POGGIBONSI CASE

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Cosa nè pensate del peronale che lavora nelle Agenti Immobiliari senza averne titolo alcuno ???
La colpa è a monte ,costa meno un ragazzino a cui si vende il sogno di diventare un professionista stimato
,e quindi fargli un contratto a progetto o con rimborso spese ,che poi magari arriva alla fine del mese e ci ha fatto pari ,ma intanto qlc immobile lo ha acquisito ,
che un agente già esperto ,a cui bisogna fare un contratto di categoria e dargli provvigioni adeguate.
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
Andrea... non a tuo parere, E' ILLEGALE per tutti soprattutto per la legge.
:disappunto:
Per esser precisi è illegale solo chiedere le provvigioni dopo aver fatto codeste azioni. La legge non vieta di mediare, ne di scrivere proposte, vieta di chiedere compensi per quelle azioni se non hai determinati requisiti. E qui cade l'asino.
 

AGENXITY

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
quindi e' illecito pretendere un compenso per azioni svolte da personale senza requisiti...credo che il 99 per cento dei franchising chiuderebbe!!! ;) e' esatto che non puoi chieste comPensi ma trattandosi di lavoro vuol dire che non devi proprio svolgere attivita' senno lavoro cosiddetto d ufficio
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
quindi e' illecito pretendere un compenso per azioni svolte da personale senza requisiti...credo che il 99 per cento dei franchising chiuderebbe!!! ;) e' esatto che non puoi chieste comPensi ma trattandosi di lavoro vuol dire che non devi proprio svolgere attivita' senno lavoro cosiddetto d ufficio
Come ho già detto la questione è fine e non priva di sfumature. Pretendere compensi sulla base dell'opera di un collaboratore non è affatto illecito, si possono però determinare abusi che ne potrebbero inficiare la certezza, in caso di interpretazione della colazione del giudice negativa (un cappuccino fatto male, un tramezzino stantio..). Di sicuro è lecito farsi assistere nella pratica da collaboratori regolarmente inquadrati, che poi questi non possano scrivere proposte o quant'altro è solo una interpretazione degli agenti immobiliari che si sentono professionisti con potere di asseverazione dei documenti di terzi (la proposta non è dell'agenzia, è del proponente) dimenticando che sono MERI AUSILIARI DEL COMMERCIO e NULLA più, ma proprio NULLA. Quindi si dovrebbe capire se un reato amministrativo inficia il diritto alla provvigione che si sarebbe venuto a creare COMUNQUE per l'opera del mediatore, altrimenti un mediatore che riceve via fax una proposta e fa inviare un fax alla sua segretaria priva di patentino all'accettante che accetta non avrebbe diritto alla mediazione (spero che con esempi da bambini si arrivi a capirlo). Quindi, semmai, il far compilare una proposta a uno non abilitato potrebbe senz'altro, in caso di errori nella stessa compiuti dal collaboratore, togliere la copertura assicurativa. Non sono altrettanto sicuro che tolga diritto alla provvigione, anche confortato da varie sentenze contro lo scavalco effettuato a danno di accompagnatori (se c'è nesso in quella fase, a maggior ragione ci sarebbe dopo).
Quindi rimane il dubbio chiaro: può una irregolarità amministrativa cancellare il diritto alla provvigione che sarebbe comunque nato per l'azione, se pur indiretta, dell'agente? Come ho detto io sono sicuro di no, avendo riscontro in tal senso, con le eccezioni dovute alle colazioni del caso ( in italia il diritto è molto più fumoso del resto del mondo ).
 

elisabettam

Membro Senior
Agente Immobiliare
non sono d'accordo con la definizione che accomuna l'agente/mediatore con il commerciante. Il commerciante fa gli affari suoi mentre il mediatore dovrebbe, per definizione e da CC stare a metà tra le parti.
Nonostante questa premessa, che presuppone competenza, serietà e professionalità, noto con rammarico che nella mia città, le agenzie che lavorano di più e che continuano ad espandersi (anche se nn sono franchising) sono quelle che arruolano abusivi che parlano un italiano improponibile, non sanno neanche cosa è un Ace e non hanno un minimo di professionalità. Ci sono info point di franchising gestiti da persone che non hanno né abilitazioni né partite IVA (preferiscono per scelta non pagare tasse) e prosperano alla grande. A voltr penso di essere veramente un ingenua perché io le tasse le pago, sono iscritta all'ex ruolo, mi aggiorno e lavoro onestamente e mi devo far fare le scarpe da questi soggetti.
Forse sarebbe è ora di smettere di tollerare queste realtà. Provate a pensare se cominciassero a girare per città taxisti abusivi, probabilmente li farebbero chiudere in 2 giorni.
 

andes

Membro Ordinario
Professionista
Seguo il forum da un paio di anni... seguo le varie discussioni e i frequenti dubbi e/o chiarimenti professionali... leggo tanto ma scrivo nulla in quanto non avendo il patentino mi rendo conto di essere ai vostri occhi un abusivo e di questo mi vergogno. Due anni fa mi sono avvicinato per la prima volta a questa professione, mi affascinava e speravo che potesse diventare il lavoro della mia vita. Mi ero ripromesso e lo avevo promesso al mio titolare di seguire il corso per il patentino dopo sei mesi... sono passati due anni e preso da mille cose, mille pensieri, mille rinvii il corso non l'ho mai seguito. Cosa ho fatto in questi due anni? cosa è successo? Rispondo serenamente a queste domande: i primi sei mesi ho fatto tanta, tanta formazione (2 mezze giornate la settimana), tanta ricerca e tanta acquisizione, le valutazioni le preparavo con la mia responsabile ma in fase di trattativa di acquisizione (tranne il primo mese) andavo io... mi occupavo della gestione dei clienti acquisiti e della pubblicità (in agenzia eravamo in due: io e la responsabile: bravissima, disponibile e patentata). Dopo sei mesi ho iniziato a capire per somme linee come funziona questo lavoro, a questo punto mi toccava iscrivermi al corso ma personalmente anche se il lavoro mi piaceva non ero ancora convinto che fosse la professione della mia vita (avendo oltre i 30 anni, sposato e con mutuo e spese non potevo fare scelte azzardare anche in virtù del fatto che in sei mesi avevo guadagnato poco o nulla). Espongono le mie perplessità e con la responsabile e il titolare si decide di farmi gestire anche le fasi della vendita. Da allora pian piano inizio a seguire sempre più le varie attività fino ad oggi. Oggi non c'è un aspetto della professione che non sono in grado di seguire in autonomia. Continuo a confrontarmi con la mia responsabile e lei si confronta con me. Le soddisfazioni umane e professionali non mancano, amiamo il lavoro che facciamo e ci divertiamo nel farlo. Ormai non ho più dubbi: è questo il mio lavoro. Non mi sento un abusivo, continuo a dedicare 2 mezze giornate la settimana alla formazione, da più di un anno il libro della simone mi fa compagnia in ogni pausa pranzo, ho una rassegna stampa completa del sole24ore sulla casa, le varie guide dell'agenzia delle entrate e del territorio e nonostante tutto continuo giustamente a perdere tantissime news e aggiornamenti. Quando non sò qualcosa mi confronto con la responsabile, col titolare, col notaio di fiducia, con l'amico costruttore o con la moglie commercialista. Ho 34 anni, un diploma di ragioniere e perito commerciale, una laurea con lode in lettere, un master di II livello in management del patrimonio storico artistico e quando svolgo la mia professione mi considero e mi reputano un professionista. Il primo marzo, ormai tra pochi giorni, inizio il corso all'Ascom. Questa è la mia esperienza.
 

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