ladyfinanza

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Buon pomeriggio, ho acquistato un appartamento con le agevolazioni fiscali per prima casa (usufruendo anche di un credito di imposta, trattandosi della terza prima casa riacquistata). Tale appartamento si presta ad essere frazionato in due unità immobiliari più piccole. In una metterò domicilio e residenza. L'altra sarà data in locazione e/o venduta. La mia domanda è: la seconda unità immobiliare ottenuta sarà considerata come seconda casa? L'AdE potrebbe chiedere il pagamento della maggiore imposta almeno sul secondo immobile? Grazie in anticipo.
 

CheCasa!

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Direi che se hai correttamente trasferito la residenza non ci saranno problemi.
Tranne nel caso di rivendita entro i cinque anni dall'acquisto. La nuova abitazione ottenuta dal frazionamento diventerà però abitazione secondaria a livello di imposte legate al possesso dell'immobile.
 

brina82

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Buon pomeriggio, ho acquistato un appartamento con le agevolazioni fiscali per prima casa (usufruendo anche di un credito di imposta, trattandosi della terza prima casa riacquistata). Tale appartamento si presta ad essere frazionato in due unità immobiliari più piccole. In una metterò domicilio e residenza. L'altra sarà data in locazione e/o venduta. La mia domanda è: la seconda unità immobiliare ottenuta sarà considerata come seconda casa? L'AdE potrebbe chiedere il pagamento della maggiore imposta almeno sul secondo immobile? Grazie in anticipo.

Secondo me potresi fare così, per evitare pagamento plusvalenza. L'immobile diventa abitazione principale il prima possibile (trasferimento residenza ecc.), prima di ristrutturare. Poi fai i lavori di ristrutturazione dividendo le 2 unità immobiliari, senza chiudere i lavori in attesa di venderne una (se ad esempio fai una Cila, hai 3 anni di tempo per chiudere i lavori). Trovato l'acquirente, chiudi i lavori e fai i nuovi accatastamenti... Così penso si riesca a non pagare la plusvalenza, avendo di fatto abitato per più del 50% del tempo di possesso dell'immobile. Voglio dire: mentre tu ristrutturi, di fatto mantieni l'immobile come abitazione principale, e fin quando non finiscono i lavori e accatasti, di fatto l'unità immobiliare è ancora una. Io interpreto così.
 

CheCasa!

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Secondo me potresi fare così, per evitare pagamento plusvalenza. L'immobile diventa abitazione principale il prima possibile (trasferimento residenza ecc.), prima di ristrutturare. Poi fai i lavori di ristrutturazione dividendo le 2 unità immobiliari, senza chiudere i lavori in attesa di venderne una (se ad esempio fai una Cila, hai 3 anni di tempo per chiudere i lavori). Trovato l'acquirente, chiudi i lavori e fai i nuovi accatastamenti... Così penso si riesca a non pagare la plusvalenza, avendo di fatto abitato per più del 50% del tempo di possesso dell'immobile. Voglio dire: mentre tu ristrutturi, di fatto mantieni l'immobile come abitazione principale, e fin quando non finiscono i lavori e accatasti, di fatto l'unità immobiliare è ancora una. Io interpreto così.

Questo però non ti evita di pagare le sanzioni per aver venduto prima di 5 anni la prima casa...
 

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