meglio rispondere alle nuove esigenze abitative.
Questa, in sommi capi, è la mia analisi può essere condivisa o meno ma i dati sono quelli a conoscenza di tutti.
Tutto ciò detto è chiaro che nel concreto le situazioni possono essere diverse. C'é il comporatore che ha somme liquide pronte per acquistare l'oggetto che piace e vuole e il venditore che non ha problemi e può attendere.

...direi analisi ottima...Chapeau!
 

Dumarest

Membro Attivo
Professionista
Il problema come indicato da Hyperion è il mercato del lavoro oltre a livello dei redditi e alla stratificazione demografica della popolazione.

Questa, in sommi capi, è la mia analisi può essere condivisa o meno ma i dati sono quelli a conoscenza di tutti.

Ottima analisi, io aggiungerei che a questo si può aggiungere l'emigrazione dei nostri giovani, sarà anche minima, tra i 20.000 e i 30.000 persone all'anno, e il ritorno in patria o la fuoriuscita verso altri paesi europei meno in crisi di molti immigrati.
Non ho dati su quanti possano essere, ma sono fenomeni che porteranno a una minore richiesta di abitazioni.
Credo che vedremo i prezzi scendere ancora anche in valore nominale.
 

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