NMC architetto

Membro Attivo
Professionista
Salve a tutti!
Questa sembra incredibile... allora, sussiste un subalterno di un garage intestato catastalmente ad un solo proprietario, questo signore vorrebbe sopprimere il detto subalterno e costituirne 4 diversi nuovi (con la solita procedura DocFa) che verrebbero intestati ai legittimi proprietari. Ora sappiamo che il documento DocFa andrebbe firmato dai legittimi proprietari, ebbene, ce ne sono 2 che stranamente non vogliono firmare il cartaceo per quanto assurdo possa sembrare anche se suppongo sia legato al classico detto "non firmo, non pago.. e poi si vedrà".
Ora, valutando la questione sono sorte delle possibili soluzioni:
1. Frazionare in nuovi 4 subalterni e assegnarne i nomi a 2 dei firmatari e degli altri due lasciare il nominativo di quanto risultava al catasto precedentemente (anche se non ne è il legittimo proprietario).
2. Frazionare in nuovi 3 subalteni e assegnarne i nomi a 2 dei firmatari e lasciare la restante area non frazionata con il nominativo di quanto risultava al catasto precedentemente (idem).
Inotre, è possibile non mettere l'intestatario di un nuovo subalterno costituito specie quando non vi è certezza dello stato proprietario? Altre soluzioni?
Ringrazio anticipatamente chiunque risolva l'arcano.
NMC
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Questa sembra incredibile... allora, sussiste un subalterno di un garage intestato catastalmente ad un solo proprietario, questo signore vorrebbe sopprimere il detto subalterno e costituirne 4 diversi nuovi (con la solita procedura DocFa) che verrebbero intestati ai legittimi proprietari.
Uhmmm :occhi_al_cielo:

vado ad interpretazione
prima cosa da fare è scindere quello che risulta in catasto (il catasto non è probatorio c'è chi usa dire probante ) tolti i vari modi di dire nelle diverse località , la cosa che allinea tutte le diverse Regioni del nostro stupendo Paese è che quello che risulta in catasto non assicura l'effettiva proprietà del bene.


subalterno e costituirne 4 diversi nuovi (con la solita procedura DocFa) che verrebbero intestati ai legittimi proprietari.

da queste parole mi sembra di interpretare che si parli di una proprietà pro-indivisa tra più soggetti (quindi tutti sono proprietari di tutto in base alla loro quota di possesso ma non realmente definita salvo accordi scritti privati tra le parti) .

Quindi sarebbe opportuno, se fosse così , una delibera dell'assemblea condominiale o in assenza di un vero e proprio condominio dei comproprietari , che approvi tale volontà di frazionamento e scoglimento della "comunione"

secondo passo , una volta concordato ed individuato e soprattutto accettato tra le parti in causa il "questo è mio e questo è tuo" passare al frazionamento .

Ultimo Step un atto notarile di divisione dove a ciascun comproprietario viene assegnato il subalterno risultante dal frazionamento fatto in base alle precedenti volontà manifestate.
 

NMC architetto

Membro Attivo
Professionista
Grazie di questa prima interpretazione...
dovrei aggiungere che:
1. Esiste una sentenza di Tribunale che ha deliberato la necessità del frazionamento (oggetto della causa civile), indicando sia i vari subalterni da costituire che i legittimi proprietari. Ergo, interpretabile come "scioglimento della comunione del bene".
2. Ognuno dei 4 proprietari risulta essere in possesso di atto notarile che ne attesta la legittima.
In pratica, due dei suddetti non vogliono "perfezionare" quanto scaturito dalla sentenza...
la domanda è si può comunque frazionare in assenza di accordo di tutte le parti?
Saluti
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
1. Esiste una sentenza di Tribunale che ha deliberato la necessità del frazionamento (oggetto della causa civile), indicando sia i vari subalterni da costituire che i legittimi proprietari. Ergo, interpretabile come "scioglimento della comunione del bene".
Cosa recita espressamente la sentenza?

2. Ognuno dei 4 proprietari risulta essere in possesso di atto notarile che ne attesta la legittima.
i titoli cosa rcitano nella parte descrittiva del bene?


In pratica, due dei suddetti non vogliono "perfezionare" quanto scaturito dalla sentenza...
cosa ne pensa l'avvocato circa questa loro volontà?
 

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