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Utente Cancellato 77980

Ospite
Buongiorno a tutti,
per l'immobile in cui abito costruito nel 2002 il costruttore sostiene che il condominio gode dell'agibilità in quanto in quel periodo vigeva il silenzio assenso. Questo in virtù delle disposizione di cui al decreto 380/2001. Il costruttore è in grado di produrre la domanda presentata.
Purtroppo il Comune sostiene che quella pratica non si trova.
Siamo quindi nella situazione dove la pratica è stata presentata ma non si trova più!
Da allora ad oggi alcuni condomini hanno comprato e venduto. I notai non hanno sollevato obiezioni. Diverso è il discorso per le banche che in alcuni casi si sono rifiutate di erogare il mutuo.
Qualcuno sostiene che sia necessario presentare una nuova domanda di agibilità andando incontro a costi non indifferenti.
Qualcuno è in grado di dare delucidazioni in merito?
Grazie e buona giornata
 
U

Utente Cancellato 48007

Ospite
La SCIA per agibilità a suo tempo presentata in comune dovrebbe essere munita del relativo timbro dell'uff. protocollo che fa fede del deposito. Se così è il problema parrebbe esclusivamente del comune che ha smarrito tale documentazione. Il notaio in sede di rogito non è tenuto a verificare la regolarità di tale certificato. La banca invece verifica puntualmente la presenza indispensabile di tale documento. Io credo che bisognerebbe rivolgersi ad un avvocato per la tutela dei propri diritti e soprattutto per gli eventuali danni e ulteriori spese discendenti da tale smarrimento. E' una procedura, quella dell'agibilità, bislacca, che costringe, invece di smplificare a ulteriori accertamenti visto che comunque il Comune potrebbe impugnare la SCIA depositata.
 

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