Tobia

Membro Senior
Agente Immobiliare
radottto operativamente ciò vuol dire che dovrò mettere in campo la mia sensibilità, la mia attenzione ai rapporti umani e la mia capacità commerciale (insomma, il lato "artigianale" della professione ) nella parte della trattativa, e la mia capacità di verificare ed eventualmente correggere la situazione urbanistica, catastale, legale, tributaria ecc. ecc. (il lato "tecnico" della professione) prima, durante e dopo la trattativa stessa!


ho trovato la mia anima gemella.. chiamala se vuoi affinità elettiva
:stretta_di_mano::stretta_di_mano:
 

Raoul

Membro Ordinario
A mio avviso una cosa (che possiamo chiamare per brevità "mediazione") contiene necessariamente l'altra! :occhi_al_cielo:
Il mio cliente tipo non è interessato a priori a conoscere se e quanto so di estimo, diritto o certificazioni, ma vuole che gli faccia vendere (o acquistare) l'immobile in oggetto sicuramente ad un prezzo equo, ma anche nel modo più tranquillo e sicuro possibile! :ok:
Tradottto operativamente ciò vuol dire che dovrò mettere in campo la mia sensibilità, la mia attenzione ai rapporti umani e la mia capacità commerciale (insomma, il lato "artigianale" della professione :^^:) nella parte della trattativa, e la mia capacità di verificare ed eventualmente correggere la situazione urbanistica, catastale, legale, tributaria ecc. ecc. (il lato "tecnico" della professione) prima, durante e dopo la trattativa stessa! :D

;)

Una cosa che mi hanno insegnato a scuola è che la differenza tra la vendita di un bene e quella di un servizio è che del bene puoi prevederne in larg parte gli esiti e la soddisfazione, del servizio invece no, lo scopri di volta in volta dopo l'erogazione del servizio stesso.

Se a questa incertezza aggiungiamo anche una atavica resistenza dell'italica gente a pagare per i servizi (posso spendere anche 180/mq per delle mattonelle, ma quanto mi rode pagare il piastrellista!), specie quando questi servizi ci sembrano ineluttabili, aumentiamo a dismisura le pretese, supportate anche dall'aura di rassicuazioni che il professionista aggiunge nell'intento di far mettere la firma sulla linea tratteggiata.

Non sono -ancora- un agente immobiliare, ma parlando con chi mi dovrebbe accompagnare nel percorso mi sono reso conto che nonostante abbia avuto a che fare con diversi Agenti Immobiliari nella mia vita in quanto cliente, io non abbia mai compreso la natura e i limiti delle sue competenze, ossia, detta in parole povere, il perchè lo dovrei pagare.

Quanti tra i vostri clienti sanno -per esempio- che il lavoro per cui voi chiedete il vostro compenso è quello che va dalla firma del mandato alla firma dell'accettazione del preliminare del venditore, e che tutto quello che c'è prima e dopo sono regali? A me non l'ha mai detto nessuno. Se io vado da un avvocato gli chiedo di scrivere una lettera per sollecitare un pagamento, non mi pretendo che aspetti sotto casa il mio debitore per spezzargli i pollici, se vado da un architetto gli chiedo di stendermi un progetto, non pretendo che mi posi le piastrelle.

Ovvio che se va tutto bene, fa piacere credere che i clienti pensino sia stato tutto merito tuo, fa meno piacere quando c'è qualcosa che va male (vedi la testimonianza sul thread sulle ultime di Tecnocasa) che va oltre il tuo potere e il tuo controllo, perchè poi devi spiegare che non è vero che "passa tutto di mano a te" (e che perciò ti devono pagare lo stesso anche se hanno subito una truffa o un disservizio); suppongo inoltre che se nel primo caso riesci anche a far passare percentuali "importanti" ai clienti perchè "faso todo mi", nel secondo la pretesa diventa un po' più complessa da difendere.

In sintesi, si può essere "semplici sensali" o "professionisti a trecentosessantagradi", e farsi conseguentemente pagare per tali: basta dirlo con chiarezza, per evitare spiacevoli equivoci e fastidiosi sensazioni di bruciore in zona perineale.
 

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