skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Molti di voi avranno avuto nella loro vita imprenditoriale o finanziaria la sensazione di trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
La verità è che il mondo di oggi, per parafrasare un famoso libro, "non è un paese per vecchi", non è cioè un gran bel posto per viverci.
La realtà però è a mio avviso leggermente differente e (sempre secondo me) quello di domani rischia di essere molto peggio.
Non so perchè ma parlando con diversi operatori del settore ho spesso la sensazione che considerino il mercato immobiliare al pari di un mondo asettico (o almeno l'hanno considerato tale prima di doversi rendere necessariamente conto della dura realtà), indipendente dai fattori che regolano finanza in generale e politiche monetarie.
Questa sensazione può in parte essere giustificata dall'andamento del settore negli anni 2000/2007 quando a fronte di una crisi che aveva già investito diverse categorie commerciali con una produzione non qualificata che dopo il crollo del muro di berlino aveva iniziato a delocalizzare verso est prima e verso oriente poi, con la nascita dei centri commerciali che avevano reso obsoleti negozietti di paese e botteghe, con mete esotiche a prezzi low cost che avevano sostituito nelle scelte del ceto medio basso i soggiorni fuori porta...questa sensazione dicevamo è stata resa possibile da un più semplice accesso al credito che ha sostenuto per quasi un decennio l'andamento di un settore in controtendenza rispetto alle condizioni di salute della parte produttiva del paese.
La stessa sensazione l'hanno avuta gli investitori di borsa nel decennio precedente, quelli che hanno scommesso sul nasdaq e sui titoli legati alla new economy.
Vi invito dunque a riflettere sul fatto che il più grosso attore sul mercato dei bond a livello mondiale prevede nelle sue stime una probabile crisi globale con conseguente recessione nella misura del 60% delle possibilità entro i prossimi 3/5 anni.
La tendenza ad assistere alle recessioni globali aumenta qualvolta l'indebitamento dei paesi è molto alto, situazione alla quale stiamo assistendo da qualche anno a questa parte nella parte occidentale del globo.
Probabilmente, in merito alla recessione futura che vede probabilità relativamente alte, a farne le spese saranno quei paesi che sono cresciuti in modo rapido e sorprendente come la Cina e l'India. Queste due economie, seppur con alte percentuali di crescita dei Pil, non hanno dimostrato forza nella competitività internazionale se non con bassi prezzi all'acquisto e bassi costi dei fattori produttivi. Uno stop della Cina e dell'India potrebbe portare ad una nuova recessione di stampo globale accompagnata dallo stop del Brasile, un paese che ha delle ottime vetrine future (vedi mondiali di calcio e Olimpiadi) ma che soffre ancora dei problemi riguardanti la distribuzione di ricchezza, una piaga che in questo paese non ha mai trovato risoluzione.
Citata dunque questa nefasta previsione non posso che constatare che anche per l'oro (investimento sinora prediletto in tempi di crisi e quindi potenzialmente positivo) si delineano scenari inusuali.
Ritengo personalmente che le quotazioni attuali non potranno reggere oltre e sposo l'ipotesi di un grande economista che ne profetizza il crollo.
A guardare i grafici si è in grado di fare, a colpo d'occhio, una primissima prognosi: quei 1900 dollari l'oncia dell'estate 2011 sono, ormai, un lontano ricordo. Passato quel picco, le quotazioni del metallo prezioso hanno fallito poi l'attacco ai $1800 per ben tre volte: nel novembre 2011, nel febbraio e nell'ottobre 2012. Poi un 'lento', quasi inesorabile, declino verso i 1$00 dollari (circa) attuali. Che destino avrà l'oro?
L'oro scenderà fino ai $1000 per oncia, quasi la metà di quel massimo livello raggiunto nell'estate 2011.
I Quantitative Easing che duplicano o triplicano la base monetaria nell'economie avanzate non frenano la caduta dei prezzi globali.
Questa mancanza di un'inflazione 'convinta' è un fattore chiave per la caduta dei prezzi del metallo prezioso. Come è possibile tutto questo? Presto detto:

"La ragione è semplice: mentre la base monetaria è in espansione, la velocità di circolazione della moneta è collassata, con le banche che accumulano la liquidità nella forma di riserve in eccesso. Il deleveraging del debito pubblico e privato ha mantenuto la crescita della domanda globale sotto quella dell'offerta"

L'oro, in aggiunta, non è più così remunerativo: la paventata ripresa globale promossa da altri investitori con percentuali di realizzo ben oltre il 40% residuo rispetto alle predette previsioni, fornisce un chiaro supporto ad asset come le azioni e il segmento del real estate.
Il mercato dell'oro sembra maggiormente sposare questa tesi.
E del mercato immobiliare cosa ne sarà?
Fatemi indovino e vi farò ricchi diceva mio nonno, ciò nonostante ritengo che di spazio residuo ce ne sia.
Il problema stà nei termini...
Il mercato residenziale soffre e secondo me soffrirà ancora per molto se le previsioni di cui sopra non verranno disattese (cosa di cui dubito) ma (e secondo me solo nel "ma" vi è vera salvezza)
il mercato speculativo procederà a gonfie vele come procede oggi e di questo ho personale certezza.
Se guardiamo alle economie più evolute della nostra vediamo un mercato in mano agli investitori con grandi percentuali di conduttori e pochi ma forti locatori.
L'immobiliare del futuro sarà sempre più simile ad un prodotto finanziario?
Ora a voi...
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
i cinesi investono in terreni fertili in africa solo perchè sanno che nel prossimo futuro saranno troppi per poter privare il loro territorio di spazi abitativi/produttivi...
sii serio...quanti immigrati vuoi far arrivare per avere le loro stesse problematiche?
 

Graf

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Privato Cittadino
Intendevo dire terreni italiani.
L'agricoltura pare sia l'unico settore in espansione in Italia.
Un 9% in più di addetti nel 2012 rispetto a 2011.
Si parla, però, di cifre assolute piuttosto modeste.
E potrebbe essere un'espansione temporanea ed occasionale.

Data l'opacità della nostra situazione economica e la difficoltà di fare una previsione credibile circa la sua l'evoluzione, mi tengo ben stretti il terreno a vigna che ho in Abruzzo e pure il caratteristico casale di campagna che apparteneva ai miei bisnonni.
In casi estremi, ci posso sempre allevare polli e conigli, coltivare ortaggi e frutta (c'è pure un pozzo) e diventare apicultore.
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Da speculatore devo dirti che c'è di meglio...da cultore del genere devo dirti che se hai chi se ne occupa è un bel giocattolo.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Standard and Poors ha appena declassata di nuovo l'Italia.
Ormai siamo BBB.
Che non ha niente a che fare con Brigitte Bardot....
 

Ale.

Membro Senior
Professionista
L'immobiliare del futuro sarà sempre più simile ad un prodotto finanziario?

soprattutto nella vecchia europa.......non c'è scampo. La casa come acquisto che dura generazioni non ha fran senso, soprattutto ai livelli attuali di indebitamento

I giocattoli non producono generi alimentari.
i giocattoli belli sono quelli che si possono dare a tutti i bambini del mondo .........:amore:
 

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