aLEcAS

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@Rosa1968, prova ad immaginare che il coniglio della storiella sia questo, un po' "brutto ed antipatico"...
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potrebbe servire come dolcetto per ingoiare la pillola...
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aLEcAS

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Ho deciso. Nonostante penso di essere comunque nel giusto, visto gli obblighi della proposta, il preliminare, ...ecc, faccio tagliare l'albero il 19.05 e li convoco all'atto.
Quando avrò gli assegni in mano, qualche sassolino da togliere dalle scarpe ci sarà.

Mi sono convinto ad assecondare l'acquirente per il timore che altrimenti non prosegua l'affare, ma anche...

...ho avuto paura per un pessimistico possibile scenario futuro che mi sono fatto.

"Pur premessa l'ipotesi di aver io "ragione":
- può l'acquirente senza l'abbattimento dell'albero, non presentarsi al rogito dicendo che non ho rispettato degli accordi presi?
- può l'acquirente pretende l'esecuzione forzata del contratto o la restituzione del doppio della caparra versata?
- può l'acquirente far precedere una causa civile dal sequestro conservativo del mio conto corrente e bloccare la vendita della casa?"


Capisci, @ingelman , che la mia decisione di abbattere l'albero prima dell'atto è stata dolorosa, ma presa per non finire dalla padella nella brace per dei futili capricci? :cauto:

La pianta è realmente pericolosa, perciò il comune confermando l'autorizzazione al taglio, sostenuta dalla perizia dell'agronomo che dice che la pianta deve essere abbattuta, non si è messo in tasca la possibilità di una futura ordinanza di abbattimento per motivi di sicurezza, inoltre se dovesse succedere un danno causato dalla pianta, con gli elementi agli atti attualmente esistenti, l'assicurazione che ho e nessun'altra assicurazione li coprirebbe.

Grazie a chiunque mi darà una risposta.

 
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francesca63

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Ho deciso. Nonostante penso di essere comunque nel giusto, visto gli obblighi della proposta, il preliminare, ...ecc, faccio tagliare l'albero il 19.05 e li convoco all'atto.
Quando avrò gli assegni in mano, qualche sassolino da togliere dalle scarpe ci sarà.
Hai fatto quanto dovevi fare, non serve esagerare.
Lascia che alla quercia ci pensino gli acquirenti. Hai verificato, come pattuito, la possibilità di abbattimento, perché vuoi anche farla abbattere prima dell’atto?
Se temporeggiano per il rogito, avrai altre azioni da mettere in campo, senza preoccuparti della quercia.
Oltretutto , è anche possibile che dopo l’abbattimento ti dicano che era meglio prima, con la pianta.E il giardino sarà per un po’ in disordine , quindi non toccare niente e lascia che se la sbrighino loro.
 

francesca63

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Pur premessa l'ipotesi di aver io "ragione":
- può l'acquirente senza l'abbattimento dell'albero, non presentarsi al rogito dicendo che non ho rispettato degli accordi presi?
- può l'acquirente pretende l'esecuzione forzata del contratto o la restituzione del doppio della caparra versata?
- può l'acquirente far precedere una causa civile dal sequestro conservativo del mio conto corrente e bloccare la vendita della casa?"
1) no, da quanto scritto
2) perché esecuzione forzata del contratto ? Il contratto è una vendita, che tu vuoi fare, mica il taglio della pianta
3)sei tu quello che deve prendere i soldi: perché sequestro conto corrente ?
 

aLEcAS

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Ok, questo aspetto non è stato ben gestito. Perché io proprietario posso anche verificare lo stato di salute della pianta, ma come si sa, gli alberi sono un bene della collettività e non posso arbitrariamente deciderne l'abbattimento e te che hai visto la casa con la pianta, non puoi pretendere cose che io, per i motivi succitati non posso fare azioni di abbattimento.
In sintesi ma non troppo...
@Rosa1968 , non ti lamentare, perchè la storiella sul coniglio era molto ma molto corta.
Il problema penso che sia stato di aver accettato come clausola della proposta la "verifica della possibilità di tagliare la quercia", inizialmente da me interpretato come produzione della modulistica e delle norme vigenti del comune e da me trasmesse per e-mail (vedi pag. 42 dell'allegato nella risposta #243), poi gli acquirenti hanno cominciato ad allargare le pretese, tra l'altro pressando l'AI con toni offensivi nei miei confronti con mail che ho ricevuto successivamente (vedi in fondo a pag. 46),
nel frattempo per accontentare la parte acquirente si è deciso di ottenere l'autorizzazione al taglio accordandoci che le spese necessarie alla perizia agronomica le avrebbe sostenute l'acquirente (come scritto nelle mail degli stessi), poi l'acquirente si è autoridotto l'impegno a 200 ed infine sostenendo in una telefonata che non avrebbe speso più niente per la relazione "non facciamo nessuna relazione agronomica tanto è inutile perché la pianta non si può tagliare, ...me l'ha detto mia sorella che abita dopo la vicina confinante", per non fare saltare l'affare ed intimorito dall'AI "potrebbero chiederti indietro il doppio della caparra versata con la Proposta", ho deciso di contattare io l'agronomo ed ottenere l'autorizzazione dal comune, poi avvenuta il 29.12.
Al preliminare, nessuna clausola sospensiva, concedono più soldi rispetto a quanto scritto nella proposta, (30000 anziché 20000, come sapevo essere già disposti fin da subito, prima verbalmente e poi confermato nella loro mail) (vedi in fondo a pag. 46), ma mi chiedono di eseguire dei lavori alla casa prima del rogito ed io dico loro di no, allora mi richiedono verbalmente la possibilità di tagliare la pianta a loro spese entro fine aprile e cioè prima che la pianta aggiungesse le foglie. Io ingenuamente acconsento, ma non tengo in considerazione i programmi di mio fratello che ha dell'uva ad appassire sotto il portico della casa. Giunti a fine aprile la pianta comincia a mettere foglie mi sollecitano il taglio, l'autorizzazione c'è ma mio fratello non vuole né spostare l'uva né fare tagliare la pianta finché lo decide lui. Spiego la situazione ai miei (sapevano da subito, ma fanno finta di niente), discutiamo tra noi e decidiamo che è da fare appena prima dell'atto tra il 7 e 11 maggio. L'acquirente contatta la ditta che deve eseguire i lavori che gli dice "il preventivo deve essere aggiornato, perché abbattere la pianta fogliata costa di più", l'acquirente mi contatta e mi riferisce che lei è disposta a spendere solo quanto inizialmente preventivato ed il resto dovrò pagarlo io, accetto nuovamente il cambio degli accordi, attendo conferma della data definitiva che è il 10 maggio. La via entra in sommossa comincia a chiamare in comune, io cerco di muovermi d'anticipo ad imminenti problemi, organizzo per l'8 maggio il taglio con altra ditta, ma le rotture di cog****i hanno effetto ed ottengono l'avvio del procedimento per l'annullamento all'autorizzazione, io più che arrabbiato, mi pronuncio in disapprovazione con il sindaco, chiedo appuntamento in agenzia con gli acquirenti, ma questi si rifiutano perché sono arrabbiati con me.
mahh...
Il comune al fine di concludere il procedimento contatta un agronomo che relaziona che la pianta è da abbattere perché pericolosa.
So in anticipo dal comune il pronunciamento che conferma l'autorizzazione, ricevo nuove conferme che gli acquirenti non collaborano con me, allora spazientito dico loro che la pianta se la taglieranno loro. Continui No da loro e dall'AI, con minacce di non venire all'atto, richiedo posticipo per ottenere le autorizzazioni, leggo lettere in agenzia dove dicono che io mi impegno a tagliare la pianta ed omettono che loro devono pagare l'importo preventivato....
ora pretendo le dovute correzioni degli accordi anche verbali presi e stop.
Mi hanno esaurito.
PIANTIAMOLA, E DIAMOCI UN TAGLIO.
 
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ingelman

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In sintesi ma non troppo...
@Rosa1968 , non ti lamentare, perchè la storiella sul coniglio era molto ma molto corta.
Il problema penso che sia stato di aver accettato come clausola della proposta la "verifica della possibilità di tagliare la quercia", inizialmente da me interpretato come produzione della modulistica e delle norme vigenti del comune e da me trasmesse per e-mail (vedi pag. 42 dell'allegato nella risposta #243), poi gli acquirenti hanno cominciato ad allargare le pretese, tra l'altro pressando l'AI con toni offensivi nei miei confronti con mail che ho ricevuto successivamente (vedi in fondo a pag. 46),
nel frattempo per accontentare la parte acquirente si è deciso di ottenere l'autorizzazione al taglio accordandoci che le spese necessarie alla perizia agronomica le avrebbe sostenute l'acquirente (come scritto nelle mail degli stessi), poi l'acquirente si è autoridotto l'impegno a 200 ed infine sostenendo in una telefonata che non avrebbe speso più niente per la relazione "non facciamo nessuna relazione agronomica tanto è inutile perché la pianta non si può tagliare, ...me l'ha detto mia sorella che abita dopo la vicina confinante", per non fare saltare l'affare ed intimorito dall'AI "potrebbero chiederti indietro il doppio della caparra versata con la Proposta", ho deciso di contattare io l'agronomo ed ottenere l'autorizzazione dal comune, poi avvenuta il 29.12.
Al preliminare, nessuna clausola sospensiva, concedono più soldi rispetto a quanto scritto nella proposta, (30000 anziché 20000, come sapevo essere già disposti fin da subito, prima verbalmente e poi confermato nella loro mail) (vedi in fondo a pag. 46), ma mi chiedono di eseguire dei lavori alla casa prima del rogito ed io dico loro di no, allora mi richiedono verbalmente la possibilità di tagliare la pianta a loro spese entro fine aprile e cioè prima che la pianta aggiungesse le foglie. Io ingenuamente acconsento, ma non tengo in considerazione i programmi di mio fratello che ha dell'uva ad appassire sotto il portico della casa. Giunti a fine aprile la pianta comincia a mettere foglie mi sollecitano il taglio, l'autorizzazione c'è ma mio fratello non vuole né spostare l'uva né fare tagliare la pianta finché lo decide lui. Spiego la situazione ai miei (sapevano da subito, ma fanno finta di niente), discutiamo tra noi e decidiamo che è da fare appena prima dell'atto tra il 7 e 11 maggio. L'acquirente contatta la ditta che deve eseguire i lavori che gli dice "il preventivo deve essere aggiornato, perché abbattere la pianta fogliata costa di più", l'acquirente mi contatta e mi riferisce che lei è disposta a spendere solo quanto inizialmente preventivato ed il resto dovrò pagarlo io, accetto nuovamente il cambio degli accordi, attendo conferma della data definitiva che è il 10 maggio. La via entra in sommossa comincia a chiamare in comune, io cerco di muovermi d'anticipo ad imminenti problemi, organizzo per l'8 maggio il taglio con altra ditta, ma le rotture di cog****i hanno effetto ed ottengono l'avvio del procedimento per l'annullamento all'autorizzazione, io più che arrabbiato, mi pronuncio in disapprovazione con il sindaco, chiedo appuntamento in agenzia con gli acquirenti, ma questi si rifiutano perché sono arrabbiati con me.
mahh...
Il comune al fine di concludere il procedimento contatta un agronomo che relaziona che la pianta è da abbattere perché pericolosa.
So in anticipo dal comune il pronunciamento che conferma l'autorizzazione, ricevo nuove conferme che gli acquirenti non collaborano con me, allora spazientito dico loro che la pianta se la taglieranno loro. Continui No da loro e dall'AI, con minacce di non venire all'atto, richiedo posticipo per ottenere le autorizzazioni, leggo lettere in agenzia dove dicono che io mi impegno a tagliare la pianta ed omettono che loro devono pagare l'importo preventivato....
ora pretendo le dovute correzioni degli accordi anche verbali presi e stop.
Mi hanno esaurito.
PIANTIAMOLA, E DIAMOCI UN TAGLIO.
Secondo me il tuo post è stato troppo sintetico
troppo breve
Gli amici quando leggono questi post telegrafici abbandonano subito il thread
:malato:
prova a spiegarti meglio aggiungendo qualche frase in più
non essere tirato
argomenta :giocherellone:
 

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