Mil

Membro Senior
In ogni caso la mia sensazione è che la situazione sia catastrofica, per una molteciplicità di motivi, di cui la burocratizzazione è forse davvero l'ultimo per rilevanza.
Il primo aspetto è di natura economica (prezzi alti, salari stabili, mancanza di credito, disoccupazione...problemi che sappiamo insomma). Un aspetto che (quel che è peggio) tocca anche la fascia non squattrinata, che è diventata decisamente oculata e prudente.
Il secondo aspetto è qualitativo e di offerta: eccessiva e per di più non apprezzata dal potenziale acquirente. Dopo anni di ubriacatura in cui la gente ha comprato di tutto, dalle mansarde ai seminterrati inagibili indebitandosi fino al collo si è passati all'opposto. Improvvisamente. Come se venissimo da una fase storica di schizofrenia tanto di tipologia di abitazioni quanto di prezzi.
Il terzo problema è sociologico: alla scarsa domanda si sta aggiungendo un serio, serissimo problema. Chi deve comprare, tipicamente giovani, da tempo sta lasciando il nostro paese o ha in mente di farlo, attratti da nazioni in cui gli stipendi sono più alti e i costi della vita in proporzione molto più bassi. Fenomeno addirittura diffuso verso il cosiddetto secondo mondo per quanto riguarda invece le fasce meno ambiziose e meno abbienti.
Sono situazioni che devono porci degli interrogativi. Ammesso che ne riusciamo a percepire seriamente la portata.[DOUBLEPOST=1392291490,1392291366][/DOUBLEPOST]
è quello che sosteneva i tessitori all'introduzione del telaio meccanico...

La differenza è che se dovevi rivendere il telaio manuale non è che ti cambiavano le regole in corsa sulla base del telaio meccanico. E qui non c'è stata un'innovazione tecnologica, solo pretestuosità burocratica cretina.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
mah... io credo che il terzo punto "cuberà" pochissime migliaia di teste.
il vero punto è secondo me il secondo, unito al fatto - devastante - che ci sono forse più case libere che persone.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
La differenza è che se dovevi rivendere il telaio manuale non è che ti cambiavano le regole in corsa sulla base del telaio meccanico. E qui non c'è stata un'innovazione tecnologica, solo pretestuosità burocratica cretina.

non mi riferivo al telaio ma all'operatore che è rimasto disoccupato d'emblèe.
non è che che ai tessitori sia stato dato il tempo "per adeguarsi alla novità".
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
In ogni caso la mia sensazione è che la situazione sia catastrofica, per una molteciplicità di motivi, di cui la burocratizzazione è forse davvero l'ultimo per rilevanza.
Il primo aspetto è di natura economica (prezzi alti, salari stabili, mancanza di credito, disoccupazione...problemi che sappiamo insomma). Un aspetto che (quel che è peggio) tocca anche la fascia non squattrinata, che è diventata decisamente oculata e prudente.
Il secondo aspetto è qualitativo e di offerta: eccessiva e per di più non apprezzata dal potenziale acquirente. Dopo anni di ubriacatura in cui la gente ha comprato di tutto, dalle mansarde ai seminterrati inagibili indebitandosi fino al collo si è passati all'opposto. Improvvisamente. Come se venissimo da una fase storica di schizofrenia tanto di tipologia di abitazioni quanto di prezzi.
Il terzo problema è sociologico: alla scarsa domanda si sta aggiungendo un serio, serissimo problema. Chi deve comprare, tipicamente giovani, da tempo sta lasciando il nostro paese o ha in mente di farlo, attratti da nazioni in cui gli stipendi sono più alti e i costi della vita in proporzione molto più bassi. Fenomeno addirittura diffuso verso il cosiddetto secondo mondo per quanto riguarda invece le fasce meno ambiziose e meno abbienti.
Sono situazioni che devono porci degli interrogativi. Ammesso che ne riusciamo a percepire seriamente la portata.[DOUBLEPOST=1392291490,1392291366][/DOUBLEPOST]

La differenza è che se dovevi rivendere il telaio manuale non è che ti cambiavano le regole in corsa sulla base del telaio meccanico. E qui non c'è stata un'innovazione tecnologica, solo pretestuosità burocratica cretina.

Mi spiace ma continuo a far fatica a condividere giudizi sempre cosi' generici spalmati sulla totalità della popolazione come se il destino dei singoli fosse solo in mano au un unico burattinaio. Ad onor del vero mi rendo conto che se hai una visione dei soli ultimi 20 anni il giudizio diventa parziale al pari di quello del sottoscritto che non ha visto il dopoguerra:
Ad inizio anni '70 il livello di qualità della vita era inverosimilmente molto piu' basso di quello di oggi, le case degli immigrati odierni erano abitate da italiani che spesso non avevano bagno in casa.
Gli anni settanta sono stati un decennio terribile tra crisi economiche, terrorismi, tensioni sociali.
Il livello culturale del paese era molto peggiore di quello di oggi altro che preoccuparsi della burocrazia e delle ore necessarie per ottenere un certificato.
Tuttavia a fronte di cio' chi oggi ha meno di 40 anni scrive, senza saperlo, che allora esisteva il lavoro, semmai coi parametri odierni si possa chiamarlo cosi'. In sostanza spesso maggiore è il benessere/cultura e maggiore sono i rimpianti sul passato di chi il passato non l'ha vissuto realmente né lo conosce. In pratica è come dire: "sono sfortunato perché nato nell'epoca sbagliata".
Per tornare ad oggi non è vero che sia tutto il paese in ginocchio ma solo una parte, né piu' né meno di quanto accadde alla fine degli anni '70 quando gli investitori dei buoni postali si accorsero di aver perso risparmio con l'inflazione ed iniziarono a comprare case.
Quello che vogli dire è che ogni epoca ha le sue crisi e poco conta voltarsi indietro ma l'unica strada è quella di guardare avanti con l'impegno quotidiano.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
Mi spiace ma continuo a far fatica a condividere giudizi sempre cosi' generici spalmati sulla totalità della popolazione come se il destino dei singoli fosse solo in mano au un unico burattinaio. Ad onor del vero mi rendo conto che se hai una visione dei soli ultimi 20 anni il giudizio diventa parziale al pari di quello del sottoscritto che non ha visto il dopoguerra:
Ad inizio anni '70 il livello di qualità della vita era inverosimilmente molto piu' basso di quello di oggi, le case degli immigrati odierni erano abitate da italiani che spesso non avevano bagno in casa.
Gli anni settanta sono stati un decennio terribile tra crisi economiche, terrorismi, tensioni sociali.
Il livello culturale del paese era molto peggiore di quello di oggi altro che preoccuparsi della burocrazia e delle ore necessarie per ottenere un certificato.
Tuttavia a fronte di cio' chi oggi ha meno di 40 anni scrive, senza saperlo, che allora esisteva il lavoro, semmai coi parametri odierni si possa chiamarlo cosi'. In sostanza spesso maggiore è il benessere/cultura e maggiore sono i rimpianti sul passato di chi il passato non l'ha vissuto realmente né lo conosce. In pratica è come dire: "sono sfortunato perché nato nell'epoca sbagliata".
Per tornare ad oggi non è vero che sia tutto il paese in ginocchio ma solo una parte, né piu' né meno di quanto accadde alla fine degli anni '70 quando gli investitori dei buoni postali si accorsero di aver perso risparmio con l'inflazione ed iniziarono a comprare case.
Quello che vogli dire è che ogni epoca ha le sue crisi e poco conta voltarsi indietro ma l'unica strada è quella di guardare avanti con l'impegno quotidiano.

uh...
sai che, per quanto possa ricordare (negli anni 70 ero piccino) non me li ricordo così bui gli anni 70?
appartengo alla piccola borghesia di impiegati e operai; eppure,
almeno nel milanese erano davvero pochi quelli che vivevano nelle case di ringhiera con il bagno in comune.
per il resto, chi in affitto, chi comprando bene o male tutti avevano i loro 70-100 mq e la 127 o 128 sottocasa.
e, di solito, in casa lavora solo il marito e il mutuo era a 10 anni...
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
uh...
sai che, per quanto possa ricordare (negli anni 70 ero piccino) non me li ricordo così bui gli anni 70?
appartengo alla piccola borghesia di impiegati e operai; eppure,
almeno nel milanese erano davvero pochi quelli che vivevano nelle case di ringhiera con il bagno in comune.
per il resto, chi in affitto, chi comprando bene o male tutti avevano i loro 70-100 mq e la 127 o 128 sottocasa.
e, di solito, in casa lavora solo il marito e il mutuo era a 10 anni...

Anch'io sono di Milano e stavo molto bene ma ti garantisco che se potessimo tornare indietro di 40 anni ti accorgeresti immediatamente della differenza. Bisogna valutare l'insieme delle situazioni e non solo un paio di esempi (la gente faceva mutuo a 10-15 anni perché risparmiava senza concedersi nulla anche perché pagava gli interessi al 15%).
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
diverso era diverso.
senz'altro, tanto per dirne una, le cose si cambiavano solo quando si rompevano e non si potevano più riparare (e duravano una vita in più).
forse avevamo poco (ma c'erano i nonni che scassavano i cabasisi "che loro non avevano niente...); però è anche vero che a 25 anni si usciva da casa di mamma e papà e si riusciva a metter su casa...

Credo che le due epoche siano riassumibili tramite la teoria di Maslow:
Ad inizio ann'70 eravamo ai piedi della piramide, oggi siamo piu' in alto col terrore di ruzzolare in basso
http://it.wikipedia.org/wiki/Abraham_Maslow


eh... se ricordo bene però, uno dei primi gradini della piramide, subito dopo "salvare la ghirba" e "riempire la pancia" è aver un tetto in testa.
e qui mi sa che casca l'asino....
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Alto