Buongiorno a tutti, sono un neo-iscritto al forum e spero di non postare una domanda ampiamente dibattuta in altre occasioni. Ho trovato situazioni simili ma con alcune differenze che a me, in quanto ignorante in materia, sembrano sostanziali. Non so più cosa pensare. Vorrei acquistare una piccola casa di 120mq, unità immobiliare suddivisa catastalmente in 2 appartamenti, ognuno di 60mq (calpestabili, se non ricordo male), finora usata dal proprietario come seconda casa. L'agenzia mi ha reso nota la situazione catastale solo alla seconda visita dell'immobile (quando si doveva procedere con la proposta di acquisto), sostenendo che fino ad allora non aveva fatto nessuna visura della proprietà. I due appartamentini sono già collegati da scala interna e presentano due piccoli bagni; dei due "cucinotti" originali, solo uno è usato in tal senso, mentre l'altro è stato attrezzato come piccola lavanderia. L'agente immobiliare mi ha invitato a presentare la proposta di acquisto, con validità di 15 giorni, con la clausola dell'avvenuto accorpamento dei due sub (spero sia giusto) al catasto da effettuarsi a cura del venditore prima dell'atto. Devo aggiungere che nonostante la casa si trovi su una piccolissima striscia di terreno, presenta due cancelletti separati sue due vie distinte, per cui ha due numeri civici, pur avendo un unico indirizzo ufficiale (da quello che ho capito).. Mi chiedo: ma un accorpamento catastale è sempre possibile? O la situazione descritta potrebbe renderlo non fattibile? E se non fosse fattibile suppongo che potrei recedere dal contratto ma immagino che la provvigione all'agenzia dovrebbe essere comunque versata o sbaglio? La casa mi piace, la zona anche ma improvvisamente i dubbi mi assalgono e non so cosa fare, perché non vorrei ritrovarmi in una situazione spiacevole. L'agente mi ispira fiducia ma giustamente lui salvaguarda i miei interessi così come quelli del venditore. Ringrazio anticipatamente chiunque possa darmi un consiglio in merito.