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paolog

Ospite
Sono intenzionato ad affittare un'ufficio tramite un'agenzia immobiliare.

Con l'andamento positivo dell'attività, dopo un arco di tempo che va da 6 a 18 mesi si può presentare la possibilità e la necessità di acquistare il medesimo ufficio.

Qualora venga deciso l'acquisto suddetto, l'agenzia immobiliare matura giuridicamente la provvigione sulla compravendita oppure no?

L'eventuale provvigione di cui sopra dipende dal tempo intercorso fra la stipula del contratto d'affitto e la conclusione della compravendita?
 

Antonio Troise

Membro Storico
Agente Immobiliare
ti rivolgi ad un'agenzia per una locazione, trovi l'immobili, firmi il contratto di locazione e paghi l'agenzia per il servizio offerto cioè la mediaizone per una locazione.

Poi il domani ......
 

Marina Langella

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Allora per ora limitati a pagre la provvigione per la locazione...poi quando deciderai di acquistare puoi rivolgerti alla stessa agenzia e concordare una riduzione della provvigione per la vendita. Comunque non credo che tu debba qualcosa all'agenzia per l'eventuale acquisto...non c'è nessun obbligo maturato.
 
P

paolog

Ospite
Giuridicamente trovo plausibile che in caso di successivo acquisto non ci siano provvigioni d'agenzia.

Tuttavia se un eventuale compravendita si verifica in tempi brevi, per esempio 6 mesi, può essere eticamente corretto riconoscere una provvigione ridotta da concordare con l'agenzia.

In quest'ultimo caso, come si concordano provvigioni diverse e in misura ridotta rispetto agli usi e costumi locali?

Se per esempio decido di riconoscere l'1% laddove gli usi e costumi locali sono del 2%, come posso regolarizzare l'accordo in modo da essere al riparo da successivi ed eventuali controlli fiscali?

Il rischio può essere quello che la provvigione ridotta venga contestata con la motivazione di una parte versata "a nero".
 

Valex

Membro Ordinario
Agente Immobiliare
Giuridicamente trovo plausibile che in caso di successivo acquisto non ci siano provvigioni d'agenzia.

Tuttavia se un eventuale compravendita si verifica in tempi brevi, per esempio 6 mesi, può essere eticamente corretto riconoscere una provvigione ridotta da concordare con l'agenzia.
:ok::ok:
per il resto basta che nella dichiarazione di provvigioni ci sia una bella postilla che spiega le motivazioni .. ad ogni modo è un accordo tra le parti, non credo che se vi sia chiara tracciabilità del pagamento si possa accusare qualcuno ...
 
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paolog

Ospite
:ok::ok:
per il resto basta che nella dichiarazione di provvigioni ci sia una bella postilla che spiega le motivazioni ..

Questa è una buona idea oltre che semplice.

ad ogni modo è un accordo tra le parti, non credo che se vi sia chiara tracciabilità del pagamento si possa accusare qualcuno ...

I pagamenti sono da fare tutti con assegno o bonifico, ovviamente.

Il problema può sorgere se, nel caso di contestazione, si venga chiamati a dimostrare quanto contestato e una tale "dimostrazione" può avere costi non indifferenti, tali da essere anche superiori alla parte differenza fra la provvigione "comune" e quella versata.

Faccio un esempio: se verso l'1% su una compravendita di € 200.000 quando su piazza gli usi e costumi sono del 2% e mi viene contestato l'accordo, mi trovo a dover dimostrare tale accordo preso con l'agenzia e questo mi può costare ben più di quell'1% che non è stato versato per consenso reciproco.
 

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