marcobo

Membro Junior
Privato Cittadino
Devo rivendere un appartamento acquistato 15 anni fa e la parte acquirente ha contattato il proprio notaio di fiducia che ha fatto notare che il permesso di costruzione (risalente agli anni 50) ha una piantina difforme da quella depositata 2 anni dopo al catasto (allegata al mio rogito di acquisto) per la posizione di un muro e di una porta interni. Per questa ragione, l'agenzia che fa da tramite per la vendita, dice che forse dovrei regolarizzare la posizione dell'appartamento.
Questa richiesta mi trova evidentemente contrariato, in quanto al momento dell'acquisto era stato parte venditrice che tutto era in regola. Inoltre l'appartamento era conforme alla piantina catastale al momento dell'acquisto (come lo è ancora oggi).

Cosa mi consigliate di fare?
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Dipende dalla città. E' stato scritto su questo forum, che in alcune città del Nord-Italia è richiesta anche la conformità urbanistica oltre che catastale.
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Io pensavo che la conformità urbanistica nelle compravendite fosse un obbligo di legge dall'85, ribadito comunemente sui rogiti.... che poi alcuni notai non la controllino quando rogitano è purtroppo altrettanto vero, visto che non li compete e rimandano alle parti le loro responsabilità. Controlla gli atti, anche quello di compravendita e vedi se è citata da qualche parte la frase "...47/85 e successive modificazioni" ;)

La necessità della conformità della piantina catastale invece mi pareva un obbligo abbastanza recente, tra l'altro la correzione delle piantine catastali diventa un obbligo quando le modifiche modificano la rendita, spostare una porta potrebbe esser ininfluente e non determinare l'obbligo.

Da dove scrivi?
 

marcobo

Membro Junior
Privato Cittadino
Scrivo da Bologna.

Comunque, a differenza di post precedenti, nel mio caso la piantina del catasto, che é successiva all'approvazione del progetto, é perfettamete conforme all'appartamento, che non sembra mai essere stato modificato nei sui 60 anni di esistenza. Quello che dovrei regolarizzare é il progetto iniziale (presentato nel 1950!).
Ma se la realizzazione non era conforme al progetto, come mai é stata registrata al catasto senza nessun problema?
Poi un altra cosa: nel progetto la piantina del mio piano é classificata come "Piano Tipo", e differisce per questo da quelle del piano terra ed ultimo piano. Insomma si riferisce ad uno dei 3 piani intermedi, fra cui il mio, ma non compare la dicitura esatta del piano come per la piantina catastale.
 

marcobo

Membro Junior
Privato Cittadino
Per quanto riguarda la frase "...47/85 e successive modificazioni", essa compare nel rogito con cui ho acqusitato la casa.
Ma leggendo le dichiarazione della parte venditrice si trova scritto:
" la costruzione dell'immobile é iniziata prima di settembre 1967"
"non sono state apportate all'immobile in oggeto modifice, variazioni, mutamenti di destinazione d'uso e quant'altro soggetto a concessione, autorizzazione ovvera a pagametno di somme di qualsia genere e non risultino a carico provvedimenti sanzionatori".
Ma nulla dice che la piantina catastane non possa essere difforme dal porgetto presentato in comune....
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Se c'è una licenza edilizia o un progetto pre-esistente è sicuramente perchè era nella parte urbanizzata della città, altrimenti non sarebbe stato rintracciato in comune... pur essendo ante '67, quindi, se non fosse conforme va regolarizzato e se ci sono difformità urbanistiche vanno sanate, anzi, andava fatto la volta che hai comprato tu. Sempre che ci siano davvero, chiaro.

La piantina catastale deve esser conforme allo stato dell'immobile, così come le carte in comune, quindi la corrispondenza è ereditata :) se a = b e b = c -> a= c.

Tra l'altro, la conformità delle piantine catastali è ben più recente e come ti ho detto sopra, se le differenze non sono sostanziali e non modificano la rendita e la destinazione dei vani, spesso non è considerata indispensabile a pena di nullità.

qui all'art. 19 (c. 14) trovi una traccia

http://www.bosettiegatti.com/info/norme/statali/2010_0122.htm#19

qui la 47/85

http://www.bosettiegatti.com/info/norme/statali/1985_0047.htm

qui tutto il resto:

http://www.bosettiegatti.com/info/norme/statali/2001_0380.htm

ci sono altre infinite leggi sull'urbanistica ma qui trovi le cose che ti servono, nel caso.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Comunque, a differenza di post precedenti, nel mio caso la piantina del catasto, che é successiva all'approvazione del progetto, é perfettamete conforme all'appartamento, che non sembra mai essere stato modificato nei sui 60 anni di esistenza. Quello che dovrei regolarizzare é il progetto iniziale (presentato nel 1950!).

Non capisco dove sia allora la difformità, per caire meglio e darti una risposta, la piantina catastale è uguale a quella del rprogetto del 1950?

Se non sono uguali in cosa si differiscono?
una diversa distribuzione delle stanze completamente divera?
un muro (specifica se portante o no) in diversa ubicazione o cosa?
 

marcobo

Membro Junior
Privato Cittadino
progetto e piantina catastale differiscono per la posizione di un muro non portante e per la posizione di una porta, pure in un muro non portante. Lo stato dell appartamento corrisponde alla piantina catastale (che è' l' unica allegata al rogito di acquisto).
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Il notaio che fece il tuo atto fu, a mio parere, alquanto sbrigativo.
Inoltre ricordo che l'ante-1967 vale se finito prima del 1967 e non se iniziato prima del 1967.
Comunque il passato è passato : o si trova un'altro notaio che rogiti la vendita di adesso o bisogna seguire le istruzioni di questo notaio.
E' difficile fare cambiare idea ad un notaio : solo la paura di perdere il cliente può farlo meditare.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Se la modifica non comporta una variazione ai fini fiscali della rendita non occorre aggiornare la planimetria ma basta una certificazione tecnica da allegare al rogito, ovviamente tale modifica deve essere supportata dall'apposita dia di modifiche interne oppure dalla variante depositata al comune.

Per capirci se la parete (non chiamamolo muro perche potrebbe essere confuso per manufatto portante) se in realtà è posta adistanza di esempio m 3 rispetto alla parete di fronte alla stessa, mentre nella planimetria la distanza corrisponde a misure poco discordanti quali 3,10 m o 2,9 m, la variazione docfa non va presentata. il tutto deve essere supportato dell'avvenuta variante depositata o di comunicazione dia di aver variato l'ubicazione della parete, parimenti per la porta poco importa se è a dx, a sx, o centrale rispetto ad una parete tra realtà e planimetria catastale.
 

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